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Cronaca

Torre dell’Orso: arrestati rapinatori tabaccheria

I malviventi sono sospettati di avere commesse numerose altre rapine, per le quali i Carabinieri della Compagnia di Lecce stavano lavorando da tempo, al fine di risalire alle responsabilità degli artefici.

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I Carabinieri della Compagnia di Lecce hanno tratto in arresto i due rapinatori responsabili del colpo tentato il 18 luglio scorso presso una Tabaccheria di a Torre dell’Orso, marina di Melendugno. Due rapinatori erano entrati in azione, nel cuore dei Giardini del Sole. Un lampo a ciel sereno per gli spensierati vacanzieri che nel bel mezzo della serata hanno assistito a scene da Far-West: due uomini incappucciati, armati di fucile a canne mozze e mitraglietta, hanno fatto irruzione nella rivendita di tabacchi piena di clienti. Molti, infatti, erano i bambini con i loro genitori, data anche la vicinanza con la gelateria, che gustavano in tutta tranquillità una delle tante serate estive che animano il Salento in questo periodo. I due malviventi non avevano calcolato che un poliziotto fuori servizio avrebbe fatto saltare i loro piani: avvedutosi della rapina in atto, senza pensarci un solo secondo l’assistente di Polizia, in servizio presso la Questura di Napoli ma in vacanza nel Salento da pochi giorni, si è gettato letteralmente sul primo rapinatore che, dopo aver scansato con un colpo al viso un inerme cliente, aveva puntato il fucile a canne mozze in faccia al gestore. L’azione non è durata nemmeno 1 secondo, la risposta del Poliziotto è stata fulminea, tanto da sorprendere l’altro rapinatore che, non prima di avergli puntato contro la mitraglietta, ha deciso di darsela a gambe. Una scena da Far West, tanto pericolosa per quanti bambini c’erano intorno: rapinatori spietati, indifferenti al rischio che anche i più piccoli potessero farsi male. I Carabinieri di Melendugno sono riusciti a fatica a sottrarre il rapinatore al linciaggio della folla, stringendogli le manette ai polsi. Massimiliano Apollonio, classe ’85, residente a Lizzanello, è stato il primo ad essere condotto in caserma mentre a tamburo battente proseguivano le attività di indagine per assicurare alla giustizia il secondo rapinatore. Diverse pattuglie dei Carabinieri, delle Stazioni limitrofe e del Nucleo Radiomobile di Lecce, hanno raggiunto Torre dell’Orso ed hanno raccolto le prime testimonianze, seguendo la via di fuga del malvivente, visto correre con la mitraglietta ancora imbracciata. Al contempo, è iniziata l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza.


I militari della Stazione di Melendugno, abili conoscitori dei luoghi e delle sue dinamiche criminali, hanno sin da subito indirizzato le ricerche verso un giovane con precedenti per stupefacenti, residente a Melendugno, riconosciuto dal video per via della sua esile figura e della sua camminata. Hanno così avuto inizio le attività di perquisizione presso il domicilio di Apollonio e quello del sospettato, inizialmente negative. Poi la svolta: una pattuglia Radiomobile ha intercettato il sospettato: Carmine Calogiuri, 24 anni, si aggirava per le vie di Melendugno, a bordo della sua Renault Clio quando è stato fermato dai Carabinieri per un controllo: è appaso da subito agitato, al punto da balbettare. Accanto a lui una ignara giovane ragazza: i militari li hanno divisi e, dopo averli condotti in caserma, iniziato ad ascoltarli. Le versioni dei due, in particolare sull’orario in cui si sarebbero incontrati, non coincidevano. Una terza perquisizione, avvenuta tra le campagne di Melendugno e Calimera, zona recentemente battuta alla ricerca di autovetture rubate e nascondigli per refurtiva, è risultata invece positiva: è stata rinvenuta l’auto di Apollonio, insolitamente parcheggiata in mezzo agli alberi di olivo: all’interno il telefono cellulare di Apollonio. I Carabinieri hanno  controllano le chiamate e fissato il secondo tassello. Apollonio e Calogiuri si sono sentiti diverse volte prima della rapina. Non troppo distante, i militari hanno scovato, celati in un trullo, molti abiti di riserva e qualche passamontagna, oltre ad una pistola scacciacani, riproduzione di una Beretta corta. Tra gli abiti, una felpa rossa: priva di manica. Con quella è stato ricavato il passamontagna rosso di Apollonio, è il terzo tassello. In ultimo, c’erano delle buste blu, trovate su Apollonio, ad inchiodare definitivamente Calogiuri: le stesse identiche che sono state rinvenute in casa sua, insieme alle scarpe nere indossate durante la rapina. A questo si aggiunge il fucile a canne mozze con colpo in canna e circa 130 cartucce cal. 12 sequestrate ad Apollonio. Dati i gravi indizi di colpevolezza emersi a loro carico, Apollonio Massimiliano e Calogiuri Carmine sono stati dichiarati in arresto, e tradotti presso la casa circondariale di “Borgo San Nicola”, in attesa dell’udienza di convalida. I malviventi sono sospettati di avere commesse numerose altre rapine, per le quali i Carabinieri della Compagnia di Lecce stavano lavorando da tempo, al fine di risalire alle responsabilità degli artefici.

