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Dai Comuni

Racale, si litiga per i parcheggi a pagamento

Ancora polemica a Racale sui parcheggi a pagamento di recente istituzione. Frediano Manni, responsabile del Comitato Spontaneo di Cittadini “No Strisce Blu”, rileva, infatti, nuove, presunte anomalie oltre a quelle già segnalate in precedenza durante la fase di allestimento delle aree di sosta. Un gruppo di 38 Commercianti chiede un incontro urgente con il Sindaco

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(31 ottobre) – Ancora polemica a Racale sui parcheggi a pagamento di recente istituzione. Frediano Manni, responsabile del Comitato Spontaneo di Cittadini “No Strisce Blu”, rileva, infatti, nuove, presunte anomalie oltre a quelle già segnalate in precedenza durante la fase di allestimento delle aree di sosta. “Gli ausiliari del traffico in questi giorni – spiega Manni – stanno procedendo a verbalizzare l’infrazione dei veicoli posti al di fuori delle aree di sosta di competenza della ditta concessionaria.Vengono, in maniera illegittima, multate dagli ausiliari le auto fuori dalle strisce blu in prossimita’ degli incroci, le auto di fronte a passi carrabili, le auto che occupano senza apposito tagliando i parcheggi riservati ai disabili e così via”. Vittima in questi giorni sarebbe stata, secondo Manni, “addirittura un’automobile di proprieta’ della stessa Citta’ di Racale multata da un ausiliario al traffico in un parcheggio per disabili in prossimita’ del Municipio”. E aggiunge: “E’ giusto multare chi infrange il codice della strada, ma cio’ deve essere fatto da chi ne ha la compentenza. Di tale situazione e’ stata inviata comunicazione al Sindaco  ed al Comandante della Polizia Municipale affinche’ vengano intraprese le opportune azioni per il rispetto della legge, a tutela dei cittadini e delle casse comunali che potrebbero essere gravate dal rimborso delle spese legali sostenute per dei ricorsi a verbali illegittimi”. Un gruppo di 38 Commercianti, infine, delle vie Mazzini, F.Quarta, Fiumi Marina e Regina Margherita, avendo riscontrato un notevole calo di clientela e conseguente calo di fatturato a partire dall’attuazione delle soste a pagamento nei pressi delle proprie attivita’, avrebbe protocollato ieri la richiesta di un incontro urgente con il Sindaco Massimo Basurto allo scopo di proporre e concordare un rimedio alla situazione.


Attilio Palma

Approfondimenti

Taviano, tutte le tappe prima della caduta del sindaco Giuseppe Tanisi

Sindaco sfiduciato. Nove consiglieri, con una firma dal notaio, hanno aperto le porte al primo commissariamento registrato in città, per una fase storica da molti definita come un’onta
Giuseppe Tanisi risponde sui social: «Hanno agito allo scopo di fare uno sfregio al sottoscritto; lo faranno a tutti i tavianesi, facendo dilagare un clima velenoso in tutto il paese»…

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di Lorenzo Zito

Dopo due mesi tribolati, tra fratture interne, diaspore e ricomposizioni, viene meno la maggioranza nell’amministrazione comunale di Taviano ed il sindaco Giuseppe Tanisi deve lasciare la carica.

Già primo cittadino tra il 2001 ed il 2006, Tanisi era alla guida della sua città per la terza volta: per il mandato attuale era stato riconfermato nel 2021, dopo la precedente vittoria del 2016. Una lunga finestra amministrativa che avrebbe dovuto chiudersi tra due anni, nella primavera del 2027.
Ad interromperla, la sfiducia di nove consiglieri che, con una firma dal notaio, hanno aperto le porte al primo commissariamento registrato nella Città dei Fiori, per una fase storica da molti definita come una vera e propria onta per Taviano.

Ricostruiamo gli sviluppi che hanno portato alla fine del Tanisi bis.

UN ANNO FA IN REDAZIONE

Poco meno di un anno fa il primo cittadino di Taviano è ospite della nostra Redazione. Un’occasione per riepilogare quanto fatto e per guardare al futuro. I fiori all’occhiello dell’attività amministrativa sono i 5 milioni di euro investiti nel recupero di tutte le scuole della città; il lavoro per portare acqua e fogna in quartieri periferici e nella marina di Mancaversa, assieme al progetto di riqualificazione destinato a quest’ultima. Poi, grazie anche ai fondi del PNRR, la presentazione di una serie di progetti per: la realizzazione di un nuovo centro di raccolta dei rifiuti nella zona industriale; la risistemazione dei due mercati, floricolo ed ortofrutticolo (da trasformare in un unico grande plesso); i lavori per la scuola media; il Parco Ricchiello, per il rifacimento degli impianti sportivi; un progetto per collocare a Mancaversa una struttura comunale luogo di accoglienza per protezione civile, pronto soccorso, delegazione della Marina e Vigili urbani e migranti. Ed ancora, l’impegno per l’ampliamento della zona industriale e per la realizzazione della casa di comunità.

