Attualità
Riusciremo in futuro a pagare tutte le pensioni?
Nel passato accadeva che il numero dei lavoratori attivi superasse di gran lunga quello dei pensionati. Ora, attualmente questo non sempre accade

LA VITA E LE STATISTICHE. QUALE PENSIONE?
di Hervé Cavallera
Come mai prima era accaduto nella storia, siamo sottoposti, in via telematica, ad una quotidiana e continua serie di notizie, non sempre affidabili. E tuttavia alcune di esse sono da valutare in quanto esprimono per lo meno stati d’animo diffusi, talvolta da non sottostimare.
Così pare che uno studio promosso dall’Inps abbia consentito di rilevare che in Italia si è allungata la speranza di vita e che vivono più a lungo coloro che hanno svolto lavori meno usuranti, come era prevedibile.
Si è altresì riscontrato come l’aspettativa di vita cambi a seconda del sesso e della regione in cui si vive e che in tale logica i soggetti meno abbienti sono penalizzati.
Ciò ha spinto qualcuno a sostenere che sia opportuno rivedere il sistema pensionistico, sì da venire incontro a coloro che al momento sono più svantaggiati.
Ora, a prescindere da aspetti che sembrerebbero frutto di un determinismo tardo-ottocentesco (l’avere una vita più lunga o più breve in base alle regioni in cui si vive), è evidente che l’aspettativa di vita si va generalmente allungando e si può arrivare con corpo saldo e mente lucida ad età che una volta erano sinonimo di decadenza fisica e psichica, come è altrettanto vero che vi sono stipendi più alti e più bassi – come sempre è stato anche in rapporto ai diversi tipi di lavoro e alle progressioni di carriera – con conseguenti ritenute mensili previdenziali ed assistenziali che vanno a determinare l’ammontare della pensione e del trattamento di fine servizio o di fine rapporto.
Certo, alla luce di tutto questo sarebbe sicuramente auspicabile che ogni cittadino percepisse un reddito e quindi una pensione che gli garantisse nel corso di vita – che auspichiamo a tutti più lunga e sana – una dignitosa e serena esistenza.
Tale indicazione generale, che è connessa al senso dello sviluppo di una civiltà, non significa dire sbrigativamente, come in qualche parte si è letto, che l’attuale sistema pensionistico italiano premia chi è più ricco e chi vive di più, in quanto l’insistere su una formulazione di tal fatta avrebbe il solo frutto di generare sofferenza e conflittualità sociale.
Se ci si fermasse alla serie di rivendicazioni si genererebbe solo lo scontro. Basti pensare alla consistenza dei guadagni di alcune persone dello spettacolo e dello sport. Ma è appunto bene mettere qui da parte ogni tipo di cahier de doléances.
E tuttavia nel riferimento alla durata della vita e alla pensione, su cui si possono fare tante statistiche, alcuni problemi si impongono e vanno ben al di là del normale trattamento stipendiale che cambia a seconda il tipo di lavoro e la carriera interna. Un aspetto che interessa veramente è il rapporto esistente tra lavoratori attivi e pensionati.
Nel passato accadeva che il numero dei lavoratori attivi superasse di gran lunga quello dei pensionati. Ora, attualmente questo non sempre accade, anzi aumenta il numero degli “inattivi” ossia di persone che pur essendo in età di lavoro non lavorano affatto. Si tenga inoltre presente che la ricezione del reddito di cittadinanza, di là dai casi dei disabili, doveva essere in attesa di una prossima sistemazione lavorativa.
Se tale fenomeno di una scorretta proporzione tra lavoratori attivi e pensionati dovesse accentuarsi, calcolando l’allungarsi della speranza di vita e il sostegno da dare ai veri indigenti, vi potrebbero essere fosche nubi sulla possibilità di adeguate erogazioni delle pensioni in un futuro non troppo lontano.
Il tutto può essere confermato o smentito da statistiche e proiezioni più o meno autorevoli, che servono a rendere ulteriormente incerti gli animi in un momento storico in cui crescono le tensioni politiche internazionali e gli esodi di massa, ma l’estate vacanziera è ormai finita ed è opportuno si cominci davvero a pianificare il futuro prossimo soprattutto da un punto di vista occupazionale.
Sotto tale profilo, l’incombenza maggiore, ad avviso dello scrivente, riguarderebbe le Regioni, le quali sulla base delle proprie peculiarità dovrebbero prospettare una serie di servizi che possano incentivare i posti di lavoro.
Questo, anche tenendo conto, per regioni come la Puglia, sia del calo demografico sia dello spopolamento giovanile sia della presenza di immigrati.
Per tale aspetto, il passare dalla mera lettura di statistiche ad una vera programmazione significherebbe non solo consentire lo sviluppo, ma anche recuperare quelle energie di giovani che cercano in altri luoghi quel futuro che sembra difficile trovare nella terra che li ha visti nascere.
Appuntamenti
Terra Pioniera: «Il futuro del territorio è adesso!»
Agricoltura, spazi verdi e partecipazione attiva come strumenti di sviluppo e coesione sociale. Domani incontro di presentazione a Specchia, giovedì a Miggiano e venerdì a Montesano Salentino

