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Cronaca

Salvatore Capone: “Uno sviluppo senza locomotive è condannato a rimanere un sogno”

Quello che si va profilando è un rischio che il Salento non si può assolutamente permettere di correre: sì al sit-in di protesta

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Il Partito Democratico salentino aderisce in maniera convinta e compatta al sit-in, organizzato da CGIL, CISL e UIL, per protestare contro i previsti tagli dei collegamenti ferroviari salentini e pugliesi. Quello che si va profilando è un rischio che il Salento non si può assolutamente permettere di correre. Uno sviluppo senza locomotive è condannato a rimanere un sogno. Affetti, impegni di lavoro, merci, turismo. Tutto ciò che si muove su terra, per assicurare la sostenibilità dello sviluppo, dovrebbe muoversi su rotaia. Desertificare quelle rotaie vuol dire vanificare ogni tentativo di costruzione di un futuro vivibile, dal punto di vista economico ed ambientale. Un servizio pubblico, per essere tale, deve essere universale e sottrarsi alle mere logiche di mercato. Per affermare questo principio e difendere il futuro del nostro Salento, i democratici della provincia di Lecce saranno venerdì alla stazione ferroviaria di Lecce, per contribuire a levare ancor più alta la voce di una terra che non ci sta a lasciarsi tagliare i ponti e tarpare le ali.

Rotundo: siamo alla secessione ferroviaria

“Da Milano a Roma c’è un treno ogni 15 minuti che in appena 3 ore con l’alta velocità percorre 632 Km; da Lecce a Roma c’è un treno ogni 8 ore che per giungere alla capitale impiega oltre 6 ore”, chiosa Antonio Rotundo. “Siamo alle due “Italie”, ad una vera e propria secessione di fatto che allontana sempre di più il sud dal nord del paese. Abbiamo il dovere politico e morale di reagire, tutti insieme, al di là degli schieramenti politici per difendere gli interessi delle popolazioni salentine che non possono continuare ad essere considerate di serie “B” e penalizzate continuamente da scelte che rischiano di spaccare letteralmente il paese in due”.


Casarano

Schianto tra Casarano e Taviano: un morto

Ferita e condotta in ospedale una donna: non è in pericolo. Nulla da fare per un 51enne

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Dramma nel basso Salento: ancora una volta un incidente mortale scuote le festività natalizie.

Nel primo pomeriggio di oggi, poco prima delle 14, un tremendo schianto ha visto il coinvolgimento di due mezzi sulla strada provinciale che collega Casarano a Taviano.

La violenza dello scontro è raccontata dalle lamiere dei due veicoli, accartocciate all’inverosimile.

A perdere la vita è un uomo, 51 anni, casaranese, A.D.M. le sue iniziali. Era a bordo di un Fiat Doblò vecchio modello. Sull’altro veicolo, anch’esso Fiat, una donna, ferita ma non in pericolo di vita.

Quest’ultima è stata condotta in nosocomio al Ferrari, a Casarano. Sul posto, con il 118, sono intervenuti i Carabinieri. A loro l’onere dei rilievi utili a ricostruire la dinamica e le responsabilità del sinistro.

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Alessano

Commercianti… in piazza

Secondo gli esercenti di Piazza Don Tonino ad Alessano, le modifiche all’arredo urbano rischiano di compromettere quella vitalità che ha sempre caratterizzato l’area

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Ad Alessano, i commercianti di Piazza Don Tonino Bello sono scesi in campo per chiedere un intervento urgente delle autorità locali e regionali.

Lo riporta lavocedialessano.it.

Secondo i commercianti, le modifiche all’arredo urbano rischiano di compromettere quella vitalità che ha sempre caratterizzato l’area.

Con oltre 20 posti di lavoro a rischio, gli esercenti chiedono una revisione dell’organizzazione della piazza, che sta ostacolando l’operatività delle attività commerciali e causando danni economici diretti. “Non siamo solo imprenditori, ma una parte fondamentale del tessuto sociale e culturale di Alessano”, hanno detto i manifestanti.

Gli esercenti hanno richiesto l’accesso agli atti per chiarire la situazione, ma le risposte ricevute sono ritenute “parziali e insoddisfacenti”.

La disposizione degli arredi urbani, che ritengono illogica, starebbe rendendo difficile il normale flusso di traffico, minando la vivibilità della piazza.

L’appello dei commercianti è rivolto a tutte le istituzioni politiche, affinché intervengano prontamente: “Non si tratta solo di un problema amministrativo, ma di una questione di dignità per Alessano e per le famiglie che dipendono da queste attività”.

Nonostante la crescente preoccupazione, i commercianti si dicono disposti a collaborare con il comune e con le istituzioni “per trovare soluzioni concrete, evitando conflitti legali. Alessano non può permettersi di perdere un pezzo così importante della sua identità”.

 

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Cronaca

Quando proprio non si sa come impegnare il tempo…

Scarpe appese in alto, sui cavi elettrici, lungo la Miggiano-Specchia. Gesto stupido e inutile

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Che ci fanno quelle scarpe lassù?

Se lo stanno chiedendo in molti, almeno quelli che transitano sulla Miggiano-Specchia (all’altezza di Martinucci).

C’è un significato? O è semplicemente una bravata? O, ancora, una stupida challenge, una di quelle sfide moderne veicolate dai social tra i giovani?

O, peggio, è un segnale per attività non lecite?

Abbiamo scoperto Che questa (inutile) pratica si chiama Shoefiti, cioè legare tra loro i lacci di due scarpe e di scagliare queste ultime in aria, in modo da farle restare appese ai cavi delle linee elettriche o telefoniche.

Sicuramente meglio che scoprire che qualche Tarzan 2.0 si sia arrampicato fin lassù, mettendo a rischio la propria incolumità, senza considerare il rischio di emulazione.

Resta l’inutilità del gesto che non procurerà altro (forse) che qualche stupido like sui social.

Se poi qualcuno ritiene che sia anche una forma d’arte, beh… allora alziamo le mani!

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