News & Salento
Tricase: PUG(ni) sul tavolo!
Incarico di consulenza per la redazione del documento preliminare: Ordine degli Ingegneri e degli Architetti ricorrono al Tar.
Dell’Abate: “Illegittimo! Viola la normativa sugli appalti pubblici”.
Il Sindaco Coppola. “Per importi al di sotto dei 40mila euro si può dare incarico senza gara”
di Giuseppe Cerfeda
È bagarre a Tricase dopo l’affidamento dell’incarico di consulenza per la redazione del documento programmatico preliminare (DPP) per il piano urbanistico generale (PUG) dietro il corrispettivo di € 40.000 + IVA. Incarico affidato dalla Giunta Comunale di Tricase, con delibera n.174 del 26.07.13, direttamente al DICAR del Politecnico di Bari.
La delibera della Giunta è stata già impugnata dall’Ordine degli Ingeneri (seguirà il ricorso al TAR lo studio dell’Avv. Pietro Quinto) e da quello degli Architetti (Avv. Adriano Tolomeo) della provincia di Lecce.
In merito era già intervenuto duro il capogruppo di opposizione Nunzio Dell’Abate che, oltre ad investire gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, ha chiesto per iscritto l’intervento del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Tricase e dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di Roma. “Per poter procedere in tal modo”, dice Dell’Abate, “la Giunta ha modificato la delibera n.144 del 12.05.11, adottata dalla passata Amministrazione, che conteneva l’indirizzo al dirigente del Settore Assetto del Territorio di individuare ed incaricare, nelle forme di legge e quindi anche nel rispetto dell’evidenza pubblica, “i professionisti esterni altamente specializzati ritenuti indispensabili, cui affidare la consulenza”. Siffatto incarico, continua il Consigliere d’opposizione “è illegittimo perché conferito in violazione della normativa sugli appalti pubblici. La natura pubblica del soggetto beneficiario, infatti, non esclude l’illegittimità della procedura adottata. Si tratta, in sostanza, dell’affidamento diretto di un rilevante incarico di quasi 50.000 euro, di certo il più importante per l’intuibile portata degli interessi economici in gioco nel procedimento di formazione del Piano Urbanistico di un Comune di quasi ventimila abitanti, conferito da un organo incompetente (la Giunta) in violazione del principio di evidenza pubblica. Il D.Lgs. n.163 del 2006 (codice dei contratti pubblici) riconosce la deroga al principio dell’evidenza pubblica esclusivamente in caso di lavori di importo inferiore a quarantamila euro (qui trattasi di appalto di servizi e per di giunta non inferiore) e comunque sempre e solo da parte del Responsabile del procedimento (mai dalla Giunta Comunale, come avvenuto a Tricase). La certa illegittimità di siffatta procedura è stata già più volte censurata, da ultimo anche dal TAR Lecce con sentenza n.1791/10 che, nell’annullare gli atti relativi ad un precedente identico e sovrapponibile riguardante il PUG del Comune di Lecce, ha evidenziato come “sia prevalente, se non esclusiva, l’attività diretta alla prestazione di servizi di consulenza tecnico-scientifica attinenti all’architettura e, in particolare, all’urbanistica -cfr. categoria 12 dell’allegato IIA del decreto legislativo n.163/2006-. Servizi che, ai sensi dell’art. 20 comma 2 del ridetto codice degli appalti, sono espressamente sottoposti alle disposizioni in esso contenute e, in primo luogo, ai principi dell’evidenza pubblica”. Pertanto, anche secondo la giurisprudenza amministrativa, mai la Giunta Comunale avrebbe potuto legalmente attribuire tale incarico non fosse altro perché la materia è di esclusiva competenza dirigenziale, ai sensi dell’art. 107 del Testo Unico degli Enti Locali, cosi come mai l’organo politico avrebbe potuto ingerirsi nella gestione, scegliere direttamente il soggetto contraente e determinarne il corrispettivo, vertendo in materia di appalti pubblici (in tal senso la recente sentenza”. Consiglio di Stato n.1775 del 27.03.13)”.
