Attualità
Salento, il turismo discount non paga
Blasi: “Se davvero vogliamo attrarre un turismo più consapevole, sostenibile ed economicamente vantaggioso per tutto il territorio…”
Le mode passano, il Salento resta. E se il divertimentificio gallipolino arranca, niente paura, non è grave, è quello che succede quando si punta sul turismo da discount, quello che oggi ti nomina reginetta dell’estate e domani ti scarica perché il Parco Gondar chiude.
Lo predico da tempo: se davvero vogliamo attrarre un turismo più consapevole, sostenibile ed economicamente vantaggioso per tutto il territorio, dobbiamo preoccuparci di infrastrutturare, di potenziare i servizi e di innalzare la qualità complessiva dell’offerta. Servono contenuti nuovi, idee in sintonia con la nostra storia e affini ai tratti più inimitabili della nostra cultura. Contenuti che spesso abbiamo sotto il naso senza rendercene conto. E’ il caso delle rotaie, delle ferrovie, delle littorine, delle vecchie stazioni dismesse. Insomma, si tutto ciò che concerne il Turismo ferroviario. Vale a dire viaggi in treno su littorine d’epoca lungo linee ferroviarie che attraversano paesaggi e itinerari inconsueti. Con a bordo enogastronomia, musica, servizi.
Il turismo ferroviario è un settore in forte crescita in tutta Italia. Richiama appassionati da tutta Europa, intercetta una fascia turistica consapevole e di alto livello. Soprattutto, offre l’opportunità di creare economia da un’infrastruttura che esistente già. Costa poco. Insomma, un affare.
Eppure la Puglia, che pure presenta svariati chilometri di binari, non ha mai scelto di investire in questa direzione. Ad esempio, ha perso l’occasione di rientrare tra le 18 tratte italiane di interesse storico riconosciute attraverso un’apposita legge parlamentare, la n.128 del 2017. Eppure le condizioni per arrivare preparati all’appuntamento c’erano e, volendo, ci sono ancora.
Nel biennio 2013-2015 l’associazione Rotaie di Puglia ha organizzato viaggi in littorina attraverso un accordo con le allora Ferrovie Sud Est. All’Associazione la gestione del servizio, alle Sud Est la manutenzione dei vagoni. Pur potendo contare su risorse esigue, il servizio ha riscosso un grande successo di pubblico: oltre 7mila passeggeri, tra locali e turisti, hanno scelto di conoscere e attraversare il Salento da una prospettiva diversa: con lentezza, lungo i binari che attraversano campagne e costeggiano il mare. Dopo il 2015, con il crack delle Ferrovie Sud Est e la conseguente acquisizione da parte di Fse, l’esperienza dei viaggi in treni d’epoca è finita. Archiviata.
Oggi l’ente che si occupa della rivalutazione turistica delle tratte storiche è la Fondazione Ferrovie dello Stato, che però interloquisce solo con organi regionali e non aspetta altro che un segnale di vita da Bari per esaminare la proposta pugliese e aumentare il numero delle tratte storiche italiane. Che aspettiamo, allora?
In Puglia ci sono almeno 4 tratte dismesse che potrebbero essere recuperate e rilanciate da subito in chiave turistica. Sono la Ferrovia Garganica, la tratta Gioia del Colle – Rocchetta Sant’Antonio (la tratta ferroviaria più vicina a Matera, che la sfiora a soli 15 km), il Circummarpiccolo di Taranto e il tronco ferroviario Gallipoli Porto. Quest’ultimo, un binario di cui l’amministrazione di Gallipoli si vuole liberare per fare spazio a una rotatoria che colleghi corso Roma con Lungomare Marconi. Ma le possibilità potrebbero essere molte di più, soprattutto nel Salento.
Senza contare il fatto che a Lecce esiste un museo ferroviario in cui sono ferme locomotive e littorine d’epoca che potrebbero essere messe in moto se solo qualcuno curasse la manutenzione. E che dire di quelle vetture d’epoca che, in assenza di idee migliori, rimangono attualmente abbandonate nelle varie stazioni della provincia, vandalizzate dal tempo e da pessimi graffiti e che presto dovremmo porci il problema di smaltire? Meglio, forse, riutilizzare.
Quella del turismo ferroviario è una grande possibilità che spero la Regione, in particolare l’Assessorato al Turismo che fa capo a Loredana Capone (per altro sempre più impegnata tra una conferenza stampa e un evento al quale è impossibile mancare), trovi il tempo di approfondire al più presto per recuperare il tempo perduto. Personalmente, dopo la misura per il recupero delle pajare salentine, mi attiverò in tutte le sedi opportune per provare a far rinascere, almeno per scopi turistici, le tratte storicamente e paesaggisticamente più rilevanti della regione. Le possibilità sono due: possiamo vestirci a lutto per la perdita della movida gallipolina e di qualche cicchetto in meno, oppure possiamo diventare grandi, tornare a casa prima la sera e trasformare un simbolo di arretratezza come le ferrovie in una risorsa per le nostra terra. Le mode passano, il turismo da discount anche. Il Salento resta.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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