Siamo a febbraio 2024 e nulla lascia presagire l’arrivo di nubi all’orizzonte. Mentre glissa (ma strizza l’occhio) all’idea di una terza candidatura consecutiva (possibile, grazie alla nuova legge, nei Comuni sotto i 15mila abitanti), con serenità Tanisi ci parla delle superate fratture con l’ex vicesindaco Carlo Portaccio, passato alcuni anni prima all’opposizione: «Ci confrontiamo serenamente in consiglio in un clima di rispetto di assoluto».

Ancora non sa che una delle firme galeotte che lo faranno cadere sarà proprio la sua.

IN CONSIGLIO COMUNALE

Trascorrono 9 mesi in cui il rapporto interno all’amministrazione si incrina. I malumori in maggioranza montano e sembrano farsi sempre più minacciosi. La comunità tavianese già lo percepisce quando nel consiglio comunale del 26 novembre 2024 il sindaco prende un impegno con la sua città: per salvarla dal commissariamento, ribadisce la sua ferma disponibilità «al rispetto delle regole democratiche che guidano da sempre le determinazioni dei cittadini nella libera scelta dei loro rappresentanti». Mentre qualcuno diverge, il sindaco lavora ad un rimedio.

IL NUOVO GRUPPO

A sancire la rottura definitiva è la nascita del nuovo gruppo “Per la Città”, che conta tra le fila dei fuoriusciti illustri dalla lista “Taviano Insieme”, che ha portato nel 2021 Tanisi alla poltrona: ci sono Marco Stefano, Germano Santacroce e Viviana Anna Calzolaro (tre ex assessori) e Gianni Fonseca, Stefano Piccinno e Sabrina Burlizzi (tre consiglieri comunali), tutti espressione del centrosinistra.

Giustificano la loro scelta denunciando divergenze con il primo cittadino, che a loro dire sarebbe reo di non aver mantenuto gli impegni e rispettato le deleghe.

IL PATTO DI FINE MANDATO

Occorre porre rimedio per arrivare alla fine del mandato. Ecco che il sindaco lavora ad un patto. Il 17 dicembre scorso un decreto sindacale annuncia i nuovi nomi dell’esecutivo comunale.

Le deleghe assessorili vengono ufficialmente assegnate l’8 gennaio 2025: Serena Stefanelli è vicesindaco con deleghe a Gentilezza, Servizi Sociali, Pari Opportunità, Pianificazione e Sviluppo Economico, Turismo, Valorizzazione del capoluogo e della marina, Regolamenti e Manifestazioni estive; gli assessori sono, invece, Salvatore Rainò (Ambiente, Igiene urbana, Tutela degli animali e randagismo, Decoro urbano, Verde pubblico, Mercato floricolo e promozione città dei fiori, Trasporti); Paola Cornacchia (Avvocatura e contenzioso, Rapporto con la scuola, Attività produttive, Servizi alle imprese, Riqualificazione centro storico, Polizia municipale, Agricoltura e mercato ortofrutticolo, Servizi cimiteriali e Farmacia comunale).

Chiudono il cerchio due assessori esterni: Sandro Lezzi (Sicurezza, Pubblica illuminazione e Risparmio energetico, Lavori pubblici, Pnrr, Patrimonio culturale, Arredo urbano, Manutenzione patrimonio urbano e periferie) e Giulia Botrugno (Politiche giovanili, Volontariato, Rapporti associazioni e comitato feste, Promozione e sostegno attività sportive).

L’APPELLO

Tanisi prende parola pubblicamente definendo lo scenario politico come «surreale» e la situazione «kafkiana», ammette la fase «indubbiamente difficile», ma confida di poter superare il momento e non rallentare l’attività amministrativa.
Fa poi appello al senso di responsabilità e all’etica di una sana politica da parte di tutti i consiglieri comunali, pur nel rispetto delle idee di ciascuno, attraverso un confronto leale «al quale non mi sono mai sottratto, e sul quale semmai, finora ho solo riscontrato chiusure e assenza di risposte», invitando a «non tradire il voto e la fiducia degli elettori, per arginare il danno di un commissariamento quale atto di scelleratezza che i cittadini tutti non comprendono e non accettano».

