Cronaca
Unione Universitari, biblioteca occupata, biblioteca aperta
Vogliamo riappropriarci dei nostri spazi e vogliamo continuare a lottare per i nostri diritti
Oggi, 16 Novembre 2011, è prevista l’inaugurazione dell’anno accademico. Un momento importante per tutte le componenti dell’università salentina, ma un momento che molte volte racconta di un’università lontana da quella reale, da quella che vivono ogni giorno migliaia di studenti, un’università che invece ci parla di disservizi, di assenteismo dei docenti, di segreterie inefficienti, di tasse che aumentano smisuratamente. Quest’anno, come Unione degli Universitari, abbiamo deciso di non essere partecipi a cerimonie che badano troppo ad incensare quanto di buono c’è nell’Università del Salento, quest’anno abbiamo deciso di lasciare soli nella “loro” inaugurazione Amministrazione ed Enti Locali. Vogliamo invece vivere questo giorno nei luoghi dove gli studenti si scontrano con la “vera-università”, vogliamo riappropriarci dei nostri spazi, e vogliamo continuare a lottare per i nostri diritti. Oggi ci riprendiamo ciò che è nostro, lo Studium 2000 sarà occupato dagli studenti e manterremo la biblioteca aperta fino a sera. Riusciremo in quello in cui la nostra amministrazione fallisce da anni. E’ avvilente pensare che chi è pagato per offrirci un servizio non sia in grado di attivare delle delibere del 2009. Già, perché non parliamo della risoluzione di un problema, ma dell’attivazione di delibere di quasi tre anni fa. Il problema venne affrontato e risolto (solo in teoria però) nel Febbraio 2009 quando, su proposta degli studenti, si decise di vincolare la cifra di 120.000 € per ampliare gli orari di apertura al pubblico delle biblioteche attraverso contratti di collaborazione studentesca. A quella proposta seguirono rapide approvazioni della delibera in Consiglio degli Studenti (deliberazione N. 33 del 06/02/2009), Commissione Bilancio e Piani (verbale del 09/02/2009) e in Consiglio di Amministrazione (deliberazione N. 65 del CdA in data 10/03/2009). Da allora nulla si è mosso, nonostante le continue richieste da parte degli studenti di attivazione della delibera. Solo promesse del Direttore Amministrativo per una rapida risoluzione del problema. Soluzione che non solo non è stata rapida, ma non è mai avvenuta. Chiediamo quindi che quella delibera sia attivata e che vengano banditi i contratti di collaborazione studentesca che servono per l’apertura continuata delle biblioteche! Una vota pubblicato il bando servirebbe poi modificare il deliberato perché in questi tre anni gli orari delle biblioteche su cui si interveniva sono cambiati e di conseguenza va fatta una ridistribuzione delle risorse. Troviamo assurdo che in una città che si “autodefinisce” universitaria non ci siano biblioteche aperte fino a tarda sera come in tanti altri atenei succede. E troviamo inconcepibile che in un contesto di austerity come quello odierno, non solo sia difficile trovare le risorse ma, una volta trovate, vengano rese inutilizzabili dall’incompetenza di chi ci governa. Due anni e nove mesi di tempo per rendere effettiva una delibera non lasciano scampo ad equivoci: gli studenti non sono una priorità per l’amministrazione. Vogliamo invertire i rapporti di forza. Vogliamo riprenderci l’università. Anche quest’anno “Non abbiamo niente da inaugurare”.
Unione degli Universitari di Lecce
Casarano
Schianto tra Casarano e Taviano: un morto
Ferita e condotta in ospedale una donna: non è in pericolo. Nulla da fare per un 51enne
Dramma nel basso Salento: ancora una volta un incidente mortale scuote le festività natalizie.
Nel primo pomeriggio di oggi, poco prima delle 14, un tremendo schianto ha visto il coinvolgimento di due mezzi sulla strada provinciale che collega Casarano a Taviano.
La violenza dello scontro è raccontata dalle lamiere dei due veicoli, accartocciate all’inverosimile.
A perdere la vita è un uomo, 51 anni, casaranese, A.D.M. le sue iniziali. Era a bordo di un Fiat Doblò vecchio modello. Sull’altro veicolo, anch’esso Fiat, una donna, ferita ma non in pericolo di vita.
Quest’ultima è stata condotta in nosocomio al Ferrari, a Casarano. Sul posto, con il 118, sono intervenuti i Carabinieri. A loro l’onere dei rilievi utili a ricostruire la dinamica e le responsabilità del sinistro.
Alessano
Commercianti… in piazza
Secondo gli esercenti di Piazza Don Tonino ad Alessano, le modifiche all’arredo urbano rischiano di compromettere quella vitalità che ha sempre caratterizzato l’area
Ad Alessano, i commercianti di Piazza Don Tonino Bello sono scesi in campo per chiedere un intervento urgente delle autorità locali e regionali.
Lo riporta lavocedialessano.it.
Secondo i commercianti, le modifiche all’arredo urbano rischiano di compromettere quella vitalità che ha sempre caratterizzato l’area.
Con oltre 20 posti di lavoro a rischio, gli esercenti chiedono una revisione dell’organizzazione della piazza, che sta ostacolando l’operatività delle attività commerciali e causando danni economici diretti. “Non siamo solo imprenditori, ma una parte fondamentale del tessuto sociale e culturale di Alessano”, hanno detto i manifestanti.
Gli esercenti hanno richiesto l’accesso agli atti per chiarire la situazione, ma le risposte ricevute sono ritenute “parziali e insoddisfacenti”.
La disposizione degli arredi urbani, che ritengono illogica, starebbe rendendo difficile il normale flusso di traffico, minando la vivibilità della piazza.
L’appello dei commercianti è rivolto a tutte le istituzioni politiche, affinché intervengano prontamente: “Non si tratta solo di un problema amministrativo, ma di una questione di dignità per Alessano e per le famiglie che dipendono da queste attività”.
Nonostante la crescente preoccupazione, i commercianti si dicono disposti a collaborare con il comune e con le istituzioni “per trovare soluzioni concrete, evitando conflitti legali. Alessano non può permettersi di perdere un pezzo così importante della sua identità”.
Cronaca
Quando proprio non si sa come impegnare il tempo…
Scarpe appese in alto, sui cavi elettrici, lungo la Miggiano-Specchia. Gesto stupido e inutile
Che ci fanno quelle scarpe lassù?
Se lo stanno chiedendo in molti, almeno quelli che transitano sulla Miggiano-Specchia (all’altezza di Martinucci).
C’è un significato? O è semplicemente una bravata? O, ancora, una stupida challenge, una di quelle sfide moderne veicolate dai social tra i giovani?
O, peggio, è un segnale per attività non lecite?
Abbiamo scoperto Che questa (inutile) pratica si chiama Shoefiti, cioè legare tra loro i lacci di due scarpe e di scagliare queste ultime in aria, in modo da farle restare appese ai cavi delle linee elettriche o telefoniche.
Sicuramente meglio che scoprire che qualche Tarzan 2.0 si sia arrampicato fin lassù, mettendo a rischio la propria incolumità, senza considerare il rischio di emulazione.
Resta l’inutilità del gesto che non procurerà altro (forse) che qualche stupido like sui social.
Se poi qualcuno ritiene che sia anche una forma d’arte, beh… allora alziamo le mani!
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