News & Salento
A sostegno delle imprese del territorio
“La politica non metta in liquidazione le imprese! Rete Imprese Italia non farà sconti”. Il documento di Rete Impresa Italia – Lecce
“La politica non metta in liquidazione le imprese! Rete Imprese Italia non farà sconti”. È lo slogan utilizzato per la Giornata di Mobilitazione Nazionale organizzata da Rete Imprese Italia per richiamare l’attenzione delle forze politiche sulla grave situazione di crisi che sta coinvolgendo le imprese del settore del commercio, turismo, servizi e artigianato.
Rete Imprese Italia – Lecce, costituita da Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Cenfesercenti, le cinque organizzazioni sindacali provinciali che rappresentano il 70% dell’economia della provincia di Lecce, ha voluto aderire a questa iniziativa organizzando un incontro tra gli imprenditori salentini e le forze politiche del territorio. Per la prima volta, le associazioni maggiormente rappresentative del mondo dell’impresa hanno voluto testimoniare insieme il disagio e le difficoltà delle piccole e medie imprese nella gestione della propria attività imprenditoriale.
Sono intervenuti Loredana Capone (Partito Democratico), Luciano Cariddi (UDC) e Raffaele Baldassarre (PdL)
“Mettere l’impresa al centro della futura politica economica”, ha affermato Alfredo Prete, Presidente di turno di Rete Imprese Italia – Lecce, “significa rilanciare lo sviluppo economico del paese, riattivando un circolo virtuoso “crescita-occupazione-consumi». A tal proposito, il Presidente di Rete Imprese Italia Carlo Sangalli ha presentato in diretta streaming da Roma i cinque ambiti fondamentali su cui è necessario intervenire per sostenere concretamente il sistema impresa, ossia Fisco, Lavoro, Credito, Burocrazia, Infrastrutture.
“Ripartire dalle imprese legate al territorio, ovvero da quel tessuto produttivo che, nonostante la crisi, non si rassegna”, ha concluso Alfredo Prete, consegnando alle forze politiche intervenute il documento contenente una serie di proposte da inserire nella prossima agenda di governo, “le imprese del Salento hanno sempre dimostrato la ferma volontà di non soccombere alle conseguenze della crisi. Per questo, come Rete Imprese Italia – Lecce riteniamo fondamentale continuare a rappresentare le nostre piccole e medie imprese in modo più incisivo, svolgendo un ruolo di garanzia e tutela, ma soprattutto invitare la politica a riflettere seriamente sul ruolo strategico che le imprese che fanno parte di Rete Imprese Itali possono avere per la reale ripartenza dell’economia del nostro paese”.
Il documento di Rete Impresa Italia – Lecce
La lunga recessione ha determinato crescenti costi economici e sociali e rischia di prolungarsi anche nel 2013. Per reagire a questa situazione occorre ripartire dalle ragioni dell’economia reale, cioè dalle ragioni delle imprese e del lavoro. Questo significa che politica, istituzioni e forze sociali condividano la responsabilità di mettere in campo scelte e politiche conseguenti.
Il compito fondamentale della legislatura che verrà sarà quello di coniugare disciplina fiscale e del pubblico bilancio con le esigenze di crescita ed equità. Si tratta di una questione urgente per l’intera Unione europea la cui soluzione richiede un veloce avanzamento del percorso di costruzione dell’Europa politica e il contrasto a quella spirale perniciosa tra l’accelerato perseguimento di obiettivi di abbattimento dei deficit e dei debiti pubblici e l’aggravamento delle condizioni dell’economia reale.
Per questo, non solo dovranno essere confermati gli impegni già assunti dal nostro Paese in sede europea, ma il Governo che verrà dovrà far avanzare in sede europea scelte capaci di sospingere crescita ed occupazione, a partire dall’agibilità di investimenti infrastrutturali, in innovazione e per il capitale umano, coerenti con gli obiettivi di Europa 2020.
Quanto alla finanza pubblica italiana, confermato l’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, si dovrà puntare su un deciso processo di dismissione del patrimonio pubblico a vantaggio dell’abbattimento dello stock del debito.
Contestualmente, andrà perseguito un determinato processo di progressiva riduzione della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti in regola come risultato del contrasto e del recupero di evasione ed elusione, da una parte, e dell’avanzamento deciso, dall’altra, di una spending review in grado di ridurre inefficienze, improduttività e sprechi della nostra spesa pubblica.
Le strategie prioritarie per tornare a crescere
La pre-condizione: una nuova composizione della finanza pubblica attraverso una vera azione di spending review che – senza tagli lineari – faccia avanzare il processo di controllo, ristrutturazione, riqualificazione e riduzione della spesa pubblica quale occasione di revisione del perimetro stesso della funzione pubblica e della sua ridondante complessità di livelli istituzionali ed amministrativi.
