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News & Salento

Taviano: a San Martino non solo vino

Da sabato 10. Tre giorni di festa in onore del patrono. Ricco di
appuntamenti il calendaro liturgico e civile in onore del Santo

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Certamente c’è l’attesa delle grandi occasioni per la festa del santo patrono di Taviano San Martino Vescovo di Tours da sabato 10 a lunedì 12 novembre. Ricco di appuntamenti li calendaril liturgico e civile in onore del Santo. Sabato pomeriggio a partire  dalle 17,30 la Santa Processione in onore del santo per le strade principali della città accompagnata quest’anno dai comitati cittadini addobbati da corredi che ricordano il 397 d.c, data della morte del Santo, alla fine della processione i tradizionali fuochi pirotecnici illumineranno i cieli della città. Domenica 11 novembre giornata dedicata al Santo Patrono concerti con le bande di Francavilla, Martina Franca e di Taviano e sagre sparse durante il tragitto della festa dove si potranno gustare le produzioni locali e soprattutto il buon vino della città dopo l’apertura con tanto di cerimonia delle botti. Lunedì 12 grande attesa per il concerto di Antonino uno dei primi vincitori del programma televisivo di Maria De Filippi “Amici”, che sta riscuotendo con la sua voce graffiante grande successo di pubblico soprattutto nei paesi dell’est e nel sud america. Martino di Tours, in latino Martinus (Sabaria, 316 o 317 – Candes-Saint-Martin, 8 novembre 397), vescovo e confessore, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da quella copta. È uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa. Era nativo di Sabaria Sicca (l’odierna Szombathely), in Pannonia (oggi Ungheria). La ricorrenza cade l’11 novembre, giorno dei suoi funerali a Tours. È considerato uno dei grandi Santi di Gallia insieme a san Dionigi, san Liborio, san Privato, san Saturnino, san Marziale di Limoges, san Ferreolo di Vienne e san Giuliano.

Tra i principali biografi di Martino vanno ricordati il suo primo discepolo Sulpicio Severo e Venanzio Fortunato, autore del poema Vita sancti Martini. Il padre, un ufficiale dell’esercito dell’Impero Romano residente in Pannonia, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che divenne l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia e dalla aneddotica. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per “mantello corto”, cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all’oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella.


“Abbiamo fatto il possibile per rendere la festa degna delle sue aspettative”, ci spiega il presidente del comitato organizzatore Dario Meneleo, “dobbiamo ringraziare tante persone che ci hanno aiutato nel nostro lavoro, Don Antonio Verardi parroco della Chiesa Madre dedicata al Santo, l’amministrazione comunale del sindaco Carlo Portaccio ma soprattutto i tanti operatori commerciali che in tempo di crisi non hanno lesinato le loro offerte. Siamo sicuri che forniremo ai nostri cittadini una festa degna del suo nome. Per il futuro stiamo pensando, se possibile e la Curia ce lo permetterà, di spostare il programma civile della ricorrenza in un mese di primavera per evitare le bizze del tempo di questo periodo”.

Giuseppe Aquila


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Dalle auto in fiamme alla fuga di gas: le emergenze della viglia

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Una notte della vigilia di Natale intensa per le squadre del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Lecce che sono dovute intervenire in diversi comuni per porre rimedio ad una serie di emergenze.

A Lecce alle 20:50 di ieri un pino marittimo di grandi dimensioni, situato lungo la strada Lecce-Frigole, si è inclinato pericolosamente. L’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco ha permesso il taglio della pianta e il ripristino della sicurezza e della viabilità dell’area.

A Castri di Lecce poco dopo le 22:30 ha preso fuoco una autovettura parcheggiata in una pubblica. L’incendio si è propagato ad un altro veicolo. Le squadre intervenute hanno domato rapidamente le fiamme, evitando ulteriori danni.

