News & Salento
Regionali: il PD alle Primarie
Domenica 24 gennaio, dalle 8 alle 21, si svolgeranno in Puglia le Primarie fra il Governatore uscente, Nichi Vendola, ed il parlamentare Francesco Boccia, per decidere chi sarà il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione nelle elezioni del prossimo marzo. Ci saranno solo i nomi dei due candidati, senza indicazioni dei partiti, sulle schede elettorali.
Possono recarsi ai seggi tutti i cittadini pugliesi che abbiano compiuto i 18 anni ed ogni elettore dovrà esibire la tessera elettorale o documento d’identità; contribuire con una oblazione volontaria di 1 euro alle spese organizzative; sottoscrivere, su apposito modulo fornito dal Presidente del seggio, con firma leggibile, dichiarazione di condivisione del progetto politico dell’alleanza di centrosinistra; sullo stesso modulo si dovrà indicare nome, cognome, indirizzo, città e firma dell’elettore.
Ecco l’elenco dei 102 seggi nei Comuni della provincia
1 Acquarica Palazzo Villani
2 Alessano Ex biblioteca comunale
3 Alezio locale
4 Alliste Aula consiliare
5 Andrano Atrio Municipio
6 Aradeo pressi municipio
7 Arnesano Palazzo Marchesale
8 Bagnolo aula consiliare
9 Botrugno Ex Mercato Coperto
10 Calimera Cinema Elio
11 Campi S. locale ex biblioteca comunale
12 Cannole biblioteca comunale (ex scuola media)
13 Caprarica Bibblioteca Comunale
14 Magliano centro polifunzionale (Magliano)
15 Carpignano ex scuola elementare
16 Casarano Centro anziani del comune
17 Castrì Scuola Materna
18 Castrignano C. locola comunale ex vigili urbani
19 Castrignano G. Stanza della Memoria c/o Municipio
20 Castro Locale
21 Cavallino Casina Vernazza
22 Collepasso Biblioteca Comunale
23 Copertino la Locanda
24 Corigliano gazebo
25 Corsano AUDITORIUM COMUNALE
26 Cursi locale c/o municipio
27 Cutrofiano ex palazzo municipale
28 Marittima Locale
29 Gagliano centro polivalente
30 Galatina palazzo della cultura
31 Galatone locale
32 Gallipoli scuola elementare
33 Giuggianello sala polivalente c/o Municipio
34 Giurdignano votano a minervino
35 Guagnano locale
36 Lecce Hotel Tiziano
37 Lecce Hotel Tiziano
38 Lecce Hotel Tiziano
39 Lecce Hotel Tiziano
40 Lecce Hotel Tiziano
41 Lecce Hotel Tiziano
42 Lequile Pallone tensostatico adiacente circolo tennis
43 Leverano locale
44 Lizzanello Biblioteca Comunale
45 Maglie Sala del Mercato Coperto
46 Martano Gazebo oppure in caso pioggia sala
47 Martignano centro polivalente
48 Matino Biblioteca comunale
49 Melendugno sala convegni scuola media mazzini
50 Melissano Palazzo santa loia
51 Melpignano Convento agostiniani
52 Miggiano Sala Consiliare
53 Minervino locale
54 Monteroni Casa dello studente
55 Montesano Biblioteca Comunale
56 Morciano locale
57 Muro Palazzo del Principe
58 Nardò Chiiostro Carmelitani
59 Neviano atrio municipio
60 Nociglia casa di Sant’Antonio c/o comune
61 Novoli ex CGIl
62 Vignacastrisi Delegazione comunale
63 Otranto Atrio Comune
64 Palmariggi biblioteca comunale
65 Parabita Atrio palazzo comunale
66 Patù locale
67 Poggiardo Sede URP c/o Sedile
68 Porto Cesareo Sala consiliare Vittorio de Pace
69 Presicce Municipio
70 Racale Dsede Unione Comuni
71 Ruffano Ex Scuola elementare
72 Salice Comitato Fiera
73 Salve sala convegni municipio
74 San Cassiano Municipio
75 San Cesario Palazzo Ducale
76 San Donato Centro sociale
77 San Pietro in L. biblioteca comunale
