News & Salento
Tricase, il SIFF dal 4 al 13 settembre
Al via la sesta edizione del Salento International Film Festival, che si terrà presso Palazzo Gallone in Piazza Pisanelli a Tricase
Anche quest’anno, il noto appuntamento salentino con il cinema indipendente internazionale vede la pertecipazione di 98 film selezionati tra i 1148 film iscritti, provenienti da 22 paesi del mondo. Saranno presentate 5 Anteprime Mondiali, 18 Anteprime Europee, 40 Anteprime Nazionali e 3 Anteprime Regionali.
Il Festival prende il via il 4 Settembre con una giornata interamente dedicata all’India, la sua cultura, i colori e i suoi sapori, con il Patrocino dell’Ambasciata dell’India a Roma. Alle ore 19:00 nella Sala del Trono di Palazzo Gallone verrà presentato il documetario di Romina Power “UPAYA” e alle 20:30 il film Bollywoodiano, un musical di grande successo “BACHNA AE HASEENO” Attente Ragazze, girato in parte in Italia e nel Salento. Grazie ai divi Indiani di successo nell’immaginario di centinaia di milioni di Indiani sono finite, Capri, Venezia, e in particolare il Salento, rilanciando il fascino dell’esotica Italia.
Nella giornata del 4 saranno anche inaugurate 2 mostre fotografiche: MAHATMA GHANDHI IN 60 SCATTI FOTOGRAFICI, prima mostra fotografica su Ghandhi in Puglia. Icona del pacifismo e della non violenza. Sessanta foto originali provenienti dal museo di Nuova Dhelhi. Per la prima volta in Puglia e nel Sud Italia dal 4 al 13 Settembre a Palazzo Gallone. Le foto ritraggono Ghandi giovanissimo in Sud Africa, e nel giorno del suo matrimonio, poi con Indira che gli siede accanto durante un lungo ed estenuante sciopero della fame, e poi ancora in carcere e infine al suo funerale seguito da tutto il mondo. “INCREDIBLE INDIA” 43 pannelli fotografici del fotografo torinese Paolo Donalisio in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Turismo Indiano di Milano.
Sabato 5 Settembre, l’apertura ufficiale del SIFF 2009 con il film “Lahore” – in anteprima europea – diretto da Sanjay Puran Singh Chauhan. Incentrato sul rapporto conflittuale tra l’India e il Pakistan, il film in concorso racconta la storia di due fratelli che rappresentano il loro Paese in due diversi sport che possono divenire un ponte per la pace tra i due Paesi.
L’altro film indiano “Just Married” per la regia di Meghna Gulzar, in anteprima italiana, narra del matrimonio combinato tra due giovani indiani che non si sono mai visti e che durante la luna di miele avranno modo di conoscersi, attraverso una serie di situazioni imbarazzanti ed esilaranti.
A chiudere la kermesse domenica 13 settembre sarà “Polvere”, proiezione speciale fuori concorso, diretta da Massimiliano D’Epiro e Danilo Proietti. È la storia di amicizia tra Domini e Giona, completamente diversi tra loro: l’uno timido e introverso, alla costante ricerca di emozioni forti attraverso l’occhio della sua videocamera digitale, l’altro invece un esaltato pieno di vizi, amicizie ambigue e tanti segreti, tra i quali la storia clandestina con Giulia, sorella minore di Domini. In comune hanno un progetto ambizioso che li metterà nei guai: realizzare un documentario, con telecamere nascoste, sulla cocaina e sul mondo che le gira intorno. I frequentatori di questo mondo diventeranno i protagonisti di un “cult” movie.
La sezione Nuovi Registi presenta “The Contenders”, proiezione fuori concorso in anteprima mondiale diretta da Marta Mondelli. Durante una festa di compleanno a casa di Nora e Ken, muore improvvisamente l’ospite d’onore. Gli invitati trascorreranno la notte abbandonandosi a sesso, fette di torta e conversazioni sull’amore e sulla felicità, in attesa dell’alba.
Domenica 6 settembre, tra i film in concorso verrà proiettato “Looking for Palladin”, lungometraggio in anteprima europea diretto da Andrzey Krakowski. Il giovane e arrogante agente di talenti di Hollywood Josh Ross viene mandato in Guatemala alla ricerca di Jack Palladin, attore da Oscar in pensione. Josh è disinteressato all’anziano attore e alla comunità di cui ha bisogno per ritrovarlo, ma ciò che credeva sarebbe stata una faccenda veloce si trasformerà in un’esperienza di vita.