Ridurre la pressione fiscale
La prossima agenda di governo deve prevedere, come prioritari, interventi volti alla riduzione della pressione fiscale – scongiurando, prima di tutto, l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA previsto a partire dal 1° luglio prossimo – prevedendo la destinazione del gettito derivante dal recupero delle risorse evase alla riduzione del carico fiscale.
Sul fronte della tassazione delle imprese, occorre:
- rivedere il criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti IRPEF, passando dalla competenza alla cassa;
- rendere neutrale la tassazione rispetto alla forma giuridica dell’impresa;
- ridurre l’imposizione Irap, mediante un progressivo incremento della franchigia ed una progressiva eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile, definendo al contempo le imprese non soggette ad Irap perché prive di autonoma organizzazione;
- razionalizzare i regimi tributari applicabili dai soggetti IRPEF (ditte individuali e società di persone), incentivandone la fase di avvio anche con la riduzione del minimale Inps;
- escludere dall’IMU gli immobili strumentali all’attività d’impresa;
- rivedere il sistema della riscossione coattiva, ampliando ed uniformando il periodo della rateazione dei debiti tributari, ed escludere dal fermo amministrativo e dal pignoramento i beni strumentali all’attività d’impresa;
- ridefinire il tributo rifiuti e servizi TARES, strutturando un nuovo sistema tariffario che rappresenti al meglio la reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche.
Dare nuovo credito alle imprese
Le MPMI e l’impresa diffusa hanno sempre più difficoltà di accesso al credito e sempre meno capacità di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. È quindi necessario:
- favorire la solidità patrimoniale dei Confidi e facilitare il ricorso al Fondo di garanzia per le PMI;
- assicurare la piena operatività agli accordi in materia di certificazione e smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della P.A.;
- apportare correttivi ai parametri, troppo rigidi, di Basilea 3;
- modernizzare il sistema dei pagamenti, dando piena attuazione alla nuova legge sui tempi di pagamento, senza introdurre ulteriori oneri a carico delle imprese.
Proseguire nell’azione di semplificazione
Portare avanti i processi di semplificazione normativa e di snellimento burocratico è un’azione necessaria per recuperare efficienza amministrativa e riavviare l’economia, predisponendo un ambiente favorevole alle imprese. A tal fine è necessario:
- adottare meccanismi di trasmissione delle informazioni basati sulla tecnologia digitale;
- dare completa attuazione alla avviata riforma organizzativa degli sportelli unici, rapida operatività alle Agenzie per le imprese e completamento del Portale “Impresainungiorno”;
- stabilire un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti semplice, non oneroso per le imprese ed efficace per il reale contrasto alle ecomafie, superando il Sistri;
- prevedere semplificazioni per le imprese dotate di certificazioni come garanzia presunta di conformità a determinati obblighi giuridici;
- introdurre meccanismi forti di controllo dell’incidenza sul tessuto imprenditoriale di nuove norme;
- snellire le procedure burocratiche in materia di sicurezza sul lavoro;
- rendere efficiente la giustizia civile ordinaria anche potenziando i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie.
Sviluppare le imprese per lo sviluppo del mercato del lavoro
Il mercato del lavoro in Italia soffre di una debolezza strutturale legata ai molteplici vincoli burocratici e gestionali, a politiche economiche non orientate allo sviluppo dell’impresa e ad un costo del lavoro troppo alto. Inoltre, le recenti penalizzazioni introdotte sulla flessibilità in entrata rischiano di produrre ulteriori riduzioni delle opportunità occupazionali. Si dovrebbe allora consentire alle imprese di utilizzare tutte le forme contrattuali, va ripensata la lotta contro il lavoro nero e occorre intervenire sul cuneo fiscale e retributivo, per diminuire il costo del lavoro ed aumentare la competitività dei nostri sistemi produttivi. Si dovrebbe poi cercare di incidere anche su altri fattori, tra cui:
- una seria riorganizzazione dei servizi per l’impiego, evitando ulteriori costi sulle imprese;
- ulteriore semplificazione per il lancio del nuovo apprendistato;
- garantire il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013;
- sostegno alla formazione continua, come funzione originaria dei Fondi interprofessionali;
- semplificazione delle norme in materia di lavoro per favorire produttività e nuove assunzioni;
- rafforzamento del rapporto scuola-lavoro rivedendo i percorsi formativi nell’istruzione e nella formazione superiore e universitaria;
- in una logica di razionalizzazione del costo del lavoro, eliminare le forme di solidarietà impropria fra settori economici che caratterizzano l’attuale assetto normativo;
- politiche fiscali e contributive di maggior vantaggio per gli strumenti del welfare contrattuale bilaterale (previdenza complementare, assistenza sanitaria, sostegno al reddito) che contribuiscono ad incrementare il reddito disponibile del lavoratore e del futuro pensionato e a contenere la spesa pubblica.