78 Sanarica ex ufficio difensore civico
79 Sannicola centro polifunzionale
80 Cerfignano oratorio ex scuola elementare
81 Scorrano Sede CGIL
82 Seclì locale
83 Sogliano Centro incontro
84 Soleto Locale Comunale
85 Specchia locale pressi comune
86 Spongano ex mercato coperto
87 Squinzano Aula Consiliare
88 Sternatia locale
89 Supersano centro anziani
90 Surano aula consiliare
91 Surbo locale
92 Taurisano Aula consiliare
93 Taviano atrio palazzo del municipio
94 Tiggiano comune
95 Trepuzzi Aula Consiliare
96 Tricase Biblioteca comunale
97 Tuglie Bibblioteca Comunale
98 Ugento locale
99 Uggiano locale
100 Veglie Aula Consiliare
101 Vernole Ass. Salento LIFE
102 Zollino Palazzo Raho
News & Salento
SIULP Lecce: “Più sicurezza per donne e uomini in divisa”
Riceviamo e pubblichiamo.
“Continua senza sosta la scia di aggressioni alle donne ed agli uomini in divisa, nella stessa giornata non abbiamo fatto in tempo a tirare un respiro di sollievo per lo scampato pericolo dei due poliziotti affrontati a Padova da un individuo di nazionalità nigeriana armato di ascia, che a poche ore dall’accaduto l’episodio si è ripetuto nel centro cittadino di Lecce, dove un cittadino extracomunitario ha aggredito un Poliziotto senza un apparente motivo ovvero per il solo fatto di indossare un’uniforme.”
E’ quanto afferma in una nota Mirko BRAY, Segretario Generale del SIULP Lecce, a seguito della vile aggressione avvenuta ai danni di un Poliziotto nelle prime ore della scorsa serata ad opera di un cittadino extracomunitario poi arrestato per tentato omicidio.
“La nostra impressione è che la Polizia di Stato stia pagando lo scotto della grave carenza negli organici, problematica che in questa Provincia ci penalizza particolarmente, al contempo emerge nitidamente la necessità di introdurre tutti quegli strumenti che consentano ai tutori dell’ordine pubblico di operare in condizioni di sicurezza, in particolare ci riferiamo all’ampliamento delle dotazioni dei Taser, alla fornitura delle bodycam e dei giubbini tattici antitaglio. Non solo! Chiediamo anche delle tutele legali differenti rispetto a quelle in vigore che giudichiamo eccessivamente garantiste nei confronti di chi delinque a scapito della gente onesta e di chi opera per la legalità e il bene comune. Avvertiamo un’eccessiva tolleranza verso chi usa violenza contro un poliziotto, che sia in ordine pubblico o in un intervento di polizia, di contro il solo sospetto di un possibile eccesso nelle nostre reazioni, che scaturiscono sempre a contenimento delle violenze di ogni genere che siamo chiamati a fronteggiare, è sufficiente ad innescare il c.d. “atto dovuto” che da inizio a quella che oggi in Italia è la vera e propria pena: ovvero, l’iter processuale. Auguriamo al nostro collega una pronta guarigione nella certezza che il consueto spirito di servizio e l’indubbia abnegazione, lo spronerà a superare nuovamente quanto già vissuto in passato.”
News & Salento
“Le medaglie degli eroi” in mostra a Lucugnano
Riceviamo e pubblichiamo.
Dal 24 dicembre al 6 gennaio 2025, presso Palazzo Comi a Lucugnano, la raccolta di medaglie italiane ed estere a cura di Collezione Militaria Scolozzi dal titolo “Le medaglie degli eroi”.
Info al 3888960203.
News & Salento
La benedizione di Monsignore: “Santificate le feste”
Angiuli sostiene che occorre «educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza».