A Melissano, all’una, intervento di una squadra del distaccamento di Gallipoli per un incidente domestico causato da un malfunzionamento del regolatore di pressione del gas GPL, che ha provocato un’ustione di primo e secondo grado a un residente. L’area è stata messa in sicurezza, evitando gravi conseguenze.

Nella marina di Torre dell’Orso (Melendugno) questa mattina altra autovettura in fiamme alle ore 07:41. L’episodio è stato prontamente risolto senza ulteriori danni.

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Auto in fiamme, fuga di gas, albero pericolante: emergenze della notte di viglia

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Una notte della vigilia di Natale intensa per le squadre del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Lecce che sono dovute intervenire in diversi comuni per porre rimedio ad una serie di emergenze.

A Lecce alle 20:50 di ieri un pino marittimo di grandi dimensioni, situato lungo la strada Lecce-Frigole, si è inclinato pericolosamente. L’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco ha permesso il taglio della pianta e il ripristino della sicurezza e della viabilità dell’area.

A Castri di Lecce poco dopo le 22:30 ha preso fuoco una autovettura parcheggiata in una pubblica. L’incendio si è propagato ad un altro veicolo. Le squadre intervenute hanno domato rapidamente le fiamme, evitando ulteriori danni.

A Melissano, all’una, intervento di una squadra del distaccamento di Gallipoli per un incidente domestico causato da un malfunzionamento del regolatore di pressione del gas GPL, che ha provocato un’ustione di primo e secondo grado a un residente. L’area è stata messa in sicurezza, evitando gravi conseguenze.

Nella marina di Torre dell’Orso (Melendugno) questa mattina altra autovettura in fiamme alle ore 07:41. L’episodio è stato prontamente risolto senza ulteriori danni.

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SIULP Lecce: “Più sicurezza per donne e uomini in divisa”

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Riceviamo e pubblichiamo.

“Continua senza sosta la scia di aggressioni alle donne ed agli uomini in divisa, nella stessa giornata non abbiamo fatto in tempo a tirare un respiro di sollievo per lo scampato pericolo dei due poliziotti affrontati a Padova da un individuo di nazionalità nigeriana armato di ascia, che a poche ore dall’accaduto l’episodio si è ripetuto nel centro cittadino di Lecce, dove un cittadino extracomunitario ha aggredito un Poliziotto senza un apparente motivo ovvero per il solo fatto di indossare un’uniforme.”

E’ quanto afferma in una nota Mirko BRAY, Segretario Generale del SIULP Lecce, a seguito della vile aggressione avvenuta ai danni di un Poliziotto nelle prime ore della scorsa serata ad opera di un cittadino extracomunitario poi arrestato per tentato omicidio.
“La nostra impressione è che la Polizia di Stato stia pagando lo scotto della grave carenza negli organici, problematica che in questa Provincia ci penalizza particolarmente, al contempo emerge nitidamente la necessità di introdurre tutti quegli strumenti che consentano ai tutori dell’ordine pubblico di operare in condizioni di sicurezza, in particolare ci riferiamo all’ampliamento delle dotazioni dei Taser, alla fornitura delle bodycam e dei giubbini tattici antitaglio. Non solo! Chiediamo anche delle tutele legali differenti rispetto a quelle in vigore che giudichiamo eccessivamente garantiste nei confronti di chi delinque a scapito della gente onesta e di chi opera per la legalità e il bene comune. Avvertiamo un’eccessiva tolleranza verso chi usa violenza contro un poliziotto, che sia in ordine pubblico o in un intervento di polizia, di contro il solo sospetto di un possibile eccesso nelle nostre reazioni, che scaturiscono sempre a contenimento delle violenze di ogni genere che siamo chiamati a fronteggiare, è sufficiente ad innescare il c.d. “atto dovuto” che da inizio a quella che oggi in Italia è la vera e propria pena: ovvero, l’iter processuale. Auguriamo al nostro collega una pronta guarigione nella certezza che il consueto spirito di servizio e l’indubbia abnegazione, lo spronerà a superare nuovamente quanto già vissuto in passato.”

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