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Cronaca

Ruffano: arresto per droga

I Carabinieri della Stazione di Ruffano a conclusione di attività investigativa hanno fermato 4 giovani del posto, tutti maggiorenni, procedendo all’arresto per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente” di Giuseppe Abbate, 38 anni, operaio, già noto alle Forze dell’Ordine

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I Carabinieri della Stazione di Ruffano a conclusione di  attività investigativa hanno fermato 4 giovani del posto, tutti maggiorenni, procedendo all’arresto per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente” di Giuseppe Abbate, 38 anni, operaio, già noto alle Forze dell’Ordine. Gli altri tre giovani sono stati segnalati alla locale Prefettura per possesso di sostanza stupefacente ad uso non terapeutico.


Erano da poco passate le 21 di giovedì 17 maggio quando i militari, a seguito di un prestabilito servizio di controllo alla circolazione stradale e finalizzato ulteriormente al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone meno frequentate di Ruffano, hanno fermato un’autovettura, una Ford Focus, poi risultata di proprietà dell’Abbate, con a bordo quattro ragazzi. All’alt imposto, i militari avevano modo di notare come, dal finestrino anteriore lato guida, pochi istanti prima fosse stato lanciato qualcosa. Per tale motivo, prontamente, decidevano di effettuare un controllo molto più approfondito con perquisizioni delle persone, del veicolo e successivamente domiciliari. Ed infatti, a terra, è stato rinvenuto un involucro di hashish pari a circa 7 grammo, mentre addosso ai giovani ne sono stati trovati altri 28 grammo, già suddivisi in dosi, detenute in misura diversa dagli occupanti dell’autovettura. All’interno del la “Focus” ritrovato anche un bilancino di precisione. Addosso ad Abbate, infine, ritrovati € 60,00 probabile provento della attività di spaccio. A casa dello stesso uomo arrestato, ulteriori grammi di hashish.

Tutti e quattro i giovani, con la collaborazione dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casarano, sono stati condotti in caserma a Ruffano, ove si è quindi proceduto all’arresto di Abbate ed alla segnalazione amministrativa alla locale Prefettura per i restanti tre giovani. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, inoltre, Abbate è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari mentre lo stupefacente, il bilancino ed il denaro sono stati posti tutti sotto sequestro.


Cronaca

Omicidio di Galatone, la ricostruzione di quei tragici momenti

Confermato il fermo di Cosimo Lojola fortemente indiziato di aver assassinato al culmine di un litigio Sebastiano Danieli

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Dopo gli spifferi e le nostre anticipazioni, arriva la conferma: nella nottata, i carabinieri della Stazione di Galatone, in collaborazione con personale della N.O.R.M. di Gallipoli, hanno eseguito un provvedimento di fermo per omicidio, emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo salentino nei confronti di Cosimo Lojola, 45 anni, del posto.

Il fermo è il risultato di una complessa attività investigativa scaturita dall’intervento avvenuto alle ore 14 di ieri in un terreno agricolo situato in strada comunale Spineto di Galatone.

I carabinieri erano stati allertati dalla segnalazione di un passante che ha portato al rinvenimento del corpo senza vita di Sebastiano Danieli, 66 anni, pensionato.

La vittima è stata trovata riversa a terra, con evidenti tracce ematiche sul capo e sul braccio sinistro.

Indossava un cappuccio di tuta da lavoro.

Un esame cadaverico esterno, immediatamente disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce e condotto sul luogo dal medico legale, ha rivelato la presenza di fori sulla nuca della vittima, verosimilmente compatibili con un attrezzo agricolo.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Gallipoli con il supporto dei colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce hanno permesso di ricostruire gli eventi che hanno preceduto il tragico episodio.

Secondo le informazioni raccolte, intorno alle ore 11, Lojola si sarebbe recato nel terreno agricolo di Sebastiano Danieli, dove (per cause ancora in fase di accertamento, verosimilmente riconducibili a futili motivi legati a questioni di vicinato) è scoppiato un breve diverbio.

Durante la lite, l’uomo avrebbe colpito Danieli con un’ascia in ferro alla testa, con l’ultimo colpo mortale alla nuca.

La perquisizione domiciliare presso l’abitazione del fermato ha consentito il rinvenimento e il sequestro dell’arma del delitto.

La salma è stata trasportata presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per l’esame autoptico, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini.

Attualmente, Cosimo Lojola è stato sottoposto a fermo del Pubblico Ministero e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce, a disposizione della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini.

Ulteriori accertamenti proseguiranno per fare piena luce sull’accaduto e per raccogliere ulteriori elementi utili a chiarire la dinamica dei fatti.

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L’arma del delitto

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Castrignano del Capo

Incidente e soccorsi a Castrignano del Capo

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Incidente stradale in pieno centro abitato questa mattina a Castrignano del Capo.

Due auto si sono violentemente scontrate all’incrocio tra via Rossini e via Pirandello.

All’origine del sinistro, una mancata precedenza all’altezza dell’intersezione citata.

Per una delle persone coinvolte, una donna, si è reso necessario l’intervento dei soccorsi.

La signora è stata presa in carico dal personale sanitario di un’ambulanza accorso sul posto.

Le sue condizioni, comunque, non destano preoccupazioni.

Le due vetture sono rimaste considerevolmente danneggiate dall’impatto.per la loro rimozione è stato necessario l’intervento di un carro attrezzi.

La Polizia Locale ha effettuato i rilievi del caso per risalire alle responsabilità dell’accaduto.

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Cronaca

Omicidio di Galatone, in stato di fermo proprietario del terreno vicino a quello della vittima

Si tratta di un uomo di 45 anni, anche lui di Galatone. Avrebbe ammazzato il 66enne pensionato colpendolo con un’ascia, al culmine di una violenta lite

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Per tutta la notte è stato trattenuto e interrogato un uomo di 45 anni, proprietario del terreno vicino a quello di Sebastiano Danieli, il 66enne pensionato ammazzato ieri nei pressi del Convento della Madonna della Grazia a Galatone.

Cosimo Lojola, anche lui di Galatone, è fortemente sospettato di essere l’assassino di Danieli ed ora è in carcere, in stato di fermo. La furia omicida sarebbe esplosa al termine di una violenta lite scoppiata tra i due.

Altro punto importante: l’ex dipendente di un mobilificio del posto, in pensione da pochi mesi, sarebbe stato ammazzato non con una pietra come si pensava in un primo momento ma con un colpo d’ascia sferrato dietro la nuca.

L’arma del delitto è stata ritrovata nell’abitazione dove è stato rintracciato l’indiziato.

Secondo le testimonianze raccolte Lojola avrebbe in più occasioni minacciato Danieli.

I carabinieri che indagano per ricostruire nel dettaglio quanto avvenuto hanno  acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle abitazioni private vicine alla zona dove si è consumato il delitto.

Al momento Lojola non avrebbe rilasciato nessuna versione sull’accaduto.

Nella foto in alto la campagna dove si è consumato l’omicidio di Sebastiano Danieli

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