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Melendugno

Rapina a Squinzano. Incendiata auto a Borgagne

Poco dopo la mezzanotte appena trascorsa, un uomo con il volto coperto da passamontagna ed armato di pistola ha fatto irruzione nel Bar Fiction, in via Lecce, 35, a Squinzano

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Poco dopo la mezzanotte appena trascorsa, un uomo con il volto coperto da passamontagna ed armato di pistola ha fatto irruzione nel Bar Fhasion, in via Lecce, 35, a Squinzano, di proprietà di un 28enne del posto, impossessandosi di un registratore di cassa contenente circa 200 euro e poi fuggendo a piedi lungo le vie circostanti. L’immediata battuta da parte dei Carabinieri dal NORM di Campi Salentina e dai Carabinieri di Squinzano ha consentito di  rinvenire a 50 metri dal bar l’arma della rapina, una pistola scacciacani priva di matricola e tappo rosso.


Ieri sera verso le 20,40, in via Petraroli n. 11, ignoti hanno dato fuoco ad una Fiat Marea di proprietà di un 66enne di Borgagne (frazione di Melendugno). Le fiamme hanno interessato solo la parte anteriore destra dell’auto causando lievi danni (non coperti da assicurazione). Nella parte antistante la ruota destra dell’auto è stata rinvenuta parte di una maglia di cotone imbevuta di liquido infiammabile. Indagano i Carabinieri della Stazione di Melendugno, intervenuti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco di Maglie.

Cronaca

Violento scontro tra auto ed ambulanza in corsa per un intervento

Impatto quasi frontale tra i due mezzi nella serata di ieri a Melendugno, per fortuna nessuno dei coinvolti è in pericolo di vita

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Scontro spaventoso, fortunatamente senza conseguenze irrimediabili, ieri sera a Melendugno.

Lungo la circonvallazione che porta a Borgagne sono entrati in collisione un’ambulanza del 118 ed una Mercedes Classe A.

I due mezzi, che viaggiavano in direzione opposta, sono rimasti gravemente danneggiati nella parte anteriore sinistra. Distrutte una ruota per ciascun veicolo, più altri consistenti danni che non hanno permesso di rimettersi in marcia.

Tra i feriti una soccorritrice del 118, condotta in ospedale per accertamenti da un’altra ambulanza accorsa sul posto, ed il conducente della Mercedes. Nessuno di loro è in pericolo di vita.

Il mezzo di soccorso coinvolto nel sinistro era diretto verso il mare, per un intervento urgente. La dinamica è da chiarire.

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Approfondimenti

Grotta della Poesia: un Luogo di Fortune Nascoste

La Grotta della Poesia è avvolta da leggende suggestive. Una di esse narra che nelle limpide acque della grotta era solita bagnarsi una principessa bellissima, che attirava i poeti del Sud Italia. Questi poeti componevano versi ispirati da tanta bellezza. La fama di questi versi fu tale da…

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Il Salento è una terra che nasconde fortune inaspettate. Ogni angolo di questa regione è avvolto da un’aura di mistero e fascino, un luogo dove si respira un’atmosfera magica.

Camminando per le stradine tortuose dei suo piccoli borghi, scopriamo piazzette nascoste, antiche chiese, scenari che ci lasciano senza fiato. Questa sensazione di scoperta continua alimenta l’idea che il Salento sia un luogo dove la fortuna può sorriderti in ogni momento.

Un posto emblematico è la famosa grotta della Poesia, considerato un esempio delle magie salentine. Situata a tra le Marine di San Foca e Torre dell’Orso, lungo un tratto di costa della Marina di Melendugno, questa piscina naturale rappresenta un vero e proprio gioiello del Salento.  In questo luogo la bellezza della natura viene avvolta dal fascino di una leggenda.

La Leggenda: Tra Fascino e Mistero

Sin dal 1983, la grotta ha catturato l’attenzione di molti archeologi, ma è solo grazie all’archeologo Cosimo Pagliara che il luogo ha iniziato a suscitare un grande interesse, attirando molti appassionati di poesie dell’antica Grecia e dell’antica Roma.

All’interno della caverna, infatti, sono state ritrovate iscrizioni messapiche, greche e latine, che testimoniano l’antico uso del luogo come sito di culto del dio Taotor (o Tátor). Queste iscrizioni hanno contribuito a delineare la storia affascinante di questo luogo, suggerendo che fosse considerato sacro e venerato sin dai tempi antichi.