Attualità

Incendi d’estate, sindaci avvisati

Il Prefetto Nicolino Manno raccomanda ad ogni amministrazione, organismo ed ente coinvolto nell’Attività di pianificazione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi e di interfaccia di mettere in atto le misure previste

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Dopo l’incontro in Prefettura, il Prefetto Nicolino Manno “avvisa” gli amministratori e si raccomanda affinché vengano prese tutte le misure necessarie previste nell’Attività di pianificazione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia.

«In attesa dell’individuazione del periodo di grave pericolosità da parte della Regione», premette il Prefetto, «si richiamano i compiti, le responsabilità e le iniziative che ogni amministrazione, organismo ed ente, coinvolti a vario titolo nelle attività di pianificazione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia, devono assumere al fine di una più efficace attività di mitigazione del rischio incendi.

Al riguardo, si rinnovano le raccomandazioni di seguito riportate, oggetto dell’incontro operativo che ha visto il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, di enti e organismi scientifici, tra i quali il Dipartimento di Ingegneria delI’Università del Salento e la Fondazione CMCC di Lecce, dei Rappresentanti della Protezione Civile Regionale e dei vertici delle Forze di Polizia e Forze Armate presenti sul territorio».

In particolare, è emersa la «necessità di una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni comunali per tutte le attività preventive e di pianificazione che devono essere attuate entro il prossimo mese di maggio e comunque prima dell’inizio della stagione estiva e delle alte temperature».

Si fa riferimento a «tutte le attività di pulizia dei fondi rurali, dei terreni incolti e/o abbandonati e, conseguentemente, alle attività di controllo ed eventuale sanzionamento con ordinanza “in danno”, rivalendosi sui proprietari privati inadempienti».

Inoltre, come raccomandato da FS Security, «si sollecitano le amministrazioni comunali ad emettere le ordinanze sindacali contingibili e urgenti, con obbligo a carico dei privati cittadini proprietari di terreni confinanti con la sede ferroviaria, affinché provvedano a tutte le attività di pulizia e sfalcio dei relativi terreni evitando, in tal modo, criticità al sistema dei trasporti su rotaia e pericolo per la pubblica e privata incolumità».

È, altresì, «necessaria ogni altra attività post-incendio riguardante l’aggiornamento del catasto incendi e dei Piani Urbanistici Generali, anche al fine di evitare l’elusione della prescrizione normativa di divieto assoluto di edificabilità sui terreni percorsi dal fuoco per i successivi dieci anni».

È anche fondamentale che ogni amministrazione provveda con cadenza periodica all’aggiornamento dei “Piani comunali o intercomunali di Protezione civile”, «con l’elaborazione di specifici “Piani di emergenza” per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boschive o di vegetazione suscettibile di innesco e propagazione dell’incendio».

Anche «le iniziative di informazione e formazione rivolte alla cittadinanza, al fine di garantire la conoscenza dei comportamenti da seguire e delle aree di raccolta della popolazione in caso di evacuazione, risultano avere un ruolo chiave nella gestione delle emergenze da incendi».

