Cronaca
Tricase, rintracciati 19 clandestini
Un gommone oceanico alle 02,50 circa raggiungeva “Marina Serra”, sbarcando i clandestini a terra e riprendendo a forte velocità il largo
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Nelle prime ore della notte è stata di avvistata un’imbarcazione veloce con a bordo immigrati clandestini, diretta verso le coste pugliesi. In particolare, le operazioni di pattugliamento delle coste effettuate dalle Fiamme Gialle avevano consentito ad un guardacoste in servizio di vigilanza nel Canale d’Otranto, di avvistare a circa 10 miglia dalla costa adiacente le Marine di Tricase, un gommone oceanico con a bordo migranti, proveniente presumibilmente dalle coste Greche ed in navigazione verso le coste italiane. Costantemente monitorato da mezzi navali della Guardia di Finanza, alle 02,50 circa, il natante raggiungeva la costa nei pressi della località “Marina Serra”, sbarcando i clandestini a terra e riprendendo a forte velocità il largo.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Lecce intervenivano nella zona dello sbarco, individuando e fermando 19 immigrati; a mare, le unità navali della Guardia di Finanza – del Gruppo Aeronavale di Taranto e del Reparto Operativo Aeronavale di Bari -, che avevano lasciato sbarcare i migranti per garantirne l’incolumità, si lanciavano all’inseguimento della potente imbarcazione che, ad eccezionale velocità (55 nodi), riusciva ad allontanarsi dalle coste italiane e a fare ritorno, presumibilmente, verso le coste greche o albanesi.
I 19 clandestini, presumibilmente di nazionalità afgana e pakistana, tutti maschi, tutti in buone condizioni di salute, sono stati condotti dai Finanzieri presso il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, dove, unitamente alle altre forze dell’ordine, proseguiranno nelle procedure di identificazione e verbalizzazione.
L’attività di servizio è stata svolta, anche in questo caso, nell’ambito dell’operazione congiunta “AENEAS 2012”, condotta dall’Agenzia Europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea (FRONTEX), che vede il coinvolgimento dei mezzi aeronavali della Guardia di Finanza e di altri paesi europei, coordinati dal Gruppo Aeronavale di Taranto, al fine di contrastare i flussi migratori clandestini diretti verso il litorale pugliese e calabrese.
Cronaca
Omicidio a Galatone
Il corpo senza vita di un uomo di 64 anni ritrovato in una campagna vicino al santuario della Madonna della Grazia. Un grossa pietra l’arma del delitto
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Grave fatto di sangue nel cuore del Salento.
Nelle campagne di Galatone, nei pressi del santuario della Madonna della Grazia è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo.
Era riverso per terra, a pochi metri dal Santuario.
La vittima il 64enne galatonese Sebastiano Danieli.
L’uomo, un pensionato ex dipendente di un mobilificio del posto, era noto in paese anche perché componente della banda locale.
Il terreno in cui è stato ucciso era di sua proprietà
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti era impegnato nella fase di concimazione quando qualcuno lo avrebbe raggiunto e colpito con una grossa pietra al capo.
Pietra che non è stata ancora rinvenuta dai carabinieri che indagano sull’accaduto.
I militari dell’Arma, però, avrebbero già interrogato un uomo, un 50enne, anch’egli del posto, sospettato dell’omicidio.
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- La campagna dove è avvenuto l’omicidio
- I carabinieri intervenuti sul posto
Cronaca
Soleto: ruba da lavanderia self-service, arrestato 46enne
L’uomo originario di Tricase e residente a Maglie ha scassinato la cassa automatica. Magro il bottino, appena 560 euro, ben più grave il danno arrecato
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L’immediato e tempestivo intervento dei carabinieri a Soleto ha portato all’arresto in flagranza di reato di un uomo, già noto, ritenuto presunto responsabile di furto aggravato.
Si tratta di Paolo Sperti, 46enne originario di Tricase e residente a Maglie.
Il 46enne è responsabile di furto aggravato perpetrato presso una lavanderia self-service.
I carabinieri, allertati da alcuni passanti, hanno avviato una celere e tempestiva attività info-investigativa, anche attraverso un mirato servizio di osservazione e pedinamento, che li ha condotti sulle tracce dell’uomo.
Il 46enne infatti è stato bloccato dai carabinieri mentre, con il volto ancora coperto da passamontagna e con uno zaino in spalla, si stava allontanando dal luogo dell’evento nel tentativo di far perdere le proprie tracce per le vie cittadine.
Sottoposto a perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di attrezzi atti allo scasso nonché del denaro contante, appena 50 euro, che aveva arraffato dopo aver danneggiato la cassa automatica all’interno dell’attività commerciale.
Ben più consistente del bottino il danno arrecato, complessivamente di qualche migliaio di euro.
I militari hanno anche provveduto a riconsegnare alla titolare il denaro rubato.
Al termine delle operazioni di polizia, l’uomo è stato arrestato e come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino.
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Cronaca
Continuavano a spacciare ai domiciliari, mamma e figlio in carcere
Lei 62 anni, lui 20. Spacciavano nel centro storico leccese dalla loro abitazione trtasformata in vero vero e proprio minimarket della droga
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Attività preventiva e repressiva finalizzata al contrasto delle cosiddette piazze di spaccio, servizi di controllo dei soggetti sottoposti a misure restrittive presso il proprio domicilio, quali possono essere la detenzione domiciliare o gli arresti domiciliari nonché la lotta ai reati predatori.
Sono servizi che quotidianamente vengono svolti dai carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ed è proprio in tale ambito che rientra l’operazione portata a termine nell’operazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di madre e figlio, responsabili di attività di spaccio nel quartiere Giravolte del centro storico leccese.
Si tratta di una donna 62enne e del figlio 20enne, già sottoposti alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari dopo essere stati arrestati, in flagranza di reato, per spaccio di sostanze stupefacenti, lo scorso 20 dicembre. In quella circostanza, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, erano stati trovati in possesso di un congruo e variegato quantitativo di sostanze stupefacenti, un bilancino di precisione, materiale vario per il confezionamento e denaro contante probabile provento dell’attività di spaccio.
A seguito di tale episodio, madre e figlio erano stati, quindi, sottoposti agli arresti domiciliari.
Tuttavia, le indagini proseguite da parte dei militari dell’Arma, hanno rivelato che, nonostante la misura restrittiva, i due continuavano a gestire l’attività, sebbene sottoposti al vincolo presso la propria abitazione.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, ha permesso di raccogliere elementi determinanti grazie anche all’attività info-investigativa condotta dai carabinieri e caratterizzata, tra l’altro, da osservazioni e pedinamenti di soggetti, noti quali probabili assuntori di stupefacenti, nonché da sviluppi investigativi in seguito alle tante segnalazioni da parte di numerosi cittadini.
I servizi posti in essere dai militari che hanno monitorato l’abitazione degli arrestati adibita a vero e proprio minimarket della droga, ha permesso di individuare, bloccare e controllare i vari acquirenti che quotidianamente, in particolare nei fine settimana e in orario notturno, dopo essersi appena riforniti dai due, venivano trovati in possesso di hashish, marjuana e cocaina.
I riscontri investigativi hanno portato il Tribunale di Lecce – Sezione del G.I.P. – presso cui i militari dell’Arma hanno avanzato richiesta, a decidere per l’aggravamento della misura cautelare, disponendo la revoca degli arresti domiciliari e la contestuale detenzione in carcere per entrambi.
Conclusi gli adempimenti previsti, in ottemperanza al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, i due sono stati arrestati e condotti presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce.
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