Investire su infrastrutture ed energia per competere
Le principali aree d’interesse delle Associazioni che compongono Rete Imprese Italia si muovono all’interno di due opzioni di fondo: il collegamento dell’atteso piano nazionale sulle infrastrutture con la pianificazione infrastrutturale europea e una attenzione specifica alle caratteristiche che la logistica e il settore energetico presentano sul piano nazionale per cogliere le opportunità offerte dalla green e white economy e rendere più adeguato l’attuale assetto delle dotazioni infrastrutturali per sostenere il rilancio e lo sviluppo del nostro sistema produttivo. Tra le priorità dell’azione politico-istituzionale del Paese, in materia di trasporti, occorre: affrontare la micro-mobilità urbana, attraverso gli strumenti esistenti, come il Piano Nazionale per le città e i Piani urbani della mobilità; applicare il c.d. e-freight (trasporto elettronico di merci) che coinvolge il polo della merce elettronica e delle tecnologie intelligenti; attuare la liberalizzazione regolata dell’autotrasporto merci, un’effettiva liberalizzazione del mercato del trasporto ferroviario; una strategia di riordino e razionalizzazione del trasporto aereo; lo sviluppo dei trasporti marittimi e delle autostrade del mare.
In campo energetico occorre, invece: ridurre la forte dipendenza dell’Italia dalle fonti energetiche combustibili, adottando una strategia per la riduzione dei costi di approvvigionamento; armonizzare la politica energetica con quella fiscale favorendo la riduzione del carico fiscale sui costi energetici sostenuti dalle imprese; adottare una politica energetica orientata verso nuove tecnologie più efficienti e coerenti con le esigenze del mercato a partire dalla riduzione dei costi per le MPMI e dall’incentivazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Gli altri punti qualificanti dell’agenda di priorità di Rete Imprese Italia sono, innanzitutto, quello di ripensare ed attuare nuove politiche industriali e dei servizi tenendo presente che la ripresa del Paese passa necessariamente dalla crescita qualitativa, dalla produttività e dalla capacità di fare innovazione delle MPMI e dell’impresa diffusa. Sono quindi necessari interventi che favoriscano, ad esempio, gli investimenti e l’aggregazione delle imprese, forme di partenariato tra queste, gli enti di ricerca e le associazioni di categoria. Così come è necessario favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese, investire sull‘imprenditoria femminile, sbloccare lo sviluppo del Mezzogiorno, a cominciare da un rafforzamento della dotazione infrastrutturale, dalla valorizzazione delle risorse territoriali e dal ripristino delle condizioni di legalità e sicurezza.
Altro ambito strategico per il rilancio della nostra economia è il turismo, per il quale Rete Imprese Italia ritiene indispensabile in particolare una riforma della governance del settore, l’adeguamento delle dotazioni infrastrutturali, il rafforzamento dell’attività di promozione del marchio Italia.
Infine, interventi di riqualificazione urbana e del patrimonio immobiliare pubblico e privato e un più efficace impiego delle risorse dei fondi strutturali europei e del Piano Nazionale delle Città rappresentano le linee di azione strategiche affinché le città e il territorio possano davvero rappresentare un elemento strategico per la competitività economica e la coesione sociale.
Attualità
Polemica sul Natale: “Poli, Pagliaro e Congedo ancora non sanno come funziona”
L’onorevole leccese del Pd Claudio Stefanazzi interviene sulla querelle legata ai fondi per il Natale che ha visto protagonista la sindaca di Lecce Poli Bortone.
L’onorevole leccese del Pd Claudio Stefanazzi interviene sulla querelle legata ai fondi per il Natale che ha visto la sindaca di Lecce Poli Bortone sostenere che dalla Regione, in merito, vi sarebbero state solo vane promesse.
