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Studenti universitari sotto la sede della Provincia: “Gabellone vuole confrontarsi con noi? Prima annulli il progetto”

Oggi in piazza con gli studenti medi sono scesi anche gli universitari per protestare contro questo governo colpevole di aver effettuato pesanti tagli sulla conoscenza minando

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Oggi in piazza con gli studenti medi sono scesi anche gli universitari per protestare contro questo governo colpevole di aver effettuato pesanti tagli sulla conoscenza minando le stesse basi del sistema d’istruzione pubblico italiano. Tuttavia molto spesso i problemi non vengono soltanto dalle politiche nazionali ma anche dalle politiche locali. Uno dei progetti che nei giorni scorsi i rappresentanti dell’ Unione degli Universitari hanno fortemente criticato è quello che prevedeva l’istituzione di una forma di prestito per gli studenti attivato dalla provincia di Lecce. Tuttavia in questo progetto l’Amministrazione provinciale centra ben poco: gli studenti possono richiedere un prestito con tassi che  non sono agevolati ma anzi molto alti (5% fisso più un tasso variabile) e le banche possono effettuare azioni di bonarie e legali verso gli studenti che non abbiano pagato il debito. Ma allora cosa c’è di diverso da un normale prestito? Anche se chi chiede di poter partecipare al progetto non ha alcun bene da poter usare come garanzia, allora entrano in gioco i 180.000 euro vincolati dalla provincia come fondo di garanzia, con la possibilità di far perdere agli studenti meno abbienti quel poco che hanno. Oggi a fine manifestazione un gruppo di universitari si è diretto verso la sede della provincia per chiedere al presidente Gabellone di scendere ad incontrarli. Infatti negli scorsi giorni il presidente aveva dato la sua disponibilità ad incontrare gli studenti ma non ad accogliere la richiesta di annullare il progetto. I rappresentanti dell’ UdU insieme ai ragazzi del “Coordinamento 15 Ottobre” naturalmente non hanno ricevuto un immediata risposta se non quella delle forze dell’ordine che sempre come avviene in Italia hanno cacciato in malo modo gli studenti  che si trovavano nel cortile della provincia adducendo come motivazione “questa non è casa vostra” dimostrando, di fatto, quella mancanza di democrazia civile che contraddistingue il nostro paese, mentre sempre più giovani sembrano disposti a riappropriarsi degli spazi pubblici. Il sindacato studentesco rinnova ancora una volta la sua disponibilità ad aprire un serio confronto sul tema ma soltanto dopo il ritiro del provvedimento. Gabellone è stato fortemente criticato dall’UdU non solo nel merito della questione ma anche nel metodo. Il presidente infatti ha dichiarato che non  annullerà il progetto, quindi un incontro quando ormai le carte sono in tavola sembra più uno specchietto per le allodole che una vera apertura agli studenti.

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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