Il Consigliere Dell’Abate incalza “In tutte le sue campagne elettorali Coppola ha sbandierato la necessità del piano regolatore, oggi PUG, ma lo vuole per davvero? Vent’ anni da Capo Ufficio Tecnico e otto da Sindaco senza fatti concreti, con la Regione alle calcagna che lo sollecitava di dotarsi di uno strumento urbanistico adeguato, dicono di no. Ora di nuovo Sindaco, aspetta un anno e mezzo per fare cosa? Per rinnegare il primo passo verso il PUG compiuto dalla Giunta Musarò che, approvato l’atto di indirizzo e impegnata la spesa, demandava al Responsabile dell’Ufficio Tecnico di rinvenire, attraverso le procedure normative di evidenza pubblica, le professionalità ritenute necessarie da affiancare ai tecnici comunali. Fa specie”, rincara la dose, “la circostanza che vede tale revirement promosso (in piena estate!) dall’attuale Giunta Comunale, presieduta da Antonio G. Coppola, che concentra su di sé, ad un tempo, lo status di Sindaco della Città, di ingegnere libero professionista dal 1981, di responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale in aspettativa per mandato elettorale, di consulente, progettista e direttore dei lavori di grossi soggetti economici e imprenditoriali locali.
È solo una illegittimità casuale? O c’è dell’altro? Abbiamo chiesto in Consiglio la revoca immediata della delibera ed il ripristino della precedente, nonché di accelerare i tempi per l’adozione del PUG, ormai improcrastinabile per l’economia e lo sviluppo della Città. Faremo battaglia”, conclude Dell’Abate, “e la nostra sarà una battaglia per la legalità”.
Il Sindaco Coppola. “Tutto in regola!”
Il sindaco Antonio Coppola così commenta: “Ho appreso che il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri (Daniele De Fabrizio), persona competente e che stimo, e che è il mio presidente, visto che sono tra i più anziani iscritti all’ordine di Lecce, ha ricorso al TAR contro il nostro atto di indirizzo e di approvazione dello schema di convenzione per la redazione dello strumento programmatico preliminare del PUG. Probabilmente, però, il Presidente non era a conoscenza di tutta la vicenda né di quanto altro si va facendo per dotare il Comune di Tricase, finalmente, di un Piano Urbanistico Generale di qualità. Probabilmente ignorava che già nel 2008 l’allora Commissario straordinario del Comune di Tricase, (Rosa Maria Simone della Prefettura di Lecce), aveva approvato un identico schema di convenzione (€ 20.000 oltre IVA), con il Dipartimento di Architettura e di Urbanistica del Politecnico di Bari. Praticamente lo stesso soggetto, la stessa procedura e importi al di sotto dei quarantamila euro (per i quali si può dare incarico senza gara). La proposta di deliberazione da noi presa non ha ancora prodotto i suoi effetti, visto che nessuna convenzione è stata firmata ma”, conferma il primo cittadino, “l’interesse ad avvalerci della consulenza del prestigioso Politecnico di Bari continua ad essere molto forte, se non altro per la continuità con il lavoro già portato avanti in questi anni e che rischierebbe di essere vanificato. Voglio sottolineare che i nostri rapporti con l’Università, sia di Bari che di Lecce, sono continui e altamente proficui. Continueremo a cercare collaborazione perché siamo profondamente convinti del grande contributo scientifico che possiamo avere. Altra cosa è la salvaguardia della professione, a cui forse più di tanti altri, teniamo. Qualcuno dimentica che l’Ufficio Tecnico Comunale ha due ingegneri di ruolo e che la legge vigente impone di avvalersi dei tecnici dipendenti e, solo quando sia dimostrata l’impossibilità, consente di avvalersi di collaborazioni esterne. Nella redazione del PUG”, continua Coppola, “ci si avvarrà di altre professionalità elevate iscritte agli ordini professionali dei quali si avrà bisogno. Se nella nostra deliberazione ci sono errori formali”, aggiunge, “valuteremo come superarli ma non andremo a gettar denaro in inutili contenziosi. Rischieremmo di spendere più denaro di quanto non ci costerebbe la redazione dell’intero PUG, e non ne abbiamo, e perderemmo solo tempo, come qualche miope ed infantile oppositore vorrebbe costringerci a fare. Seguiremo rigorosamente la legge, salvaguardando le professioni, come sempre abbiamo fatto”. Infine la stoccata indirizzata proprio a Nunzio Dell’Abate che il Sindaco Coppola si guarda bene dal nominare: “Con l’eleganza da trivio che lo contraddistingue, un nostro oppositore ha voluto sibilare infamanti dubbi sul mio conto. Non merita replica. Ognun dal proprio cuor l’altrui misura”.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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