News & Salento
Tricase: lettera aperta dell’ex sindaco ai concittadini
Carissimi concittadini, è con grande rammarico che ho dovuto prendere atto della fine dell’amministrazione comunale e della fine di un’esperienza che è stata per certi versi
Carissimi concittadini, è con grande rammarico che ho dovuto prendere atto della fine dell’amministrazione comunale e della fine di un’esperienza che è stata per certi versi entusiasmante e per altri davvero dolorosa. Entusiasmante perché, in questi tre anni, mi sono confrontato con la mia città, con i suoi bisogni, le sue urgenze ma anche le sue grandi potenzialità; entusiasmante, perché mi ha permesso di stare a contatto con la mia gente quotidianamente e di dare e ricevere in uno scambio continuo, prezioso; entusiasmante, perché è stata una palestra di vita per me davvero formativa. Dolorosa, perché ho potuto constatare io, uomo del fare, quanto tempo si perda in chiacchiere inutili e senza fondamento nei teatrini della politica, e ho potuto constatare, io, innamorato della lealtà, della trasparenza, della sincerità e della correttezza nei rapporti, quante grettezza, meschinità e basso calcolo governino invece le azioni di certi personaggi della nostra scena politica. E la scena, se fosse solo in mano a questi meschini burattini e agli arroganti burattinai che li manovrano, sarebbe davvero desolante. Ma io voglio credere che non sia così. Non può essere così. La nostra città merita moltissimo ed ha tanto da offrire, a patto che si ritrovi l’entusiasmo e la voglia di uscire da certe perverse logiche di piccola bottega e dal bieco cinismo che muove certi approfittatori. Io credevo di riuscire a trovare la forza di oppormi a queste logiche assurde e deleterie, e in effetti l’ho fatto. Ho lottato per tutto il tempo del mio mandato fino a quando la mia politica del fare non è stata interrotta dalla politica delle chiacchiere, la mia concretezza e dedizione al bene collettivo spezzate e mandate a casa dall’interesse di pochi. Ecco allora il mio rammarico, dettato dalla rabbia e dalla delusione di non aver potuto portare a termine i tanti impegni presi. Forse, se un limite c’è stato, è stato quello di non aver saputo comunicare efficacemente tutto quello che si stava progettando e realizzando. A chi ha tacciato la mia amministrazione comunale di immobilismo vorrei ricordare solo quello che è stato fatto nell’ambito dei servizi sociali, l’impegno profuso per il Porto di Tricase, per migliorare la sicurezza e la viabilità, il centro storico, le scuole, i cimiteri, per dare un nuovo volto alla città di Tricase. Vorrei ricordare ancora l’adozione del PUG, l’avviamento con successo della raccolta differenziata ed estensione alle marine e case sparse (siamo tra i primi comuni più virtuosi della regione Puglia) e tutta la progettualità messa in campo per dare alla città un futuro di sviluppo economico, sociale e culturale, riservandomi comunque di approfondire questi argomenti in altra sede. E tutto questo, nonostante il breve tempo avuto a disposizione e la pesantissima condizione economico-finanziaria ereditata dall’amministrazione precedente ( a mo’ di esempio, voglio solo citare l’enorme mole di contenziosi nella quale siamo stati impantanati fino a pochi giorni fa). Se ho dimostrato pervicacia e, forse, ostinazione nel continuare l’esperienza politica nonostante le evidenti difficoltà, non è per attaccamento alla poltrona (tutti sanno quanto io sia lontano da ogni tipo di interesse e di bramosia di potere), ma solo per portare a termine quanto mi ero prefissato, perché sentivo di doverlo ai miei concittadini, per il grande sostegno che mi avevano dimostrato. Tutti sanno che io non ho mai cercato nessuna ribalta politica provinciale o nazionale e che la mia situazione personale e professionale, grazie ai sacrifici di una vita di lavoro, mi avrebbe permesso di adagiarmi sul mio status quo. Ma coltivavo un sogno. Ho voluto mettermi in gioco perché desideravo fortemente fare qualcosa di positivo per la mia comunità. Ora quel sogno si è arenato nelle secche della politica politicante, dell’invidia, del pressappochismo e del livore. Voglio per questo chiedere scusa, ma al tempo stesso ringraziare, tutti i miei concittadini che, dopo avermi eletto con larghissimo suffragio, mai mi hanno fatto mancare il loro sostegno. Grazie di cuore agli amici, vecchi e nuovi, ai miei collaboratori sinceri e leali fino all’ultimo e buona fortuna a tutti. Buona fortuna, specialmente, alla mia Tricase, di cui rimango un figlio devoto e affezionato.
Antonio Musarò
News & Salento
Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
News & Salento
Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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