“3 Stagioni – 3 Saisons” è il film canadese in anteprima italiana diretto da Jim Donovan, proiettato martedì 8 settembre. Cinque vite che si incontrano, non solo nella sofferenza ma anche nella speranza. Due coppie accomunate da una gravidanza non programmata e un padre che, dopo aver perso la moglie e l’unica figlia, è ora alla ricerca di vendetta.
Giovedì 10 settembre è la volta di “Love me still – Amami ancora”, film in anteprima italiana di Danny Hiller. Gangster metropolitano mescolato con il melodramma, che racconta di un amore non ricambiato.
Altro film in concorso “Nothing Really Matters – Non importa più nulla”. Il film, proiettato venerdì 11 settembre, è diretto da Jean-Marc Pichè ed è in anteprima europea. Leo ha 35 anni e si è suicidato, il suo corpo è in una vasca da bagno da 12 ore, con in mano un rasoio. Il film è un flashback degli ultimi due anni della sua vita, passati recluso in casa, riuscendo comunque ad innamorarsi di Carly, che va a vivere con lui anche se non sopporta il modo di vivere del ragazzo.
Gli ultimi due film in concorso, che saranno proiettati sabato 12 settembre, saranno “Felino”, diretto da Flavio Kampah, in anteprima europea, e “Rigged – Truccato”, per la regia di Jonathan Dillon, anch’esso in anteprima europea.
“Felino” è basato sulla storia di un duplice omicidio realmente accaduto nel 2006 in un piccolo paese in provincia di Parma.
I protagonisti sono Frenk e Dario, due amici che amano trascorrere le giornate tra sballo, playstation e discoteca. Dario però vive distaccato dalla realtà, confuso da sogni allucinatori e da domande senza risposta che rivolge a Laura, la protagonista femminile. La vita di paese li angoscia e li demotiva e aspettano il sabato sera per potersi divertire. Dario è annoiato da questa vita e medita di compiere un gesto clamoroso, che lo farà passare alla storia.
“Rigged” ritrae il mondo della box illegale. Michael Dublin è in fuga dal suo passato. Gestisce il racket della box illegale ma la sua vita cambia quando incontra Katherine Parker, con la quale inizia un viaggio molto lucroso imbastito sullo schema del “scommesse al contrario”. Cresce l’amicizia tra i due, ma il passato di Dublin porterà i protagonisti a lottare per la propria vita.
News & Salento
SIULP Lecce: “Più sicurezza per donne e uomini in divisa”
Riceviamo e pubblichiamo.
“Continua senza sosta la scia di aggressioni alle donne ed agli uomini in divisa, nella stessa giornata non abbiamo fatto in tempo a tirare un respiro di sollievo per lo scampato pericolo dei due poliziotti affrontati a Padova da un individuo di nazionalità nigeriana armato di ascia, che a poche ore dall’accaduto l’episodio si è ripetuto nel centro cittadino di Lecce, dove un cittadino extracomunitario ha aggredito un Poliziotto senza un apparente motivo ovvero per il solo fatto di indossare un’uniforme.”
E’ quanto afferma in una nota Mirko BRAY, Segretario Generale del SIULP Lecce, a seguito della vile aggressione avvenuta ai danni di un Poliziotto nelle prime ore della scorsa serata ad opera di un cittadino extracomunitario poi arrestato per tentato omicidio.
“La nostra impressione è che la Polizia di Stato stia pagando lo scotto della grave carenza negli organici, problematica che in questa Provincia ci penalizza particolarmente, al contempo emerge nitidamente la necessità di introdurre tutti quegli strumenti che consentano ai tutori dell’ordine pubblico di operare in condizioni di sicurezza, in particolare ci riferiamo all’ampliamento delle dotazioni dei Taser, alla fornitura delle bodycam e dei giubbini tattici antitaglio. Non solo! Chiediamo anche delle tutele legali differenti rispetto a quelle in vigore che giudichiamo eccessivamente garantiste nei confronti di chi delinque a scapito della gente onesta e di chi opera per la legalità e il bene comune. Avvertiamo un’eccessiva tolleranza verso chi usa violenza contro un poliziotto, che sia in ordine pubblico o in un intervento di polizia, di contro il solo sospetto di un possibile eccesso nelle nostre reazioni, che scaturiscono sempre a contenimento delle violenze di ogni genere che siamo chiamati a fronteggiare, è sufficiente ad innescare il c.d. “atto dovuto” che da inizio a quella che oggi in Italia è la vera e propria pena: ovvero, l’iter processuale. Auguriamo al nostro collega una pronta guarigione nella certezza che il consueto spirito di servizio e l’indubbia abnegazione, lo spronerà a superare nuovamente quanto già vissuto in passato.”