IL BLITZ DAL NOTAIO

La nuova giunta non ha il tempo di mettersi al lavoro: venerdì 10 gennaio sei consiglieri di maggioranza e tre di minoranza (uno in più di quelli ancora a favore del sindaco) sfiduciano Tanisi.
Presso uno studio notarile di Casarano, mettono nero su bianco la loro sfiducia Biagio Salvatore Palamà, Carlo Deodato Portaccio e Daniele Meneleo dall’opposizione, assieme a Marco Stefano, Germano Santacroce, Viviana Anna Calzolaro, Gianni Fonseca, Sabrina Burlizzi e Stefano Piccinno, tutti nomi facenti parte della vecchia maggioranza.

Taviano non ha più un sindaco. Chi lo ha destituito spiega così la sua decisione: «Quando un primo cittadino non rispetta e non sa tenere la maggioranza che lo ha fatto eleggere e non rappresenta la città, non resta che prenderne atto e ridare la parola agli elettori, in tempi brevi e senza ulteriori disagi».
A detta dei dissidenti del gruppo “Per la città”, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata proprio la modalità con cui il sindaco ha provato a salvare la maggioranza, ossia la nomina di una nuova giunta con due assessori esterni, senza potere di voto in consiglio.

Per loro, una chiara volontà «di provare a tenersi aggrappato alle leve di comando, attraverso un’operazione puramente di facciata che camuffava uno stallo foriero di ritardi e oggettivi ostacoli politico-amministrativi».

IL COMMIATO AL VELENO

Tanisi risponde mettendoci la faccia. In un reel sui suoi canali social, con voce rotta dall’emozione, prende atto della decadenza del consiglio comunale, parlando di una pagina buia della storia della città e di tradimento nei confronti, in primis, dei cittadini. «Hanno agito», afferma, «allo scopo di fare uno sfregio al sottoscritto, testimoniato dai toni rancorosi di questi giorni, ma fanno uno sfregio a tutti i tavianesi, facendo dilagare un clima velenoso in tutto il paese».

Lo stesso riferimento alla giunta tecnica viene definita motivazione pretestuosa, in quanto dagli stessi, afferma il sindaco, richiesta precedentemente.

La nostra Redazione ha raggiunto Tanisi in queste ore. L’ex primo cittadino ha manifestato la volontà di restare, per ora, in silenzio, rimandando alle prossime uscite un’eventuale intervista. Nel frattempo si insedia il commissario prefettizzio Marilena Sergi.

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Attualità

Lavoro: 178 annunci distribuiti in provincia per un totale di 706 nuove posizioni

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

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Si cercano 25 addetti alle informazioni telefoniche per un call center di Matino: la selezione avverrà durante un Recruiting day in programma presso il Centro per l’impiego di Casarano, in via San Giuseppe 14, dalle 14:30 alle 16:30, giovedì 30 gennaio 2025.

I candidati interessati dovranno avere spiccate doti di vendita ed essere in possesso del diploma di istruzione secondaria. Si richiede, preferibilmente, esperienza pregressa nel settore.

Le risorse verranno inquadrate con contratto di somministrazione part time. Retribuzione come da CCNL di riferimento. Per candidarsi, è possibile rispondere all’offerta 851/2024 pubblicata su Lavoro Per Te. In alternativa, bisogna compilare il modulo scaricabile dal link https://drive.google.com/file/d/1QstfxH98LmSCuyPsnI9wDaV9uQoR15-5/view?usp=share_link – indicando obbligatoriamente il Codice offerta 851/2024 – e inviarlo all’indirizzo di posta elettronica ido.casarano@arpal.regione.puglia.i.

Intanto, il 3° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 178 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 706 nuove posizioni aperte in diversi settori.

Il comparto turistico resta quello con maggiore opportunità perché le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: sono 334 i posti di lavoro disponibili, concentrati prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 67 lavoratori cercati, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici. Il settore socio-sanitario registra cinque annunci per 15 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni cerca 56 figure da assumere. Segue il settore amministrativo e informatico con 52 figure da selezionare.

Negli altri settori, 55 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 21 nel settore commerciale. Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 10 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono tre opportunità lavorative mentre si ricercano tre lavoratori nel settore della lavorazione del legno. Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 20 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre cinque posizioni aperte, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 56 figure.

