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Cronaca

Saltato incontro in Provincia con azienda HDS

Questa azienda aveva assunto l’impegno di presentarsi in Provincia con assegni alla mano delle mensilità di dicembre e gennaio, ma causa maltempo

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Come spesso accade, dai riflettori all’oblio il passo è breve. Così accade che cadano nel disinteresse, fatte salve alcune eccezioni, anche vicende che hanno riempito a lungo strade e stampa. Ve la ricordate la multinazionale British American Tobacco, che pur producendo utili per migliaia di euro, ha deciso di chiudere per traslocare la produzione in paesi dove il costo e il diritto del lavoro sono nettamente inferiori? Bene, ad oggi la questione lavorativa, nonostante le rassicurazioni di tanti, è ancora più che aperta. Oggi presso la Provincia di Lecce si sarebbe dovuto tenere un incontro con una delle aziende, la HDS, individuata per la ricollocazione di 26 lavoratori precedentemente in forze alla BAT, per monitorare lo stato delle cose. Questa azienda, che al 30 gennaio scorso avrebbe dovuto corrispondere ai lavoratori le mensilità di dicembre e gennaio, aveva assunto l’impegno di presentarsi oggi in Provincia con assegni alla mano. Pare, invece, che abbia comunicato poche ore prima che, causa maltempo, non avrebbe potuto partecipare alla riunione. Bene, allora i lavoratori si sarebbero aspettati che quanto meno si fosse proceduto, in un mondo altamente tecnologizzato, a pagare telematicamente quanto dovuto. E invece no, il maltempo sembra aver reso impraticabili anche le autostrade dell’informazione.


Aleggiavano già dei dubbi sul reale interesse dell’azienda a sviluppare la propria attività nel Salento. Ritengo che il comportamento odierno, quantomeno poco serio, non faccia altro che rafforzare quei sospetti ed allarmare ulteriormente le 26 famiglie interessate, che alla tranquillità erano già state costrette a rinunciare fin dall’avvio dell’assurdo calvario cui l’intera vicenda BAT le ha condannate”.

On. Teresa Bellanova


Cronaca

Incendio a Parabita: sito archeologico in cenere

In fumo 45 ettari. I consiglieri di Persone & Progresso denunciano: «Con qualche migliaio di euro si sarebbe evitato questo scempio. Assumeremo ogni iniziatica utile perché siano accertate le responsabilità di chi per supponenza, ignoranza e arroganza ha ucciso un immenso patrimonio culturale della città».

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Nella giornata di ieri è andato in fumo l’intero sito del parco archeologico di Parabita.

Per lunghe ore, le fiamme hanno colpito e distrutto tutte le strutture del parco archeologico: ormai ridotto a sola cenere.

Oltre 45 ettari sono andati in fumo.

Solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e della Protezione Civile sono state messe in salvo le abitazioni della zona.

Dopo 24 ore, questa mattinata vi erano ancora alberi di ulivo che bruciavano.

Sulla vicenda sono intervenuti I consiglieri comunali Alfredo Cacciapaglia, Francesca Giannelli, Giuseppe Provenzano e Biagino Coi: «Un mese fa avevamo denunciato lo stato di abbandono del parco archeologico, sommerso dalle erbacce e dall’incuria totale».

I consiglieri del gruppo Persone & Progresso attaccano: «Ieri, mentre era in corso il Consiglio comunale, il sindaco Stefano Prete non solo ometteva d’informare il consiglio e quindi la città di quanto stava accadendo ai danni di uno dei siti archeologici più importanti al mondo, ma ha addirittura mentito, affermando che grazie alla sua opera di “prevenzione e di sfalcio diffuso non si ripetevano le situazioni avute nel 2023».

Per questo i consiglieri di opposizione chiedono che «si faccia luce e si verifichi se dietro quanto è accaduto possa esservi la condotta criminale di qualche mano sconsiderata. Non meno delinquenziale la condotta irresponsabile di chi, avvisato per tempo, proprio da noi, per lo stato di degrado e abbandono ha fatto sì che tale misfatto potesse compiersi. Il tutto mentre la vice sindaco dichiarava sempre nel corso del Consiglio Comunale di “essere caduta dal pero” dichiarando di non sapere nulla di quanto accadeva mentre le case degli abitanti nella zona del parco archeologico rischiavano di andare a fuoco».

Grazie all’intervento dei volontari dei Vigili del Fuoco non si è consumata la tragedia.

«Con qualche migliaio di euro», continuano dai banchi della minoranza, «si sarebbe evitato questo scempio. Assumeremo ogni iniziatica utile perché siano accertate le responsabilità di chi per supponenza, ignoranza e arroganza ha ucciso un immenso patrimonio culturale della città».

«A breve», annunciano infine, «presenteremo un’interpellanza affinché nel prossimo consiglio si discuta di quanto accaduto e valutare le responsabilità politiche e penali del fatto».

 

 

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Cronaca

Tricase Porto, Villa Sauli: c’è la Scia ma nulla è cambiato

Il sindaco Antonio De Donno: «In risposta alla segnalazione di inizio attività, che erano obbligati a presentare, altrimenti noi avremmo dovuto confiscare, abbiamo fatto notare come per l’ufficio tecnico tutta l’opera sia abusiva in quanto c’è stata una traslazione della sagoma. Siamo sempre in attesa del pronunciamento finale dei giudici»

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Altre novità per Villa Sauli a Tricase Porto?

La comparsa di un cartello nei pressi di quello che tutti conoscono come l’ecomostro, con la denuncia della presentazione di una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), ha fatto rizzare le antenne.

Di fatto, però, non ci sono novità di rilievo rispetto agli ultimi aggiornamenti.

Il sindaco Antonio De Donno

Il sindaco di Tricase Antonio De Donno tranquillizza tutti: «Gli eredi hanno presentato una scia di demolizione. In base alla sentenza del Consiglio di Stato. Lla Scia deve rifarsi all’ordinanza del 2019 del sindaco Carlo Chiuri che prevedeva l’abbattimento di una scaletta e pochi altri interventi».

«In risposta a questa Scia, che erano obbligati a presentare, altrimenti noi avremmo dovuto confiscare», spiega De Donno, « abbiamo fatto notare come per l’ufficio tecnico tutta l’opera sia abusiva in quanto c’è stata una traslazione della sagoma. Com’è noto, a fronte di questa risposta e alla notifica di abbattimento c’è stato un ulteriore ricorso».

Come già il primo cittadino aveva spiegato a suo tempo, quindi, «bisognerà attendere gli eventi per capire quali saranno i tempi effettivi per una decisione definitiva dei giudici dopo che una delle eredi si è costituita al Consiglio di Stato».

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Attualità

Collepasso, vincita col botto al 10eLotto

Si festeggia in Puglia in occasione del concorso del 10eLotto di martedì 16 luglio. La fortuna fa tappa a Collepasso, in provincia di Lecce, dove sono stati centrati…

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10eLotto, colpo da 50mila euro a Collepasso

Si festeggia in Puglia in occasione del concorso del 10eLotto di ieri martedì 16 luglio.

La fortuna fa tappa a Collepasso, in provincia di Lecce, dove sono stati centrati 50mila euro grazie ad un “9 Oro”.

L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per oltre 25,9 milioni di euro, per un totale di oltre 2,14 miliardi da inizio anno.

 

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