News & Salento
“Le medaglie degli eroi” in mostra a Lucugnano
Riceviamo e pubblichiamo.
Dal 24 dicembre al 6 gennaio 2025, presso Palazzo Comi a Lucugnano, la raccolta di medaglie italiane ed estere a cura di Collezione Militaria Scolozzi dal titolo “Le medaglie degli eroi”.
Info al 3888960203.
News & Salento
La benedizione di Monsignore: “Santificate le feste”
Angiuli sostiene che occorre «educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza».
Sulle festività imminenti: «Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità».
Dopo 14 anni di attività pastorale nel sud del sud invita, infine, tutti noi a «cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio».
«In questi anni, ho compreso meglio la storia e la cultura di questo territorio che impropriamente si definisce “estremo lembo” del Salento, quasi fosse una realtà marginale. I grandi cambiamenti storici e politici che si stanno verificando ai nostri giorni hanno riproposto la centralità del Mediterraneo e, dunque, anche il Sud ha riacquistato una sua importanza. Bisognerebbe, pertanto, cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio. Sotto questo profilo, noto un atteggiamento ambivalente. Se da una parte, si manifesta una nuova forza propulsiva e una rinnovata capacità imprenditoriale, dall’altra rimangono ancora irrisolte alcune questioni in riferimento alla necessità di migliorare le infrastrutture necessarie per un vero sviluppo e soprattutto a promuovere un cambio di passo di tipo culturale. Mi riferisco alla necessità di “fare rete” e di lavorare con una visione più condivisa e una programmazione più generale aperta al bene comune superando la perdurante mentalità individualista, preoccupata solo del proprio interesse contingente. È questo l’aspetto che sottolineo anche in ambito ecclesiale, consapevole che la Chiesa ha un ruolo non secondario nel realizzare una nuova visione e una nuova modalità di stare nella storia e nelle vicende del tempo presente. L’esperienza della “Carta di Leuca”, la promozione dei “Cammini di Leuca” ed altre iniziative ecclesiali che ho promosso in questi anni anche a seguito del riconoscimento da parte dell’Europa del percorso della “via Francigena” da Canterbury a Leuca, dovrebbe servire a sprovincializzare il nostro territorio e a proiettarlo in un contesto più ampio. Il quadro, come si vede, presenta aspetti positivi, ma richiede un ulteriore sforzo per pensare in grande senza impantanarsi o crogiolarsi nelle piccole incombenze tipiche di uno sguardo poco lungimirante e appiattito sul presente».
In questo periodo di Avvento, del Natale, oltre a “Santificare le feste”, cosa consiglierebbe ai fedeli? Cosa significa il Natale oggi? Quanta umanità si respira nel mistero del Natale? Cosa si sta perdendo?
«Intanto mi preme ribadire che “santificare le feste” non è un aspetto secondario. Le singole persone e le società nel loro insieme non possono vivere senza l’anelito alla gioia che promana dalla “festa”. Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità. Consiglierei a tutti, credenti e non credenti, di vivere la gioia della festa, sia quella religiosa sia quella civile e sociale come momento per uscire dall’individualismo e sperimentare il gusto di aprirsi al senso del mistero e del trascendente oltre che di intrecciare rapporti umani più profondi e sinceri. In fondo è questo il senso più vero del Natale.
Come ho scritto in un recente articolo, il Natale è la festa nella quale si opera il “meraviglioso scambio” tra Dio e l’umanità: il Verbo eterno viene nel mondo e gli uomini riscoprono il valore dell’umano quando è aperto al divino. Il Natale è l’esaltazione dell’umanità non chiusa in sé stessa, ma abitata dall’amore di Dio che si fa carne e vive la stessa esperienza degli uomini. In altri termini, la festa del Natale chiede a tutti di vivere concretamente da fratelli che si rispettano e si abbracciano e non da nemici che si combattono o da estranei che si ignorano!
In un mondo lacerato da guerre, attraversato da profondi contrasti dove aumentano le disparità sociali, crescono le diverse forme di povertà, si esasperano i sentimenti di odio, è proprio il valore della fraternità che bisogna rimettere al centro».