Sulle festività imminenti: «Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità».
Dopo 14 anni di attività pastorale nel sud del sud invita, infine, tutti noi a «cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio».
«In questi anni, ho compreso meglio la storia e la cultura di questo territorio che impropriamente si definisce “estremo lembo” del Salento, quasi fosse una realtà marginale. I grandi cambiamenti storici e politici che si stanno verificando ai nostri giorni hanno riproposto la centralità del Mediterraneo e, dunque, anche il Sud ha riacquistato una sua importanza. Bisognerebbe, pertanto, cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio. Sotto questo profilo, noto un atteggiamento ambivalente. Se da una parte, si manifesta una nuova forza propulsiva e una rinnovata capacità imprenditoriale, dall’altra rimangono ancora irrisolte alcune questioni in riferimento alla necessità di migliorare le infrastrutture necessarie per un vero sviluppo e soprattutto a promuovere un cambio di passo di tipo culturale. Mi riferisco alla necessità di “fare rete” e di lavorare con una visione più condivisa e una programmazione più generale aperta al bene comune superando la perdurante mentalità individualista, preoccupata solo del proprio interesse contingente. È questo l’aspetto che sottolineo anche in ambito ecclesiale, consapevole che la Chiesa ha un ruolo non secondario nel realizzare una nuova visione e una nuova modalità di stare nella storia e nelle vicende del tempo presente. L’esperienza della “Carta di Leuca”, la promozione dei “Cammini di Leuca” ed altre iniziative ecclesiali che ho promosso in questi anni anche a seguito del riconoscimento da parte dell’Europa del percorso della “via Francigena” da Canterbury a Leuca, dovrebbe servire a sprovincializzare il nostro territorio e a proiettarlo in un contesto più ampio. Il quadro, come si vede, presenta aspetti positivi, ma richiede un ulteriore sforzo per pensare in grande senza impantanarsi o crogiolarsi nelle piccole incombenze tipiche di uno sguardo poco lungimirante e appiattito sul presente».
In questo periodo di Avvento, del Natale, oltre a “Santificare le feste”, cosa consiglierebbe ai fedeli? Cosa significa il Natale oggi? Quanta umanità si respira nel mistero del Natale? Cosa si sta perdendo?
«Intanto mi preme ribadire che “santificare le feste” non è un aspetto secondario. Le singole persone e le società nel loro insieme non possono vivere senza l’anelito alla gioia che promana dalla “festa”. Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità. Consiglierei a tutti, credenti e non credenti, di vivere la gioia della festa, sia quella religiosa sia quella civile e sociale come momento per uscire dall’individualismo e sperimentare il gusto di aprirsi al senso del mistero e del trascendente oltre che di intrecciare rapporti umani più profondi e sinceri. In fondo è questo il senso più vero del Natale.
Come ho scritto in un recente articolo, il Natale è la festa nella quale si opera il “meraviglioso scambio” tra Dio e l’umanità: il Verbo eterno viene nel mondo e gli uomini riscoprono il valore dell’umano quando è aperto al divino. Il Natale è l’esaltazione dell’umanità non chiusa in sé stessa, ma abitata dall’amore di Dio che si fa carne e vive la stessa esperienza degli uomini. In altri termini, la festa del Natale chiede a tutti di vivere concretamente da fratelli che si rispettano e si abbracciano e non da nemici che si combattono o da estranei che si ignorano!
In un mondo lacerato da guerre, attraversato da profondi contrasti dove aumentano le disparità sociali, crescono le diverse forme di povertà, si esasperano i sentimenti di odio, è proprio il valore della fraternità che bisogna rimettere al centro».
Natale, luci sfavillanti, regali, tavole imbandite, gioia e convivialità; per tanti, però, le festività natalizie sono il periodo più stressante dell’anno: come sono cambiate le relazioni umane? Qual è il suo pensiero?
«È vero che a Natale si mette in moto una sorta di meccanismo che privilegia l’esteriorità nelle sue diverse forme.
