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Lecce

“Salvate i pini di Nociglia!”

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Negli uffici della Regione Puglia, in via Don Minzoni a Lecce è in corso un incontro convocato dalla vice presidente della Regione Puglia, Angela Barbanente, per salvare i Pini di Nociglia messi a rischio da… una pista ciclabile!


All’incontro è presente anche il Forum Ambiente e Salute con suoi simpatizzanti e tecnici “a difesa dei pini di Nociglia, da salvare quale imperativo categorico e quali invariante urbanistica senza se e senza ma! In qualsiasi intervento i Pini italici di Nociglia”, dicono, “vanno assunti come invariante urbanistica, alla stessa stregua delle colonnine in pietra del “Lungomare” di Nociglia, anche chiamato “il Vignale”, e dei suoi lampioni in ferro artistico… qualsiasi intervento deve essere progettato integrando questo, non sostituendosi a questo”!


La Barbanente, “sollecitata da tantissimi cittadini in pochissime ore nella mobilitazione lanciata a difesa dei pini”, ha risposto al Forum Ambiente e Salute:

Gentilissimi, grazie della segnalazione. Ho letto con attenzione la vostra petizione e ho chiesto agli uffici di effettuare attente verifiche sui lavori previsti dal finanziamento. Dalle notizie che mi sono state fornite ho rilevato che i fondi rivengono dalla linea 5.2 del FESR, di competenza dell’assessorato ai Trasporti. Vi farò sapere quanto prima in merito alle iniziative assunte”.

Ne è stato coinvolto dall’ Assessore poi anche il Servizio Reti ed Infrastrutture per la Mobilità – responsabile azione 5.2.2 P.O. FESR 2007/2013 della Regione Puglia. Con questi si è organizzato l’incontro odierno in Regione . “Per le piste ciclabili”, insisrono dal Forum, “basterebbe aggiustare le tante stradine di campagna che abbiamo, e quelle già asfaltate, lasciando in sterrato le altre ancora fortunatamente rimaste tali … invece anche per le piste ciclabili dobbiamo correre ora in campagne ambientaliste e mobilitazioni civico-popolari urgenti per la difesa del territorio e del paesaggio da assurdi scempi speculativi e albericidi. Piste ciclabile con fondi pubblici dai costi poi persino stratosferici! Auspichiamo vivamente che questo sia l’inizio della fine del volgare pinicido dei nostri pini mediterranei in Salento, nelle città come nelle aree rurali e naturali, e l’inizio della ripiantumazione in numero e di specie pari a tutti quelli assassinati sino a ieri e che sono caduti in questa assurda terribile speculazione degli ultimissimi anni! Pini assassinati o sfigurati e fiaccati da falsi-potatori taglia-legna!“.

Se qualcuno pota un pino capitozzandolo della cima centrale compie un crimine agronomico gravissimo: i pini non si potano in tal modo, non lo sopportano, al più si puliscono di qualche ramo laterale, e di qualche ramo sbilanciato. Un pino capitozzato è un pino condannato e fiaccato per sempre! Basta ai falsi interventi forestali, alle false rigenerazioni urbane! Nei progetti”, chiedono, “vogliamo si dica precisamente quanti alberi si prevede di fare fuori, quanti cespugli, quanti etti di cemento si prevede di usare! Solo questi due dati ci servono per orientarci ormai subito nel giudizio di progetti che altri termini mistificano la realtà!

Una richiesta in tal senso alla Provincia, alla Regione, ai Comuni, per tutti i finanziamenti e progetti; ormai i termini, di fronte agli scempi continui e terribili, sotto il cappello di “green economy”, “rigenerazione urbana” e persino ahinoi, falso “rimboschimento” e ora falsa “valorizzazione della naturalità”, e poi termini come “valorizzazione”, “fruizione”, ed altre trovate terminologiche, non hanno più valore, e non possono servire a giudicare a monte nulla, anzi vengono spesso usati per ingannare i cittadini sensibili. Non ultimo lo scandalo del Parco naturale di Torcito della Provincia di Lecce, per citare il caso più attenzionato dalla magistratura. Non possiamo permettere che i fondi pubblici, di cui il territorio ha bisogno anche proprio per il suo miglioramento, vengano invece gettati in “discariche di soldi pubblici senza fondo”, che apportano più danni che benefici, solo perché sversati in progetti lontani anni luce dal concetto di Natura, di pittoresco, di identità, e in una sola parola lontani dal “Genius loci”. Alieni a tutto! Progetti per fare, tanto per fare per giustificare finanziamenti spesso purtropo si scopre. Interventi talvolta persino del tutto inutili, quando non per infrastrutture ridondanti!  Questo non vuol dire, dire no ai soldi pubblici, vuol dire invece, dire si, ma solo per progetti volti a capire le vere necessità, e le vere potenzialità paesaggistico-naturalistiche ed economiche virtuose del territorio, delle macro e micro aree, fino al più piccolo monumento sperduto o perduto nelle campagne, e bisognoso di un restauro rispettoso o di essere ricostruito “dov’era e com’era”; progetti volti ad intervenire in tal senso; restauri, no obbrobri ed apporti alieni di forme, colori e materiali, no ad “asporti” e distruzioni o sfregi all’anima del nostro territorio … così pensiamo ai fondi pubblici sversati in quintali di cemento … grigio cemento polveroso industriale, assurdo inquinante ed inquinato cemento, sversato nelle mistificatoriamente chiamate  “rigenerazioni urbane” dei nostri centri storici anche, (dove si fa strage di alberi mediterranei per farne biomassa speculativa, con la scusa, e con mille vane scuse), cemento gettato persino assurdamente al di sotto dei basoli, (buono questo almeno, l’ uso dei basoli ma se di forme davvero antichizzate e di pietre locali), ci si chiede: perché? Perché non la nostra tufina, perché solo e sempre cemento industriale?!

