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Tricase, dopo la morte della madre non le pagano i buoni fruttiferi postali, ma il tribunale le dà ragione

Poste italiane deve pagare se nei dieci anni interviene un qualsiasi atto idoneo a interrompere la prescrizione. A stabilirlo una sentenza del Giudice di Pace di Tricase

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Il decorso inerte del tempo, quando si tratta di mancato esercizio di diritti, può avere conseguenze “fatali” se non si sta attenti. Fortunatamente nella vicenda descritta in una causa innanzi al Giudice di Pace di Tricase si è risolta felicemente per una risparmiatrice che per sua accortezza aveva tempestivamente deciso di inviare una semplice raccomandata per chiedere il rimborso di quattro buoni fruttiferi postali della madre morta qualche anno prima ed in particolare ha evitato che si formalizzasse la prescrizione del diritto a riscuotere le somme portate dai titoli. Con un’ineccepibile sentenza, infatti, la numero 115/15, il Giudice di Pace di Tricase, avvocato Anna Rita Costa, ha correttamente puntualizzato che il diritto a riscuotere i Buoni fruttiferi postali a seguito del Decreto Ministeriale del Tesoro del 19 dicembre 2000, si prescrivono a favore dell’emittente trascorsi 10 anni dalla data di scadenza del titolo e che è sufficiente una raccomandata o qualsiasi atto idoneo ad interrompere la prescrizione, purchè pervenga nella sfera di conoscenza del debitore, per garantire l’esercizio del relativo diritto.


Poste Italiane nel costituirsi in giudizio aveva ritenuto comunque di eccepire la prescrizione del diritto a riscuotere nonostante il fatto che con una lettera raccomandata la risparmiatrice avesse inteso interromperla entro i dieci anni al fine di vedersi riconosciuta la riscossione dei predetti buoni. Il magistrato onorario, rilevando la validità della raccomandata inviata dalla risparmiatrice, difesa dall’avvocato Ivan Mangiullo, entro i dieci anni dalla scadenza dell’esigibilità del diritto a riscuotere, ha ritenuto fondato il diritto dell’attrice a vedersi pagati da Poste Italiane i quattro buoni fruttiferi postali frutto dei risparmi della propria madre ed ha anche condannato l’azienda al pagamento delle spese processuali. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da sempre difende anche i diritti dei risparmiatori traditi dalle imprese finanziarie che sono pronte ad eccepire ogni cavillo possibile pur di non rispondere di fronte alle loro responsabilità, si tratta di un’importante decisione che costituisce anche un monito ed un invito a tutti i consumatori di fare molta attenzione ai termini con i quali si esercitano i propri diritti perchè a volte è sufficiente una semplice raccomandata per garantirsi la possibilità di fruirne.

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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