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Copertino

Una donna sola al comando

Tenente di Vascello Catia Pellegrino: è originaria di Copertino e vive a Neviano il primo comandante donna di una nave militare

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Una donna sola al comando. Mi permetto indegnamente di prendere in prestito una storica frase, ma è quanto mi viene in mente intervistando il Tenente di Vascello Catia Pellegrino, primo comandante donna di una nave militare. È un caldo pomeriggio di fine giugno quando mi squilla il cellulare. Dall’altro capo del telefono una voce dal tono fiero e al tempo stesso cordiale mi avverte: “Sono in missione in Grecia a bordo della mia nave”. Nata a Copertino 37 anni fa, Catia Pellegrino ha la sua casa ed i suoi affetti a Neviano anche se ormai da più di 13 anni gira l’Italia ed il mondo. Entrata in Marina nel 2000, frequenta l’Accademia Navale di Livorno fino al 2005, laureandosi in Scienze Politiche presso l’Università di Firenze. Nel 2006 il primo imbarco a bordo della portaerei “Garibaldi” e poi, dopo una serie di corsi, di nuovo a bordo sul cacciatorpediniere “Durand de la Penne”. Dopo diverse missioni operative all’estero, il tenente Pellegrino corona finalmente il suo sogno: il 19 giugno assume il comando di una nave, il pattugliatore “Libra”.  Un fatto mai accaduto prima d’ora nella storia delle Forze Armate italiane. Le anticipo subito che la mia non sarà un’intervista classica, di quelle in cui si fanno domande retoriche e ci si aspetta risposte altrettanto retoriche. Avendo anche io i natali a Copertino, la informo che sarà un’intervista a carattere tipicamente salentino. Le chiedo subito di raccontarmi in breve la sua storia prima di arruolarsi e se ha qualche ricordo particolare del Salento. “Il Salento, in realtà, non è sempre stata la mia casa.  Ovvero i miei genitori sono originari del Salento ed io stessa sono nata a Copertino, ma fino all’età di 13 anni abbiamo vissuto a Ravenna, quindi Lecce per me era la meta turistica dell’estate o delle vacanze di Natale. Nel mio paese, Neviano, ho vissuto poi il periodo più difficile e anche più particolare della vita, l’adolescenza. In quegli anni si forma la personalità e la mia si è subito rivelata piuttosto forte. A 18 anni sono partita per frequentare l’Università a Roma e proprio quando me ne sono allontanata ho scoperto il mio attaccamento alle origini salentine e alle nostre tradizioni. Non ho mai più potuto passare lunghi periodi a casa ma a chiunque me lo chieda rispondo che sono fiera di… essere “poppita”.

Cosa le hanno detto i suoi familiari quando hanno appreso per la prima volta del suo comando? “In realtà aspettavamo che succedesse, non sapevamo quando con esattezza e quale sarebbe stata la nave ma era una questione di tempo. Sapendo quanto io tenessi a questo incarico, hanno atteso con me in trepidante attesa e alla fine hanno accolto la notizia con sorpresa perché arrivata improvvisa. Il 7 giugno ho ricevuto la notizia e il 10 ero già a bordo di Nave Libra impegnata in attività nel Canale di Sicilia. Forse se ne sono resi veramente conto solo quando sono saliti a bordo per assistere alla cerimonia di passaggio di consegne”.


Cosa le manca di più del Salento? “Le spiagge e la vita che solo i salentini sanno vivere, gli odori che si respirano nelle varie stagioni. Negli ultimi tre anni sono stata sempre impegnata in operazioni fuori dai confini nazionali e non ho potuto dedicare tempo ad “assaporare” la mia terra. Spero di rifarmi presto”.

Descriva una caratteristica tipica salentina che adotta nella sua azione di comando. “La schiettezza che i salentini hanno, il loro modo di dire le cose come stanno, con semplicità. È ciò che cerco di fare ogni giorno. Essere me stessa e dire ciò che penso basando il rapporto con il mio equipaggio sulla sincerità e reciproca fiducia”.

Le piacerebbe fare un’esperienza lavorativa nel Salento? “Non ci sono possibilità che questo accada, ma per molti anni ho svolto la mia attività a Taranto. È il posto più vicino al Salento nel quale un “marinaio” possa lavorare”.

Il piatto tipico salentino preferito? “La pasta d’orzo”.

Il mare del Salento ha influito sulla sua scelta di arruolarsi in Marina?

“Il mare in generale sicuramente. Visitando tanti altri mari non ho potuto far altro che riconoscere come la bellezza delle nostre acque cristalline abbia pochi concorrenti ed eguali nel mondo. Dovremmo imparare ad apprezzare di più ciò che abbiamo così vicino a noi. Molte volte, navigando in altre acque, ho ripensato ai riflessi del sole sulle nostre e alla trasparenza del nostro mare soprattutto nelle prime ore del mattino. L’odore dell’acqua e della sabbia ti rimangono impresse”. Per finire, un pensiero in dialetto salentino ai nostri lettori. “Nu salutu a tutta la gente te la terra mia”.

Massimo Alligri


Approfondimenti

Operazione interforze, 5 arresti e 5 denunce

Alto impatto: controlli di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza a a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano

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 Servizi straordinari di controllo del territorio nella provincia di Lecce.