E pensare che ogni anno migliaia di italiani viaggiano in Mexico per ammirare le piscine naturali de Los Cenotes, non sapendo di avere qualcosa di altrettanto meraviglioso a  poche ore da casa.

Un’Esperienza di Riflessione e Connessione

Oltre alla sua bellezza naturale, la Grotta della Poesia offre anche un’opportunità unica di riflessione. Sedersi sulle rocce e ascoltare il suono delle onde che si infrangono permette di entrare in contatto con la natura in modo profondo. È facile sentirsi fortunati quando si è circondati da tanta bellezza, e scoprire che la visita alla suggestiva grotta ha trasmesso la sua magia, magari prima di verificare l’estrazione del lotto della settimana, e perché no, entrando a far parte di una delle sue numerose leggende.

Leggende Suggestive

La Grotta della Poesia è avvolta da leggende suggestive. Una di esse narra che nelle limpide acque della grotta era solita bagnarsi una principessa bellissima, che attirava i poeti del Sud Italia. Questi poeti componevano versi ispirati da tanta bellezza. La fama di questi versi fu tale da far ribattezzare il luogo come Grotta della Poesia.

Per il Salento, la Grotta della Poesia è molto più di una semplice attrazione turistica; è un luogo avvolto dalla leggenda e da una natura incontaminata. Un angolo nascosto che rappresenta un patrimonio storico, capace di incantare chiunque abbia la fortuna di visitarlo. Tra il fascino delle sue acque cristalline e il mistero delle sue antiche iscrizioni, la Grotta della Poesia continua a essere un vero e proprio tesoro della Puglia.

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Appuntamenti

RocAntica Conversazioni

Nella marina di Melendugno attesi: Andrea Piva, tra i più talentuosi scrittori italiani (giovedì 25 luglio); Alessandra Carati, finalista del Premio Strega (venerdì 26); Piero Trellini, scrittore unico nel panorama italiano (domenica 28)

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L’assessorato alla cultura di Melendugno ripropone RocAnticA Conversazioni, un format con la direzione artistica di Daniele Rielli, che ospita noti personaggi del panorama nazionale che si racconteranno al pubblico.

«Un appuntamento ormai fisso del calendario del BluFestival di Melendugno che propone momenti di approfondimento interessanti», commenta il sindaco Maurizio Cisternino.

«Sono molto contenta di aver potuto riproporre questo format che lo scorso anno ha avuto molto successo», dice l’assessore Sonia Petrachi, «una bella collaborazione nata con Daniele Rielli che ci permette di creare un’offerta di qualità».

RocAnticA Conversazioni” si apre giovedì 25 luglio con Andrea Piva; prosegue venerdì 26 con Alessandra Carati e si concluderà domenica 28 luglio con Piero Trellini.

I tre appuntamenti si svolgeranno presso l’Area Archeologica di Roca Vecchia, dalle ore 21, con ingresso gratuito.

ANDREA PIVA

Andrea Piva

Fra i più talentuosi scrittori italiani, Andrea ha scritto “L’animale notturno” (Bompiani), “Apocalisse da Camera” (Einaudi) e il più recente “La ragazza eterna” (Bompiani) sul tema degli allucinogeni e del loro uso per l’accettazione della morte nei malati terminali.

Come sceneggiatore ha scritto il film di culto “La capa gira”, “Mio cognato” e diversi altri soggetti.

ALESSANDRA CARATI

Alessandra Carati

Finalista al premio Strega, Alessandra è una bravissima scrittrice di realtà, il suo ultimo libro è “Rosy” (Mondadori) dedicato al molto discusso (anche recentemente) caso di Erba, un libro che ruota attorno al rapporto che la scrittrice ha sviluppato con Rosa Bazzi.

 

PIERO TRELLINI

Piero Trellini

Scrittore unico nel panorama italiano, Piero analizza ampi momenti storici, culturali e sociali partendo da dettagli o eventi e da lì crea storie affascinanti e avvincenti.

Memorabile il suo “La partita”.

Il suo ultimo libro è “R4″ (Mondadori), dove, attraverso la storia della Renault R4 in cui fu ritrovato il corpo di Aldo Moro ucciso dalle BR, Piero racconta la storia dell’industrializzazione europea nel Novecento, un processo dominato dall’industria automobilistica e bellica.

Un progresso che da un lato forniva per la prima volta la mobilità a un numero enorme di persone, dall’altra costringeva molte di esse alla catena di montaggio, una modalità di lavoro spersonalizzante e prima sconosciuta.

Attraverso la storia di un oggetto, Piero racconta la storia collettiva dei nostri padri e dei nostri nonni.

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