News & Salento
Università del Salento: approvato il numero chiuso a Ingegneria
Nel corso del Consiglio di Facoltà di Ingegneria di questa mattina è stato deciso di introdurre il numero chiuso per i quattro corsi triennali DM 270\04 (Industriale, Industriale Brindisi
Nel corso del Consiglio di Facoltà di Ingegneria di questa mattina è stato deciso di introdurre il numero chiuso per i quattro corsi triennali DM 270\04 (Industriale, Industriale Brindisi, Civile e Informazione) a partire dal prossimo A.A. 2011\12. La decisione è stata presa da parte del Consiglio di Facoltà come soluzione al problema del superamento della numerosità massima delle immatricolazione ai corsi triennali. Ogni corso di laurea triennale, a seguito dell’emanazione del DM 17\10, per essere attivato deve ottenere la disponibilità di dodici garanti (docenti associati o ordinari) permettendo la frequentazione di un massimo di 150 studenti. Negli ultimi anni le immatricolazioni ai corsi triennali di Lecce (Industriale, Civile e Informazione) hanno superato le 150 unità, mentre il corso di ingegneria Industriale di Brindisi ha la metà delle immatricolazioni consentite. Tutto questo non rappresenterebbe un problema considerevole per l’amministrazione (ma solo per gli studenti), se il Governo non avesse deciso, con la legge 133 del 2008, di erogare i finanziamenti alle università anche in base al rispetto di questi parametri di numerosità massima dei corsi. La componente studentesca ha votato compatta (ad esclusione dell’associazione Obiettivo Studenti) in modo contrario alla proposta. Come Unione degli Universitari di Lecce rigettiamo in toto l’idea stessa di numero chiuso e di sbarramento ai percorsi formativi. Inoltre pensiamo che ricorrere allo strumento del numero chiuso per ovviare ad una norma del governo sia la scelta, più facile, ma meno adeguata che poteva essere presa. Dal prossimo anno, quindi, uno studente dovrà sostenere un test di selezione, e non di valutazione come è stato fino ad ora, per potersi iscrivere ad uno dei corsi di laurea triennali della Facoltà di Ingegneria. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso in cui l’amministrazione ha deciso di privare di un altro pezzo di diritto allo studio gli studenti, e soprattutto, come accade aumentando le tasse, si inserisce un nuovo sbarramento alla libera scelta del percorso di studi. Questo cambiamento deve far riflettere tutto il mondo accademico e l’opinione pubblica, in quanto i problemi all’interno del mondo universitario non vengono più affrontanti all’interno di una cornice didattica, e quindi intensi in senso migliorativo della qualità dei percorsi degli studi, ma solo ed esclusivamente inseriti in una cornice economica e nella necessità di far quadrare i conti di bilancio.
Udu Lecce Ingegneria
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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