Questa ricerca a tutti i costi di apparire finisce per stancare e per accrescere il senso di solitudine, di distanza e di estraneità.
Mentre sarebbe auspicabile che, in sintonia con il messaggio più profondo delle feste natalizie, si privilegiassero altri aspetti: la cura dell’intimità, la ricerca de silenzio, la promozione di relazioni interpersonali significative.
Sarebbe anche il tempo opportuno e per trasmettere ai bambini e ai giovani i valori profondi come la generosità, la gratitudine e l’amore per la famiglia, il valore della condivisione e del legame familiare, della solidarietà quale forza che incoraggi a mettere in atto gesti di gentilezza e di assistenza verso coloro che sono nel bisogno e a riflettere sulla pace e sulla riconciliazione tra i popoli».
La sua Diocesi si spende tanto per gli altri, i poveri, da quando ne ha ricordo sono aumentate le “sofferenze”, che bilancio ne trae?
La sua è una “Chiesa col grembiule”, come esortava don Tonino, o come descriverebbe la sua Chiesa?
«Con il crescere dei problemi economici e sociali sono anche aumentate le attività che la Caritas diocesana e le parrocchie hanno messo in atto per venire incontro alle diverse esigenze delle persone più povere e più bisognose. Tuttavia, cerchiamo di considerare non solo le urgenze materiali, ma anche le “povertà spirituali” che sono anch’esse in aumento e che impoveriscono il tessuto relazionale: la solitudine, la sfiducia, lo scetticismo, la diffidenza, lo scoraggiamento, la mancanza di speranza. Cerchiamo cioè di farci carico di un compito più grande: educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza. Cerchiamo di promuove lo “spirito di famiglia”. Per questo consideriamo la chiesa come una “casa”, dove tutti possono sentirsi accolti, compresi, aiutati. La casa è il luogo delle relazioni, del reciproco riconoscimento, dell’aiuto vicendevole, dello scambio dei doni. Al fondo del nostro impegno c’è il desiderio di imitare il “buon samaritano” e, pertanto, di trasformare la chiesa non solo nel luogo delle celebrazioni liturgiche, ma anche nella “locanda della fraternità” dove vige uno spirito di cura, di compassione e di consolazione».
Eccellenza, le chiedo un’esortazione sul Natale, su questo periodo così ricco di avvenimenti, su quello che vuole trasferire ai nostri lettori.
«Vorrei soprattutto esortare tutti a riappropriarsi della virtù della speranza.
Non una speranza di piccolo calibro o soltanto l’espressione di un sentimento passeggero e incerto, ma una speranza che non delude, sostiene il cammino della vita, infonde coraggio e desiderio di non arrendersi di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni della vita.
Sperare significa non temere, non lasciarsi prendere dalla paura, ma vivere con gioia e camminare con serenità incontro al futuro.
“Pellegrini nella speranza” è il tema del Giubileo del 2025.
Ciò significa tenere accesa la fiaccola della fiducia e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante.
I simboli tipici del Giubileo sono il camminare da pellegrini e il passaggio della Porta Santa.
Esprimono la decisione interiore di prendere in mano qualche aspetto della propria vita per renderlo nuovo, riconciliato, trasformato, aperto, ospitale.
Abbiamo bisogno di convertirci a una mentalità più evangelica, generativa di un nuovo umanesimo e di un nuovo rinascimento personale e comunitario, sociale e culturale.
Essere pellegrini di speranza vuol dire riappropriarsi della responsabilità e della gioia di servire ogni uomo facendosi prossimo ad ognuno.
La speranza è una luce nella notte, un dono e un compito, l’attesa di qualcosa che riempie il cuore di gioia. Sperare è assaporare la meraviglia di essere amati, cercati, desiderati da un Dio che non si è rintanato nei suoi cieli impenetrabili, ma si è fatto carne e sangue, storia e giorni, per condividere la nostra sorte. Auguro un Natale che rafforzi in tutti la gioia della speranza».
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