News & Salento
Tricase: in Chiesa Madre arriva don Flavio
Cambio di parroci nella Diocesi di Ugento. Alla “Natività Beata Maria Vergine” don Flavio Ferraro al posto di don Andrea Carbone, cha va a Depressa. Tutte le nomine decise dal Vescovo Angiuli.
Sono giorni di “cambio della guardia” in molte parrocchie della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca. A Tricase l’intera comunità, ma in particolare quella della Chiesa Madre, ha salutato dopo nove anni don Andrea Carbone dando il benvenuto a don Flavio Ferraro. I due praticamente si sono scambiati di posto: don Andrea, infatti, è andato nella frazione Depressa (si è insediato il 1° settembre) e don Flavio lo ha sostituito alla “Natività Beata Maria Vergine” (ha celebrato la sua prima Messa il 31 agosto). Don Andrea ha guidato la principale parrocchia tricasina dal 22 settembre 2002: “Sono stati anni bellissimi”, ricorda in poche parole il parroco originario di Miggiano, “e sono davvero contento di aver fatto parte di una comunità molto attiva, intellettualmente “viva”, che mi ha sempre stimolato ed anche gratificato. Sono fiero di quanto fatto, in modo particolare nell’ambito delle attività formative e ricreative con le famiglie e con i ragazzi. E con altrettanto entusiasmo mi appresto a dare il via a questa nuova esperienza a Depressa”. Dal canto suo don Flavio (nativo di Salignano), dopo 11 anni trascorsi a Depressa (vi arrivò il 2 luglio 2000), confessa di provare “tanta trepidazione ma allo stesso tempo anche preoccupazione per un incarico così importante, ed esprimo gratitudine al mio Vescovo per avermi ritenuto degno di una parrocchia che annovera illustri predecessori come mons. Giuseppe Zocco e don Tonino Bello. Con l’aiuto del Signore, spero di esserne all’altezza”. Poi il commosso saluto a Depressa “dove tanto è stato realizzato insieme sia a livello di opere che per creare comunità”.
Le scelte del Vescovo
Dicevamo di numerose novità, che il Vescovo mons. Vito Angiuli ha così annunciato attraverso le pagine del sito internet della Diocesi: “Quando sono venuto ad Ugento, mi è stata riferita la volontà del mio venerato predecessore, mons. Vito De Grisantis, di dare corso a un tale provvedimento. Mi è stato anche presentato un piano da lui predisposto che, ovviamente, egli non ha potuto attuare per il sopraggiungere della malattia e della morte. Tenendo conto anche della sua volontà e valutando il bene della nostra Chiesa locale, ho chiesto ad alcuni sacerdoti la disponibilità ad assumere un nuovo incarico pastorale. In linea generale, devo confessare di aver riscontrato nei sacerdoti un grande senso di responsabilità e di generosità. Ci siamo confrontati e insieme abbiamo condiviso le scelte. D’altra parte, ho sempre consultato e fatto tesoro dei consigli del Vicario Generale con il quale ho mantenuto un dialogo constante. Mi sono anche premurato di ascoltare il Collegio dei Consultori il quale ha espresso il suo parere favorevole. Ho anche ritenuto opportuno ascoltare i membri del Consiglio Pastorale Diocesano e del Consiglio Presbiterale allargato a tutti i sacerdoti. Anche in questo caso vi è stata una condivisione del metodo con il quale ho proceduto. In sintesi, mi sembra che, agendo in questo modo, la nostra Chiesa locale abbia compiuto un vero discernimento comunitario!”. Il Vescovo ha un pensiero anche per i fedeli: “Carissimi, conosco il bene e l’affetto che nutrite per i sacerdoti. Ho avuto modo di constatarlo di persona. Sono anche consapevole che i cambiamenti possano creare qualche dispiacere. Sono, però, sicuro che comprenderete che tutto è stato fatto per il bene della Chiesa, per l’efficacia della missione, per la gloria di Dio. In questa circostanza, mi sembra opportuno richiamare le parole di don Tonino Bello: “I cambiamenti ci danno fastidio. E siccome lui (il Signore) scombina sempre i nostri pensieri, mette in discussione i nostri programmi e manda in crisi le nostre certezza, ogni volta che sentiamo i suoi passi, evitiamo di incontrarlo, nascondendoci dietro la siepe, come Adamo tra gli alberi dell’Eden. Facci comprendere (Maria) che Dio, se ci guasta i progetti, non ci rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta che l’avremo ascoltato nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua luce”. Per cui, nello spirito di questa esortazione di don Tonino, sono avvenuti questi cambiamenti. Ringrazio ancora una volta i sacerdoti per la loro disponibilità. In particolare, desidero esprimere la stima e la riconoscenza di tutta la Diocesi e mia personale a don Giuseppe Martella, don Rosario Stasi e don Pompilio Cazzato per l’impegno profuso con generosità, intelligenza ed abnegazione nella guida delle comunità loro affidate. Esorto tutti voi, carissimi fedeli, a continuare ad amare, a pregare e ad accogliere i sacerdoti come ministri di Dio, nutrendo per essi stima e affetto, senza distinzioni e preferenze, consapevoli che il vero ed unico pastore è Cristo”.
Le nuove nomine
Oltre a quelli di Tricase (“Natività”) e Depressa, ecco gli altri cambiamenti: a Supersano, don Oronzo Cosi al posto di don Giuseppe Indino; a Montesano, don Quintino Pecoraro per don Pompilio Cazzato; alla Parrocchia S. Francesco di Ruffano, don Beniamino Nuzzo al posto di don Rocco Maglie (questo cambio ha creato moltissimi malumori in seno ai parrocchiani, contrariati per l’allontanamento di don Rocco dopo ben 31 anni!); a Torrepaduli (Ruffano), don Mario Ciullo per don Rocco Zocco; a Specchia, don Antonio De Giorgi prende il posto di don Stefano Ancora; nella Cattedrale di Ugento il parroco è don Rocco Zocco al posto di don Pietro Carluccio mentre alla parrocchia “S. G. Bosco” don Stefano Ancora sostituisce don Beniamino Nuzzo (che aveva provvisoriamente sostituito don Stefano Rocca) ed al “Sacro Cuore” don Antonio Turi prende il posto di don Mario Ciullo; ad Acquarica del Capo, don Rocco Maglie per don Beniamino Nuzzo; a Presicce, don Francesco Cazzato per don Gerardo Antonazzo; a Montesardo (Alessano), don Pietro Carluccio per don Rosario Stasi; a Giuliano (Castrignano del Capo), don Pasquale Carletta per don Quintino Pecoraro; a Morciano di Leuca, don Antonio Caccetta per don Antonio De Giorgi; a Barbarano (Morciano di Leuca), don Giuseppe Stendardo per don Francesco Cazzato; a Salignano (Castrignano del Capo), don Luca De Santis per don Giuseppe Martella; a Leuca Marina, don Giuseppe Indino per don Giuseppe Martella; nella Basilica Santuario di Leuca, don Gerardo Antonazzo per don Giuseppe Stendardo.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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