“Intervengo educatamente nella polemica, francamente incomprensibile, generata dalla pretesa della Sindaca Poli Bortone riguardo a fantomatici fondi regionali da erogare per il Natale in città”, commenta Stefanazzi. “Sono onestamente sorpreso che tre politici di lungo corso come la Sindaca, Pagliaro e Congedo non conoscano lo schema di funzionamento dei fondi Fsc e, soprattutto, lo storico dell’utilizzo di questi fondi nella promozione culturale e turistica della Puglia che ne ha fatto la regione tra le più desiderate, soprattutto dai turisti stranieri, cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni, anche a Lecce e nel Salento. Soprattutto Congedo e Pagliaro, entrambi consiglieri regionali, dovrebbero sapere che nella scorsa programmazione la Regione ha investito oltre 100 milioni di Fsc in valorizzazione delle infrastrutture turistiche e in promozione del territorio attraverso il massiccio finanziamento del patrimonio culturale materiale e immateriale. Per troppo tempo si era continuato a restaurare le mura di musei e biblioteche che poi rimanevano chiuse e non fruite dai cittadini, senza generare sviluppo e occupazione. Questo investimento, unito agli oltre 700 milioni di POR e POC fanno della nostra Regione la prima in Italia per spesa nella promozione e valorizzazione turistico culturale. Ora, alla luce della decisione, ancora oggi incomprensibile e legata ad una mera presa di posizione non supportata da alcuna norma nazionale comunitaria, da parte del Ministro Fitto di costringere le regioni ad utilizzare l’Fsc 2021-2027 solo per le spese in conto capitale (per investimenti materiali), impedendone l’utilizzo per le spese correnti e gli investimenti immateriali, per questo ciclo programmazione, la Regione ha dirottato parte delle risorse spese nella scorsa programmazione sul POR e sul POC 2021-2027. Ovviamente la coperta è corta e lo sforzo fatto penalizzerà necessariamente altri settori. Sarebbe bello che i nostri parlamentari pugliesi cercassero di convincere chi prenderà il posto di Fitto della inutilità di una scelta che penalizza in maniera enorme la promozione turistica e culturale della nostra regione e dell’intero Mezzogiorno. Come sarebbe bello che la destra pugliese ci aiutasse a convincere Fitto a dare ai pugliesi, finalmente l’Fsc e il POC 21-27 rimasto imbrigliato anch’esso in questa situazione. Ricordo che il ciclo che ci deve essere assegnato è iniziato nel 2021…e siamo nel 2024, ad oltre metà del nuovo ciclo di programmazione. Così, nel pieno rispetto di questa assurda regola voluta da Fitto, la regione potrebbe finanziare musei, spazi di cultura che, ad oggi, devono contendersi il poco spazio rimasto sul Por regionale (peraltro privo del cofinanziamento statale riveniente sempre dal nuovo FSC). Infine, giusto per chiarire le idee alla nostra Sindaca, come sempre è stato, i privati che abbiano idee e voglia, troveranno i bandi giusti per organizzare anche a Lecce iniziative per il Santo Natale. Si è chiusa da qualche giorno la 2^ finestra dell’Avviso prodotto lanciato da Pugliapromozione qualche settimana fa e che sarà integrato nei prossimi giorni proprio con una linea prodotto dedicata al Natale, un periodo che, negli ultimi 3 anni, ha riservato enormi soddisfazioni in termini di arrivo e presenze turistiche fuori stagione. Dia indicazioni alla sua Giunta di sollecitare qualche bella iniziativa. Alla luce del lavoro fatto dalla giunta Salvemini non dovrebbe essere difficile convincere operatori qualificati e seri a chiedere soldi alla Regione per organizzare qualcosa
Cronaca
Brucia auto nella notte: indagini in corso
Nella prima mattinata di oggi una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce è intervenuta in via Lecce a Gallipoli, per domare un incendio che ha coinvolto un’autovettura parcheggiata in un appezzamento agricolo.
L’incendio ha distrutto completamente la macchina, una una Ford, che ha subito un danneggiamento totale.
L’azione tempestiva dei Vigili del Fuoco ha impedito che le fiamme si propagassero, scongiurando ulteriori danni a persone e cose, garantendo la sicurezza pubblica e privata.
Le cause dell’incendio sono attualmente in corso di accertamento. Sul posto è intervenuta anche la Polizia di Stato del Commissariato di Gallipoli per le verifiche di rito.
News & Salento
Imparare giocando: a Lecce arriva Pompieropoli
Riceviamo e pubblichiamo
🚒 Domenica 27 ottobre – POMPIEROPOLI in Piazza Mazzini a Lecce! 🚒
Dalle ore 10.00, non perdete l’occasione di far vivere ai vostri bambini un’esperienza unica! In Piazza Mazzini a Lecce, si terrà POMPIEROPOLI, un evento dedicato ai più piccoli per imparare a riconoscere i pericoli quotidiani e scoprire il lavoro dei Vigili del Fuoco.
L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, con la supervisione del Comando Vigili del Fuoco di Lecce, allestirà un percorso ludico-didattico per simulare alcune delle attività svolte dai pompieri. Al termine, ogni bambino riceverà l’attestato di Pompiere per un Giorno!
Vi aspettiamo numerosi!
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