News & Salento
Unisalento: è morto il prof. Sergio Fonti
Era titolare dal 1994 del corso di Laboratorio di Astrofisica dell’Università del Salento; dal 1988 è stato coinvolto in esperimenti spaziali, ricoprendo ruoli di responsabilità all’interno di gruppi di lavoro internazionali. Il rettore Zara: “Oggi ci lascia un uomo innamorato del suo lavoro che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca e all’insegnamento”
Nuovo lutto nell’ateneo salentino dopo la scomparsa del professor Angelo Semeraro, ordinario di Pedagogia sociale e quella del prof. Lorenzo Vasanelli, ordinario di fisica sperimentale della materia, si è spento ieri il prof. Sergio Fonti, associato di Astrofisica del Dipartimento di Matematica e Fisica e titolare dal 1994 del corso di Laboratorio di Astrofisica dell’Università del Salento.
Laureatosi in Fisica nel 1974 presso l’Università degli Studi di Firenze, il prof. Fonti prese servizio come professore incaricato, presso l’allora Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Lecce nel 1978. Diventato associato è stato titolare di diversi corsi ed ha partecipato intensamente all’attività gestionale ed organizzativa del Corso di Laurea e del Dipartimento di Fisica.
Autore di più di 200 pubblicazioni, su svariati argomenti di Astrofisica, il suo principale campo di ricerca riguardava la produzione e lo studio in laboratorio di microparticelle analoghe a quelle interstellari ed interplanetarie, allo scopo di determinare la composizione e le proprietà fisico-chimiche delle polveri cosmiche.
Sin dal 1988 è stato anche coinvolto in esperimenti spaziali, ricoprendo ruoli di responsabilità all’interno di gruppi di lavoro internazionali (Mars 96, Rosetta, Mars Express, Venus Express, BepiColombo, Pasteur, Juice).
“Oggi ci lascia un uomo innamorato del suo lavoro che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca e all’insegnamento”, ha commentato il Rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara, “Tutto il suo tempo era per i suoi studenti, al punto che la sera era sempre tra gli ultimi a lasciare il Dipartimento e spesso restava con loro anche la notte, nella cupola-osservatorio sul terrazzo, a guardare le stelle con il telescopio. Lo ricorderemo per la tenacia con cui difendeva le sue scoperte tra cui quella della presenza di metano su Marte, il pianeta su cui, negli ultimi anni, aveva concentrato la sua attività di ricerca utilizzando i dati forniti da quegli stessi strumenti spaziali che ha contributo a progettare e costruire. Vogliamo salutarlo”, conclude il rettore, “con il motto che usava citando Albert Einstein: “Non insegno mai nulla ai miei allievi. Cerco solo di metterli in condizione di poter imparare”.
News & Salento
Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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