News & Salento
Tricase, Musarò: “Ora parlo io”
Sembra essere tornata la pace a Palazzo Gallone tra le fila della maggioranza dopo l’accordo con l’UdC. Anche se, prudentemente, è meglio parlare di tregua considerati
Sembra essere tornata la pace a Palazzo Gallone tra le fila della maggioranza dopo l’accordo con l’UdC. Anche se, prudentemente, è meglio parlare di tregua considerati gli insegnamenti del recente passato. È evidente che il sindaco Antonio Musarò abbia il dente avvelenato per le critiche a 360 gradi rivolte alla sua Amministrazione e che lo hanno toccato soprattutto in prima persona. Che l’apparato dirigente fosse ingessato e dilaniato dalle polemiche interne, però, non lo abbiamo certo inventato noi… “Li ho riuniti tutti in maggioranza”, comincia la sua replica il primo cittadino, “e li ho invitati a contarsi, a capire ed a farmi capire se ci fossero i numeri e se ci fosse la volontà di andare avanti inseguendo obiettivi importanti per la città. Con l’UdC ho stretto un patto di ferro che sembra reggere, nonostante le chiacchiere che continuano a circolare”. E i quattro del PdL che abbiamo imparato a conoscere come “dissidenti”? “Noi non li abbiamo mai mandati via, sono stati loro ad essersi messi da parte. Il loro sarà stato anche un patto coraggioso, ma noi andiamo avanti per la nostra strada. I numeri per ora ci sono, in caso contrario ce ne andremo a casa”. Ma Musarò è a tutti gli effetti del PdL o no? “Lo ribadisco: sono del PdL. Si è detto tutto e il contrario di tutto. Io dovevo fare una scelta legata anche al particolare momento politico. Sono nato nella DC, poi mi sono dedicato ad altro e non ho fatto più politica per anni. Nel momento in cui sono stato tirato dentro, la mia era una lista civica imparentata col centrodestra, poi è stato quasi naturale il passaggio nelle fila del partito di Berlusconi. Ma voglio ribadire a tutti, soprattutto a chi mi ha dato fiducia con il suo voto, che così come ho fatto dal momento della mia elezione (“24 ore dopo praticamente già non mi occupavo più direttamente del mio studio professionale”), sto continuando a dedicarmi anima e corpo al presente ed al futuro della mia città. E chi mi attacca per mezzo stampa dovrebbe venire a dirmi cosa ha fatto per Tricase quando ne ha avuto l’opportunità: centro storico, marine, zona industriale… tutto approssimativo. Io sto lavorando a tutto campo nel tentativo di dare una fisionomia precisa al paese. Allo stesso modo mi preme dire che Tricase oggi partecipa a pieno titolo a tutti gli Enti mentre in precedenza era l’ultima ruota del carro. Oggi, come accaduto per il Parco Naturale e per l’Area Vasta, noi partecipiamo e siamo tenuti in forte considerazione”. L’Area Vasta richiama subito alla mente il progetto per il nuovo porto: come stanno realmente le cose? “Credo che l’opportunità fornitaci dai 5 milioni e 600mila euro che siamo riusciti ad ottenere per il porto non abbia precedenti. E nonostante le maldicenze di qualcuno, sono soldi veri già finanziati e pronti ad essere utilizzati. È una questione che, come succede quasi per tutto, ho affrontato in prima persona proprio perché mi rendevo conto dell’importanza del finanziamento per un paese come Tricase. Io continuo solo a lavorare, la vetrina la lascio a qualcun altro…”. A chi? “Non voglio penalizzare alcuno, ma determinate situazioni sono costretto ad affrontarle in prima persona. In questo caso sono andato più volte a Bari finché non sono riuscito a sistemare la questione. Poi, è chiaro, gli uffici devono anche provvedere alla documentazione e questo abbisogna dei suoi tempi. Tuttavia occorre fare le cose per bene e nei tempi dovuti perché se i 600 milioni destinati a rimettere in sesto la struttura dopo le intemperie del dicembre 2008 sono già stati appaltati, non possiamo assolutamente permetterci di perdere quei 5 milioni che sono fermi lì e sono per Tricase”. Si è però più volte detto che da solo il proto non basta: state pensando anche alle discese a mare, ai parcheggi, ecc.? “Ci stiamo impegnando per il recupero di tutte le discese a mare perché il porto sarà messo in sicurezza e la balneazione vietata. Sicuramente stiamo già pensando a come provvedere, parcheggi compresi. Ma per tutto questo bisogna accedere ai finanziamenti perché il Comune soldi non ne ha!”. Per il Parco vi sono stati destinati 400 milioni. “Ci sono stati approvati tre progetti: uno per il Canale del Rio, uno per il bosco piccolo ed un altro per quello grande, più le piste ciclabili”. Cosa ci farete con quei soldi? “Rimboschimento e recupero dei muretti a secco”. Finanziamenti chiodo fisso? “Beh, quello dei fondi 2007-2013 è un treno importante, forse l’ultimo, e noi dobbiamo “assalirlo” per recuperare il più possibile. Quando andrò via, dovrò poter dire: questo ho lasciato, sappiatene fare buon uso”. Qual è oggi la situazione economica del Comune? “Siamo in linea con quanto previsto dal Patto di stabilità e continueremo ad esserlo. Ho detto ai miei che, visti i tempi, non dobbiamo aspettarci alcunché e se dovessimo contare solo sul bilancio comunale, potremmo tranquillamente andarcene a casa. Un buon amministratore i soldi deve trovarseli e questo stiamo facendo”. Però, ricordando le prime interviste rilasciate da lei proprio alla nostra testata, non sbagliamo se diciamo che si aspettava di poter fare di più in questi due anni e passa… “Una certa delusione c’è stata, ho avuto modo di toccare con mano che tra pubblico e privato c’è un abisso soprattutto quando si parla di tempi”. Lei diceva anche “razionalizzerò gli uffici comunali e tutti dovranno dare il massimo”: a che punto siete? “Io ho fatto la mia parte. Ho compreso subito qual era il problema e che ci voleva un’innovazione. Così abbiamo provveduto a trovare un nuovo responsabile dell’Ufficio Tecnico e dato il via all’iter per un nuovo comandante dei Vigili Urbani. Per carità, non m’illudo di aver risolto tutto, però è necessario dare nuova linfa e nel caso della Polizia Municipale non riguarderà solo chi comanda”. Tante critiche per i lavori di via Olimpica ed in particolare per quella rotatoria: i camion non passano e ogni volta che piove si allaga tutto. “I lavori non sono stati completati. Abbiamo trovato degli intoppi tecnici che ci hanno fatto fermare. Io non sono un ingegnere… Può darsi ci siano stati degli errori che devono essere corretti. Comunque, chi di dovere è già stato richiamato per i dovuti accorgimenti”. Qual è la critica che le ha fatto più male? “I risultati elettorali hanno detto che la gente ha avuto fiducia in me. Qualcuno dice che ho vinto grazie ai partiti, ma dovrebbe dimostrarlo. Ho cercato di superare tutti gli ostacoli e ne ho avuti tanti e di tutti i tipi, sia a livello professionale che personale. Il valore di un uomo si misura anche da come riesce ad affrontare i problemi”. Valuta positiva l’esperienza fino ad ora? “Resto convinto di riuscire a portare a casa qualcosa per la gente di Tricase, poi ognuno rimane libero di dire quello che vuole”.
Giuseppe Cerfeda
News & Salento
Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
News & Salento
Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni
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