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Copertino

Rifiuti in strada: Napoli? No, Copertino!

Ciò che fino a poco tempo fa si vedeva solo in televisione sta diventando una triste realtà anche per il territorio salentino e, in particolare, per quello copertinese. È quanto

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Ciò che fino a poco tempo fa si vedeva solo in televisione sta diventando una triste realtà anche per il territorio salentino e, in particolare, per quello copertinese. È quanto denuncia CoperAttivi.it, comunità virtuale di cittadini che, puntando alla comune coscienza civica, si propone di attuare una effettiva e fattiva partecipazione all’amministrazione della città. E proprio con questo spirito è stato redatto con precisione chirurgica un accurato documento di catalogazione delle discariche abusive a cielo aperto presenti nel territorio copertinese. Un vero e proprio dossier con tanto di documentazione fotografica in cui sono stati mappati tutti i siti presso cui sono presenti, oltre ai comuni rifiuti domestici, anche i rifiuti pericolosi quali amianto, pneumatici, scarti delle lavorazioni industriali, elettrodomestici, materiale edile, materiale di risulta e altro ancora. Dossier che è stato protocollato e sottoposto all’attenzione del Sindaco, dell’Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza. “Abbiamo voluto protocollare il nostro studio”, dice un portavoce di CoperAttivi.it, “per coinvolgere ufficialmente i nostri amministratori. Purtroppo il problema esiste ed ha raggiunto proporzioni per le quali non può più essere ignorato. Sebbene non abbiamo avuto alcun riscontro da parte del primo cittadino, in qualità anche di Assessore all’Ambiente, siamo fiduciosi in un tempestivo intervento di rimozione, prevenzione, sensibilizzazione”. Sono diverse le zone contaminate, tra cui spiccano due aree particolarmente care alla cittadinanza perché legate alla tradizione culturale e religiosa della città, “Grottella” e “Casole”. Le ragioni per cui le campagne cittadine sono così invase dai rifiuti sono essenzialmente due: la mancanza di senso civico da parte di coloro che abbandonano i rifiuti nell’ambiente e l’organizzazione di un adeguato sistema di riduzione, gestione e smaltimento dei rifiuti degno di questo nome. Quest’ultima è anche la ragione per cui i cittadini pagano una tassa sui rifiuti molto alta. Infatti, se i rifiuti sono raccolti in maniera differenziata e poi venduti ai consorzi per il riciclaggio, entrano soldi nelle casse comunali, oltre a godere di incentivi pubblici; se invece i rifiuti si conferiscono in discarica o ad un inceneritore, si deve pagare il gestore di questi impianti. Uno scenario inquietante che rischia di diventare un problema molto serio se non affrontato in tempo e con le giuste soluzioni. Tra le proposte di CoperAttivi.it non solo la rimozione dei rifiuti ma anche una campagna di informazione e sensibilizzazione, il coinvolgimento delle Guardie Ecologiche di Volontariato, l’illuminazione stradale e la videosorveglianza. La questione rifiuti è stata sollevata anche in Consiglio comunale da parte del consigliere di minoranza Laura Alemanno: “Il problema dei rifiuti esiste ed è una questione complessa e annosa, che però può rappresentare un’importante risorsa. Ma bisogna avere in mente una chiara idea di gestione di questi rifiuti, facendo delle scelte giuste. Il progetto della raccolta differenziata porta a porta già adottato dalla precedente Amministrazione Marcucci era un sistema innovativo quando è stato adottato; ora però, se non arricchito del passaggio successivo della catena dei rifiuti, diventa obsoleto. Ma occorre fare di più se si vuole cambiare pagina. Occorre fare di più con la strategia “rifiuti zero”, che si propone di riprogettare il ciclo di vita delle risorse in modo tale da far tendere allo zero i rifiuti da conferire in discarica. Bisogna incentivare e promuovere alcune buone pratiche come il compostaggio domestico, incentivare le ecofeste e le ecosagre ed invitare gli ambulanti a differenziare in modo ordinato e pulito. Occorre, inoltre, disincentivare tra la cittadinanza la produzione dei rifiuti introducendo una tariffa puntuale su rifiuti, da pagare secondo la produzione che ognuno fa di rifiuti”.


Massimo Alligri

Approfondimenti

Operazione interforze, 5 arresti e 5 denunce

Alto impatto: controlli di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza a a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano

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 Servizi straordinari di controllo del territorio nella provincia di Lecce.

Come deliberato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e successivamente pianificato in sede di Tavolo Tecnico del Questore, negli ultimi sette giorni si sono svolti i Servizi Interforze cosiddetti ad “Alto Impatto”.

Tali servizi hanno la finalità di incrementare la sicurezza grazie alla presenza congiunta delle Forze dell’Ordine ed alla loro sinergica azione sul territorio, prevenendo e reprimendo reati predatori e non solo.

Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto una capillare e approfondita attività di controllo a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano.

I controlli hanno spaziato in diversi ambiti, dal controllo del territorio, identificazione di persone appiedate e avventori di locali, al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ai controlli amministrativi agli esercizi commerciali.

In totale sono quattro gli arresti eseguiti in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 3 gli arresti eseguiti in esecuzione di ordinanze dell’A.G., 4 gli indagati a piede libero per traffico di stupefacenti e due per porto abusivo di armi, infine 15 le segnalazioni per uso personale di stupefacenti.

Assidui anche i controlli amministrativi: 55 esercizi commerciali sono stati controllati dalle forze dell’ordine.

Massiccio il bilancio finale: 1869 persone identificate, 240 dei quali con precedenti penali e/o di polizia, e 875 veicoli fermati.

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Attualità

Banca Intesa, il sito ancora una volta in “down”

E, pertanto, ancora una volta l’app non funziona, i conti online sono inaccessibili e non è possibile effettuare operazioni…

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Ancora una volta, a distanza di poche settimane, i servizi digitali di Intesa Sanpaolo sono in “down”.

E, pertanto, ancora una volta l’app non funziona, i conti online sono inaccessibili e non è possibile effettuare operazioni.

Questo è il messaggio che si legge dopo il tentativo di accesso sul sito della banca:

«Gentile cliente, ti informiamo che, a causa di un rallentamento momentaneo, la visibilità di alcuni movimenti (ad esempio mutui e accredito pensioni) potrebbe non essere disponibile», recita un avviso che si è trovato di fronte chi è riuscito ad accedere all’App, mentre a chi resta fuori viene comunicato che «per un problema tecnico non si può proseguire».

Il messaggio sull'app di Intesa San Paolo

Dalla banca avvisano di aver «individuato il problema fin dalle prime ore del mattino» e di essersi «subito adoperata per risolvere il blocco della App, che è dovuto all’intenso traffico fin dalle prime ore del mattino».

«La cosa è in fase di risoluzione», assicura l’istituto.

 

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Attualità

La denuncia della CIA: niente fondi per la Xylella, niente soldi

Sicolo: «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche”…

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Sono ancora ferme le pratiche Xylella per il biennio 2020 e 2021. L’Agenzia per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruirle perché tuttora mancano i fondi necessari. Ma il tempo ormai sta per scadere perché, se almeno l’annualità 2020 non fosse liquidata entro quest’anno, verrebbe persa del tutto.

Un rischio a cui gli agricoltori non possono e non vogliono assolutamente andare incontro e sollecitano gli enti preposti a trovare una soluzione urgente per non privarsi dei ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende.

Per questo CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nonché ai parlamentari eletti nelle tre province salentine.

Nella nota, a firma del presidente regionale Gennaro Sicolo, si sollecita lo stanziamento dei fondi. «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche quali le drastiche riduzioni delle produzioni lorde vendibili delle aziende olivicole; l’aumento dei costi di gestione aziendale per l’attuazione delle pratiche agronomiche e i danni economici irreversibili all’intera filiera a monte e a valle delle aziende medesime; l’ulteriore carico finanziario (mutui e prestiti) dovuto al reimpianto delle coltivazioni arboree necessario al futuro riequilibrio finanziario dell’intero settore; lo stop degli istituti bancari e delle finanziarie con le loro rigidità burocratiche, che non consentono di deliberare ulteriori prestiti e mutui bancari a un settore oramai al collasso dopo dieci anni dall’inizio della fitopatia e che stenta e ripartire».

Ne conseguirebbe il ricorso a “prestiti illegali” richiesti dalle aziende che non hanno possibilità di fornire garanzie agli istituti di credito o che hanno raggiunto una quota di prestiti divenuta oramai insostenibile.

L’associazione degli agricoltori «ritenendo necessario e non procrastinabile destinare le risorse assegnate dal Ministero anche per l’anno 2020 alle aziende rientranti nella declaratoria con provvedimenti già emanati, chiede con estrema urgenza di destinare i relativi fondi ministeriali e di dare avvio alle istruttorie e alla liquidazione delle domande presentate per l’annualità 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione Puglia. Si fa presente che la celerità dei tempi di liquidazione entro il 31 dicembre prossimo rappresenta, per le aziende agricole interessate, la vitale necessità di far fronte agli investimenti già effettuati e necessari alla ripartenza delle proprie aziende. La destinazione di queste risorse è finalizzata all’attuazione e al completamento degli investimenti entro le scadenze prefissate che le stesse aziende hanno calendarizzato per fine anno, periodo in cui doveva essere liquidata l’annualità 2020 della declaratoria Xylella».

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