Perché non un saggio ricorso invece in questi interventi all’ingegneria naturalistica, e alla sua filosofia, che adopera materiali naturali locali, tecniche della tradizione, e valorizza il paesaggio storico-naturale davvero!? E’ ora di dire basta e di voltare pagina per sempre
”, concludono quelli del Forum Ambiente e Salute, “nel verso della difesa vera e a 360 gradi del paesaggio del nostro Salento, che è paesaggio storico-naturale!”.


Attualità

Se 800 vi sembran pochi

Questa mattina è in distribuzione il Vostro giornale il Gallo, il nostro ottocentesimo numero: l’avventura ebbe inizi il 9 Giugno del 1996 e…

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di Luigi Zito 

E con questo sono 800!! 29 anni e 800 numeri: ogni 15 giorni, senza mai mancare un’uscita (salvo periodo Covid).

Era il 1996, precisamente il 9 giugno, quando pubblicammo e distribuimmo le nostre prime 10.000 copie de “il Gallo” in 13 comuni del basso Salento, per poi, via via, crescere di copie e paesi fino a coprire e raggiungere, con la distribuzione, gli attuali 80 Comuni nella nostra provincia.

Un’impresa come la nostra ha una sola madre: la Redazione ed il suo staff; ma tanti padri che hanno permesso alla nostra testata di vivere, crescere, migliorarsi e diffondersi: i tantissimi inserzionisti che in 29 anni, credendo nel nostro appeal commerciale, hanno investito massicciamente con la propria pubblicità sul giornale, questo è stato il volano che ha, in concreto, fatto volare le loro aziende e di riflesso il Gallo.

Tutto questo ci porta ad oggi, agli 800 numeri, agli 80 Comuni da cui ci seguono ed attendono con trepidazione, ed a quanti leggeranno questo messaggio.

E’ con tutti voi che vogliamo festeggiare: i nostri affezionati lettori (sia sul giornale cartaceo che su www.ilgallo.it: lo scorso anno abbiamo avuto 1,25 milioni di utenti attivi, 6,73 milioni di visualizzazioni e 16,8 milioni di eventi), che non mancano di seguirci, giudicarci, leggerci, giocare (al trova i galletti e vinci); ma rivolgiamo anche un particolare grazie a quanti detrattori, censori, critici, leoni da tastiera, bastian contrari, con il loro biasimo, le loro puntualizzazioni, remando contro mappano una diversa via, ci infondono coraggio e non ci permettono di “dormire sugli allori”.

29 anni e 800 numeri dopo, vi diciamo Grazie! Questo è il vostro traguardo, quello che periodicamente condividete con noi, quello che ha contribuito a far crescere la nostra terra, sviluppare il nostro Salento, premiare il merito di chi lotta quotidianamente e far volare alto il vessillo della nostra storia.

Andatene fieri.

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Cronaca

37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish

L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…

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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.

Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.

I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.

L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.

A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.

Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.

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Attualità

Regione Salento confluisce in Fratelli d’Italia

Il Movimento conclude il suo percorso e tutti i componenti passano a FdI. Paolo Pagliaro, che ha guidato il movimento fino a oggi, alla prossime regionali sarà candidato nella lista del partito di Giorgia Meloni

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«Siamo orgogliosi di annunciare che il nostro percorso politico, dopo l’esperienza civica di Movimento Regione Salento, nata in sostegno a Raffaele Fitto alle scorse regionali, prosegue all’interno di Fratelli d’Italia».

Così recita una nota del MRS in via di scioglimento.

Paolo Pagliaro, che ha guidato il movimento fino a oggi, ha dato disponibilità a candidarsi quindi nella lista del partito di Giorgia Meloni nelle prossime elezioni per il Consiglio Regionale della Puglia.

«Il nostro Movimento Regione Salento», si legge ancora nella nota, «conclude il suo percorso e tutti i componenti confluiscono in Fratelli d’Italia, portando con sé idee, esperienze e valori che hanno sempre contraddistinto la nostra azione sul territorio. In primavera è previsto un grande evento per festeggiare questa decisione».

Questa decisione «rappresenta il naturale proseguimento di un cammino politico coerente, che ci ha già visti impegnati al fianco di Fratelli d’Italia alle Politiche del 2022 e alle Europee del 2024, contribuendo con convinzione alla crescita del partito. Oggi facciamo un passo avanti, scegliendo di intraprendere un cammino che ci porta a fondere il nostro impegno e la nostra identità politica con quella della nostra nuova casa, in un progetto ancora più grande e radicato».

L’alleanza con il partito della Premier Giorgia Meloni «si rafforza ulteriormente, con l’obiettivo comune di consolidare la presenza del partito nel territorio e promuovere lo sviluppo del Salento».

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