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Tricase, Tribunale: Dell’Abate punta l’indice

L’intervento del Consigliere di opposizione Nunzio Dell’Abate sulla iptesi di chiusura delle sedi distaccate di Tribunale della Provincia di Lecce

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Tanto tuonò che piovve! Verrebbe da iniziare così la disquisizione sulla ormai quasi certa chiusura delle sedi distaccate di Tribunale della Provincia di Lecce. Tricase, ovviamente, è una di queste. Già da diverso tempo, in altri centri della Provincia, minacciati anch’essi da tali chiusure, si sono innescate delle sinergie tra Istituzioni, classi professionali e cittadinanza al fine di scongiurare la paventata cancellazione.


Ora viene da chiedersi: a Tricase cosa è stato fatto dalla attuale Amministrazione? Nessun pubblico incontro, nessun dibattito, nessuna presa di posizione ufficiale da parte del neo Sindaco. Per quale motivo tanta latitanza? Anche se a corto di idee, il Primo Cittadino avrebbe potuto quantomeno seguire la scia degli altri Comuni e creare “dibattito” sul punto o meglio ancora sensibilizzare i rappresentanti al Parlamento dei due partiti che lo sostengono. Invece, sembra in ben altre faccende affaccendato: a chi assegnare la poltrona del quinto assessorato o della presidenza del consiglio comunale; ricorrere o meno avverso la perdita del decimo seggio consiliare di maggioranza.


E la Città deve aspettare di essere depredata in silenzio? Non ha forse diritto ad essere “difesa” dal suo massimo esponente? La chiusura del Tribunale sarebbe un enorme danno per la nostra comunità, non solo in quanto ci priverebbe del servizio giustizia, ma anche perché inciderebbe sulla sua economia. Difatti, la sede giudiziaria crea da sempre un indotto commerciale, grazie al consistente numero di operatori del servizio e di utenti che ogni giorno si riversano su Tricase.


Ma vi è di più. La normativa specifica che gli attuali Uffici del Giudice di Pace potranno continuare ad operare solo se le Amministrazioni locali si assumeranno l’onere della gestione amministrativa degli uffici. A tal proposito, qual è l’intendimento del Comune di Tricase? La cittadinanza ad oggi non è stata informata di nulla e non è rimasto molto tempo.

Un mese fa, il movimento civico G.A.T. -Gruppo Aperto Tricase- ha protocollato al neo Sindaco una richiesta di pubblico dibattito o quantomeno di richiesta di informazioni su tale spinosa questione. Ma non vi è stata alcuna risposta. Era questa la voglia della nuova amministrazione di dialogare con tutti? Se il buon giorno si vede dal mattino..


Nunzio Dell’Abate


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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