Come deliberato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e successivamente pianificato in sede di Tavolo Tecnico del Questore, negli ultimi sette giorni si sono svolti i Servizi Interforze cosiddetti ad “Alto Impatto”.

Tali servizi hanno la finalità di incrementare la sicurezza grazie alla presenza congiunta delle Forze dell’Ordine ed alla loro sinergica azione sul territorio, prevenendo e reprimendo reati predatori e non solo.

Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto una capillare e approfondita attività di controllo a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano.

I controlli hanno spaziato in diversi ambiti, dal controllo del territorio, identificazione di persone appiedate e avventori di locali, al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ai controlli amministrativi agli esercizi commerciali.

In totale sono quattro gli arresti eseguiti in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 3 gli arresti eseguiti in esecuzione di ordinanze dell’A.G., 4 gli indagati a piede libero per traffico di stupefacenti e due per porto abusivo di armi, infine 15 le segnalazioni per uso personale di stupefacenti.

Assidui anche i controlli amministrativi: 55 esercizi commerciali sono stati controllati dalle forze dell’ordine.

Massiccio il bilancio finale: 1869 persone identificate, 240 dei quali con precedenti penali e/o di polizia, e 875 veicoli fermati.

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Attualità

Banca Intesa, il sito ancora una volta in “down”

E, pertanto, ancora una volta l’app non funziona, i conti online sono inaccessibili e non è possibile effettuare operazioni…

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Ancora una volta, a distanza di poche settimane, i servizi digitali di Intesa Sanpaolo sono in “down”.

E, pertanto, ancora una volta l’app non funziona, i conti online sono inaccessibili e non è possibile effettuare operazioni.

Questo è il messaggio che si legge dopo il tentativo di accesso sul sito della banca:

«Gentile cliente, ti informiamo che, a causa di un rallentamento momentaneo, la visibilità di alcuni movimenti (ad esempio mutui e accredito pensioni) potrebbe non essere disponibile», recita un avviso che si è trovato di fronte chi è riuscito ad accedere all’App, mentre a chi resta fuori viene comunicato che «per un problema tecnico non si può proseguire».

Il messaggio sull'app di Intesa San Paolo

Dalla banca avvisano di aver «individuato il problema fin dalle prime ore del mattino» e di essersi «subito adoperata per risolvere il blocco della App, che è dovuto all’intenso traffico fin dalle prime ore del mattino».

«La cosa è in fase di risoluzione», assicura l’istituto.

 

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Attualità

La denuncia della CIA: niente fondi per la Xylella, niente soldi

Sicolo: «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche”…

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Sono ancora ferme le pratiche Xylella per il biennio 2020 e 2021. L’Agenzia per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruirle perché tuttora mancano i fondi necessari. Ma il tempo ormai sta per scadere perché, se almeno l’annualità 2020 non fosse liquidata entro quest’anno, verrebbe persa del tutto.

Un rischio a cui gli agricoltori non possono e non vogliono assolutamente andare incontro e sollecitano gli enti preposti a trovare una soluzione urgente per non privarsi dei ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende.

Per questo CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nonché ai parlamentari eletti nelle tre province salentine.

Nella nota, a firma del presidente regionale Gennaro Sicolo, si sollecita lo stanziamento dei fondi. «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche quali le drastiche riduzioni delle produzioni lorde vendibili delle aziende olivicole; l’aumento dei costi di gestione aziendale per l’attuazione delle pratiche agronomiche e i danni economici irreversibili all’intera filiera a monte e a valle delle aziende medesime; l’ulteriore carico finanziario (mutui e prestiti) dovuto al reimpianto delle coltivazioni arboree necessario al futuro riequilibrio finanziario dell’intero settore; lo stop degli istituti bancari e delle finanziarie con le loro rigidità burocratiche, che non consentono di deliberare ulteriori prestiti e mutui bancari a un settore oramai al collasso dopo dieci anni dall’inizio della fitopatia e che stenta e ripartire».

Ne conseguirebbe il ricorso a “prestiti illegali” richiesti dalle aziende che non hanno possibilità di fornire garanzie agli istituti di credito o che hanno raggiunto una quota di prestiti divenuta oramai insostenibile.

L’associazione degli agricoltori «ritenendo necessario e non procrastinabile destinare le risorse assegnate dal Ministero anche per l’anno 2020 alle aziende rientranti nella declaratoria con provvedimenti già emanati, chiede con estrema urgenza di destinare i relativi fondi ministeriali e di dare avvio alle istruttorie e alla liquidazione delle domande presentate per l’annualità 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione Puglia. Si fa presente che la celerità dei tempi di liquidazione entro il 31 dicembre prossimo rappresenta, per le aziende agricole interessate, la vitale necessità di far fronte agli investimenti già effettuati e necessari alla ripartenza delle proprie aziende. La destinazione di queste risorse è finalizzata all’attuazione e al completamento degli investimenti entro le scadenze prefissate che le stesse aziende hanno calendarizzato per fine anno, periodo in cui doveva essere liquidata l’annualità 2020 della declaratoria Xylella».

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