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News & Salento

Rifiuti: “Non facciamo fesserie”

Il “No” di Sergio Blasi a nuovi mega progetti di siti dove avviare il compostaggio anaerobico della frazione umida della raccolta differenziata

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Intervento del pubblico per evitare che l’intervento di privati porti al solito “saccheggio di risorse economiche e ambientali a solo danno delle comunità e dei cittadini” e l’adattamento delle strutture di  Ugento, Melpignano e Campi Salentina. Questi i temi principali di un intervento del consigliere regionale Sergio Blasi in merito alle proposte di nuovi megaimpianti per chiudere il ciclo dei rifiuti nel Salento


Nelle ultime settimane”, dice Blasi, “il mercato sta prendendo il posto della politica sul tema della chiusura del ciclo dei rifiuti nel Salento. Dal megaimpianto leccese, a quello di Surbo, all’impianto di Galatone, a quello di Neviano, si susseguono gli annunci di progetti di siti dove avviare il compostaggio anaerobico della frazione umida della raccolta differenziata. Questi progetti portano con sé, immancabilmente, oltre alla mission del riutilizzo del rifiuto, quella della produzione di energia elettrica dai gas provenienti dai processi di lavorazione. Una produzione che viene descritta come necessaria per rendere sostenibili gli investimenti. Ciò non fa altro che segnalare l’emergere di un nuovo potenziale business, appetibile per il privato ma ancora una volta dannoso per le comunità”.


Il consigliere regionale del PD Sergio Blasi


Secondo il consigliere regionale, “è il momento di muoversi dall’inerzia perché solo l’intervento pubblico può farsi carico della chiusura del ciclo dei rifiuti in maniera sostenibile per il territorio. Serve ricordare a tutti che sul fronte della produzione di energia elettrica il nostro territorio è già sovrautilizzato: il tema, semmai è come ridurre l’impatto delle produzioni energetiche, a partire dalla centrale di Cerano, le cui ricadute sulla salute dei salentini sono drammatiche e continue”.

In qualche modo, però bisognerà pur fare. Blasi ha le idee chiare: “La mia proposta è nota: ristrutturare le piattaforme per la selezione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata presenti a Ugento, Melpignano e Campi Salentina. Quegli impianti, costruiti con soldi pubblici e mai entrati in funzione (o che hanno funzionato per brevi periodi), avrebbero certamente bisogno di una ristrutturazione, ma nel giro di 8 mesi sarebbe possibile trasformarli in impianti di compostaggio aerobico funzionanti a pieno regime, in grado di assorbire il rifiuto umido del proprio bacino di riferimento. Senza affiancare alla mission del riutilizzo della frazione umida quella della produzione di energia elettrica.


Accompagnato alle compostiere di comunità, nei Comuni dove è possibile realizzarle”, approfondisce Blasi, “questo schema rappresenterebbe una chiusura ottimale e assolutamente sostenibile del ciclo dei rifiuti. L’Agenzia regionale sui rifiuti, del resto, avrebbe proprio questo compito: elaborare una seria e oculata programmazione sotto la regia pubblica, per evitare”, conclude il consigliere regonale del Pd, “ancora una volta il saccheggio di risorse economiche e ambientali a solo danno delle comunità e dei cittadini”.


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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