Diverse le opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. E’ presente una posizione aperta per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette. La sezione tirocini, invece, offre sei opportunità. Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

E’ scaricabile al seguente link: 

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Cronaca

Narcotraffico e riciclaggio, smantellata organizzazione criminale

Il sodalizio criminale aveva sviluppato non solo un’egemonia territoriale nel traffico degli stupefacenti ma anche un progressivo dominio sotto il profilo economico-finanziario attraverso l’acquisizione nel tempo di una serie di locali pubblici (pub e ristoranti) ed alcuni esercizi commerciali

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Su delega della Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia, il Nucleo P.E.F. (G.I.C.O.) della Guardia di Finanza, il Servizio Centrale Investigativo sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e la Polizia di Stato – Squadra Mobile di Lecce, hanno eseguito nello stesso capoluogo e in alcuni comuni limitrofi, un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce di quanto provento dei reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

L’odierna operazione di servizio è la naturale prosecuzione di quella conclusasi il 20 novembre scorso nella quale erano state eseguite 35 ordinanze di custodia cautelare che vedevano tra i destinatari anche alcuni esponenti della criminalità organizzata locale, già condannati per aver fatto parte di un’organizzazione criminale di stampo mafioso, più nota come Sacra Corona Unita (clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza), storicamente radicata nel capoluogo salentino, ma con ramificazioni in diversi centri della provincia.

Già in data 21 dicembre 2024, il Tribunale di Lecce – Sezione del Riesame confermava le misure custodiali in carcere e, a seguito di appello formulato dalla Procura della Repubblica, riconosceva la sussistenza del reato associativo di stampo mafioso.

Le indagini, nel loro complesso, avevano consentito di acquisire un solido impianto indiziario in ordine alla esistenza ed operatività di due associazioni, radicate nei comuni di Lecce e nel basso Salento, guidate rispettivamente da P.A.M. e G.S. la prima e da C.G e R.C. l’altra, tutti pregiudicati, dedite al traffico e commercio in forma strutturata ed organizzata di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia.

Il sodalizio criminale aveva sviluppato non solo un’egemonia territoriale nel traffico degli stupefacenti ma anche un progressivo dominio sotto il profilo economico-finanziario attraverso l’acquisizione nel tempo di una serie di locali pubblici (pub e ristoranti) ed alcuni esercizi commerciali nel territorio salentino, con la connivenza e fattiva collaborazione di un noto ex commercialista salentino e a tutt’oggi ristretto. Una pluralità di imprese, infatti, sotto forma di cooperative, risultavano formalmente affidate a soci e/o a soggetti prestanome ma in realtà erano asservite agli scopi del gruppo criminale per reinvestire il denaro di provenienza illecita (anche all’estero), e per garantire ai familiari degli associati assunzioni e retribuzioni, onde legittimare la provenienza (di facciata) dei guadagni. Ma in realtà nessuna attività lavorativa è stata riscontrata nel corso delle indagini.

In particolare, alle citate cooperative, giungevano per mano degli adepti somme di denaro contante di volta in volta versate sui rispettivi conti correnti societari (anche per diverse decine di migliaia di euro), da impiegarsi in un secondo momento per corrispondere gli stipendi (anche pari a 2.500 euro al mese) a mogli o parenti diretti dei soggetti detenuti ovvero da utilizzarsi per il sostentamento di quest’ultimi in carcere.

Somme di denaro contante venivano altresì elargite ad altre “imprese” compiacenti che, poi, provvedevano ad acquistare autovetture di lusso date in uso (di fatto) ai medesimi pregiudicati oppure ai familiari di questi.

Il professionista attinto dalla misura restrittiva provvedeva ad “amministrare” gli interessi economico-finanziari in prima persona, o attraverso teste di legno, offrendo la propria opera per trasferire all’estero ingenti somme di denaro con bonifici in partenza dalle solite società cooperative compiacenti, eludendo le normali procedure di controllo in materia antiriciclaggio.

All’esito delle attività di carattere economico – patrimoniale, con il provvedimento odierno vengono sottoposti a sequestro preventivo beni, denaro, società ed altre utilità di cui i soggetti indagati – molti dei quali tuttora ristretti –risultano avere la disponibilità, anche per interposta persona fisica o giuridica, che sono di valore sproporzionato al reddito dichiarato ai fini delle imposte sul reddito o alla propria attività economica.

Le attività odierne assestano un altro duro colpo alle organizzazioni criminali colpite dalle ordinanze del novembre scorso, privandole delle risorse finanziarie ed economiche acquisite illecitamente.

La strutturata attività di polizia economico-finanziaria condotta ha consentito di ricostruire il patrimonio di ciascun soggetto e di dimostrare la sproporzione rispetto alle fonti di reddito dichiarate.

Il contesto investigativo in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Procura della Repubblica di Lecce in totale sinergia istituzionale tra Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Servizi Centrali di entrambe le forze di polizia, volte al contrasto della criminalità organizzata, anche sotto il profilo economico-finanziario, al fine di evitare i tentativi, sempre più frequenti e pericolosi, di inquinamento del tessuto sano imprenditoriale e dell’economia legale.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021.

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