Natale, luci sfavillanti, regali, tavole imbandite, gioia e convivialità; per tanti, però, le festività natalizie sono il periodo più stressante dell’anno: come sono cambiate le relazioni umane? Qual è il suo pensiero?
«È vero che a Natale si mette in moto una sorta di meccanismo che privilegia l’esteriorità nelle sue diverse forme.
Questa ricerca a tutti i costi di apparire finisce per stancare e per accrescere il senso di solitudine, di distanza e di estraneità.
Mentre sarebbe auspicabile che, in sintonia con il messaggio più profondo delle feste natalizie, si privilegiassero altri aspetti: la cura dell’intimità, la ricerca de silenzio, la promozione di relazioni interpersonali significative.
Sarebbe anche il tempo opportuno e per trasmettere ai bambini e ai giovani i valori profondi come la generosità, la gratitudine e l’amore per la famiglia, il valore della condivisione e del legame familiare, della solidarietà quale forza che incoraggi a mettere in atto gesti di gentilezza e di assistenza verso coloro che sono nel bisogno e a riflettere sulla pace e sulla riconciliazione tra i popoli».
La sua Diocesi si spende tanto per gli altri, i poveri, da quando ne ha ricordo sono aumentate le “sofferenze”, che bilancio ne trae?
La sua è una “Chiesa col grembiule”, come esortava don Tonino, o come descriverebbe la sua Chiesa?
«Con il crescere dei problemi economici e sociali sono anche aumentate le attività che la Caritas diocesana e le parrocchie hanno messo in atto per venire incontro alle diverse esigenze delle persone più povere e più bisognose. Tuttavia, cerchiamo di considerare non solo le urgenze materiali, ma anche le “povertà spirituali” che sono anch’esse in aumento e che impoveriscono il tessuto relazionale: la solitudine, la sfiducia, lo scetticismo, la diffidenza, lo scoraggiamento, la mancanza di speranza. Cerchiamo cioè di farci carico di un compito più grande: educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza. Cerchiamo di promuove lo “spirito di famiglia”. Per questo consideriamo la chiesa come una “casa”, dove tutti possono sentirsi accolti, compresi, aiutati. La casa è il luogo delle relazioni, del reciproco riconoscimento, dell’aiuto vicendevole, dello scambio dei doni. Al fondo del nostro impegno c’è il desiderio di imitare il “buon samaritano” e, pertanto, di trasformare la chiesa non solo nel luogo delle celebrazioni liturgiche, ma anche nella “locanda della fraternità” dove vige uno spirito di cura, di compassione e di consolazione».
Eccellenza, le chiedo un’esortazione sul Natale, su questo periodo così ricco di avvenimenti, su quello che vuole trasferire ai nostri lettori.
«Vorrei soprattutto esortare tutti a riappropriarsi della virtù della speranza.
Non una speranza di piccolo calibro o soltanto l’espressione di un sentimento passeggero e incerto, ma una speranza che non delude, sostiene il cammino della vita, infonde coraggio e desiderio di non arrendersi di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni della vita.
Sperare significa non temere, non lasciarsi prendere dalla paura, ma vivere con gioia e camminare con serenità incontro al futuro.
“Pellegrini nella speranza” è il tema del Giubileo del 2025.
Ciò significa tenere accesa la fiaccola della fiducia e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante.
I simboli tipici del Giubileo sono il camminare da pellegrini e il passaggio della Porta Santa.
Esprimono la decisione interiore di prendere in mano qualche aspetto della propria vita per renderlo nuovo, riconciliato, trasformato, aperto, ospitale.
Abbiamo bisogno di convertirci a una mentalità più evangelica, generativa di un nuovo umanesimo e di un nuovo rinascimento personale e comunitario, sociale e culturale.
Essere pellegrini di speranza vuol dire riappropriarsi della responsabilità e della gioia di servire ogni uomo facendosi prossimo ad ognuno.
La speranza è una luce nella notte, un dono e un compito, l’attesa di qualcosa che riempie il cuore di gioia. Sperare è assaporare la meraviglia di essere amati, cercati, desiderati da un Dio che non si è rintanato nei suoi cieli impenetrabili, ma si è fatto carne e sangue, storia e giorni, per condividere la nostra sorte. Auguro un Natale che rafforzi in tutti la gioia della speranza».
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