«Prende forma un progetto che segnerà una svolta per la nostra comunità. Un’iniziativa strategica che guarda all’agricoltura, agli spazi verdi e alla partecipazione attiva come strumenti di sviluppo e coesione sociale».
Lo ha annunciato sui social la sindaca di Specchia Anna Laura Remigi, facendo riferimento all’incontro di presentazione di Terra Pioniera per una comunità di produttori di paesaggio, progetto che coinvolge anche con Miggiano e Montesano Salentino.
Alla presentazione di domani, mercoledì 3 aprile (start ore 18) presso il Centro N.Durini/S.Marra, di Specchia saranno presenti: Giacomo Cazzato, sindaco di Tiggiano, Comune capofila della Strategia Area Interna Sud Salento per confermare l’impegno delle istituzioni per un modello di crescita sostenibile; i progettisti, che illustreranno il valore innovativo del percorso; la cooperativa, che sta guidando il processo partecipato, segno concreto di un territorio che costruisce il proprio futuro con le proprie mani.
Per celebrare il momento, un trampoliere spaventapasseri regalerà piante, un gesto simbolico che rappresenta la semina di nuove opportunità per tutti!
Per la sindaco di Specchia l’incontro vale una «chiamata alla partecipazione attiva delle Aziende agricole, del terzo settore, di famiglie e bambini: tutti hanno un ruolo centrale in questo progetto. Uno spazio verde sarà messo a disposizione della comunità, perché il cambiamento parte dal coinvolgimento di tutti. È il momento di esserci. È il momento di costruire insieme».
Dopo la tappa specchiese di domani sera, il progetto sarà presentato anche a Miggiano (giovedì 3 aprile, dalle 18, presso il vecchio Municipio) e a Montesano Salentino (venerdì 4 aprile, dalle 18, presso nella sala consiliare del Comune).
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Attualità
Col supporto di Tricase, due navigazioni a vela candidate patrimonio UNESCO
L’Associazione Magna Grecia Mare e il Porto Museo hanno offerto il loro prezioso contributo nel lavoro portato avanti in sinergia da sei Paesi

Consegnato all’UNESCO il dossier internazionale per inserire la navigazione con barche a vela latina e vela al terzo nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale mondiale. Il riconoscimento dell’arte di navigare con queste due tipologie di vele dovrebbe arrivare entro la fine del 2025.
Il dossier è il frutto di un gruppo di lavoro internazionale composto dall’Italia, Croazia, coordinatrice del progetto, Francia, Grecia, Spagna e Svizzera.
In Italia, il compito di raccogliere i dati e coordinare le comunità è stato svolto dal Museo della Marineria di Cesenatico, in sinergia con il Ministero della Cultura.
L’Associazione Magna Grecia Mare e il Porto Museo di Tricase, con il sempre prezioso contributo della Città di Tricase e del CIHEAM Bari, sono stati invitati caldamente ad affiancare l’iniziativa e a mettere a disposizione la loro competenza in materia di marineria tradizionale e di cura e gestione delle relazioni, riuscendo a far fronte alla richiesta di sostegno internazionale alla candidatura.
La lungimiranza e l’ampiezza di visione di Tricase, insieme a quanto è stato realizzato in questi ultimi venti anni, la stima nazionale e internazionale riservata alla sua idea di investimento in saperi e culture locali, di necessario e funzionale dialogo con il Mediterraneo e oltre, dell’opportuno coinvolgimento di migliaia di persone, le hanno consentito di diventare una buona pratica italiana, internazionalmente riconosciuta e studiata, con un ruolo importante di animazione dell’intero bacino (e non solo) per la cooperazione italiana e per tante altre istituzioni.
Oggi, con un riconoscimento (si auspica di vedere concluso entro l’anno) così prezioso e ambito, si potranno tracciare tante altre rotte di crescita per la Città di Tricase e la sua comunità, le comunità vicine e l’intero territorio.
Attualità
La spiaggia più felice d’Italia è nel Salento
Secondo uno studio effettuato mediante un software di riconoscimento facciale, le “Maldive del Salento” a Pescoluse (marina di Salve) è la spiaggia italiana che riesce a strappare i sorrisi più grandi ai visitatori

Pescoluse, marina di Salve, spiaggia da tutti conosciuta come le Maldive del Salento, è la spiaggia più felice d’Italia ed una delle più felici al mondo.
In uno studio commissionato da un’agenzia di viaggi specializzata in affitti di ville di lusso, un software di riconoscimento facciale ha analizzato migliaia di foto Instagram e, sulla base dei sorrisi catturati, ha identificato la spiaggia più felice.
Pescoluse è famosa per la sabbia finissima e bianca, le acque turchesi e il fondale basso, che la rendono ideale per le famiglie.
È circondata da dune di sabbia e vegetazione mediterranea, creando un paesaggio naturale intatto.
La tranquillità e la bellezza del luogo hanno conquistato i turisti di tutto il mondo.
La spiaggia di Marina di Pescoluse è anche in cima alla classifica delle spiagge più felici al mondo.
Per elaborare il concetto di “spiagge felici”, lo studio si è riferito a quei luoghi in riva al mare che, oltre a essere esteticamente belli, riescono a suscitare sensazioni di gioia e soddisfazione per chi le visita.
L’intelligenza artificiale ha identificato le spiagge che riescono a strappare i sorrisi più grandi ai loro visitatori.
Sono questi, secondo gli esperti, i segnali inequivocabili di un’esperienza di vacanza positiva e gratificante.
Secondo il riconoscimento facciale quella delle Maldive del Salento è la spiaggia che ha strappato i sorrisi più grandi nel campione di persone analizzato, meritandosi il titolo di spiaggia più felice d’Italia.
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