Il Prefetto richiama, inoltre, l’attenzione sulla «necessità della preventiva comunicazione, da parte delle amministrazioni comunali al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, riguardante l’esatta collocazione dei punti di rifornimento idrico, da garantire sempre in efficienza mediante una continua attività manutentiva».

Le fonti idriche possono individuarsi in vasche, piscine, riserve idriche a cielo aperto oppure in tratti di acquedotto allestiti con attacchi di prelievo di adeguate caratteristiche e prestazioni idrauliche, così come raccomandato dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Lecce.

Non meno importante risulta essere la continua azione di prevenzione e contrasto con le squadre di Volontari di Protezione Civile, che nei territori comunali devono essere «immediatamente operative e debitamente formate al rischio per una efficace azione di controllo e pronto intervento».

Allo stesso modo, una particolare attenzione è da riservare alle aree boscate adibite a parcheggio pungo i litorali e le località turistico-balneari le quali «devono essere presidiate da operatori di protezione civile formati e dotati di strumenti e mezzi utili a garantire un immediato intervento».

Il Prefetto Manno rinnova l’invito a sindaci e commissari, nella loro qualità di autorità territoriali di protezione civile, ad «eseguire ogni opportuna attività volta alla mitigazione del rischio incendi nonché a vigilare, nell’ambito dei rispettivi territori, su ogni potenziale situazione di rischio» ed a «disporre, per il tramite della Polizia Locale e dei competenti Uffici comunali, ogni adempimento necessario a far sì che anche i privati proprietari di terreni insistenti sul territorio comunale di rispettiva competenza effettuino le opere di bonifica necessarie a mitigare il rischio».

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Cronaca

Omicidio a Galatone

Il corpo senza vita di un uomo di 64 anni ritrovato in una campagna vicino al santuario della Madonna della Grazia. Un grossa pietra l’arma del delitto

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Grave fatto di sangue nel cuore del Salento.

Nelle campagne di Galatone, nei pressi del santuario della Madonna della Grazia è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo.

Era riverso per terra, a pochi metri dal Santuario.

La vittima il 64enne galatonese Sebastiano Danieli.

L’uomo, un pensionato ex dipendente di un mobilificio del posto, era noto in paese anche perché componente della banda locale.

Il terreno in cui è stato ucciso era di sua proprietà

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti era impegnato nella fase di concimazione quando qualcuno lo avrebbe raggiunto e colpito con una grossa pietra al capo.

Pietra che non è stata ancora rinvenuta dai carabinieri che indagano sull’accaduto.

I militari dell’Arma, però, avrebbero già interrogato un uomo, un 50enne, anch’egli del posto, sospettato dell’omicidio.

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Cronaca

Soleto: ruba da lavanderia self-service, arrestato 46enne

L’uomo originario di Tricase e residente a Maglie ha scassinato la cassa automatica. Magro il bottino, appena 560 euro, ben più grave il danno arrecato

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L’immediato e tempestivo intervento dei carabinieri a Soleto ha portato all’arresto in flagranza di reato di un uomo, già noto, ritenuto presunto responsabile di furto aggravato.

Si tratta di Paolo Sperti, 46enne originario di Tricase e residente a Maglie.
Il 46enne è responsabile di furto aggravato perpetrato presso una lavanderia self-service.

I carabinieri, allertati da alcuni passanti, hanno avviato una celere e tempestiva attività info-investigativa, anche attraverso un mirato servizio di osservazione e pedinamento, che li ha condotti sulle tracce dell’uomo.

Il 46enne infatti è stato bloccato dai carabinieri mentre, con il volto ancora coperto da passamontagna e con uno zaino in spalla, si stava allontanando dal luogo dell’evento nel tentativo di far perdere le proprie tracce per le vie cittadine.

Sottoposto a perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di attrezzi atti allo scasso nonché del denaro contante, appena 50 euro, che aveva arraffato dopo aver danneggiato la cassa automatica all’interno dell’attività commerciale.

Ben più consistente del bottino il danno arrecato, complessivamente di qualche migliaio di euro.

I militari hanno anche provveduto a riconsegnare alla titolare il denaro rubato.

Al termine delle operazioni di polizia, l’uomo è stato arrestato e come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino.

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