Carpignano
Veglie: casolare di campagna trasformato in bordello
In manette sono finiti due fratelli, Antonio e Teresa Sorrento, rispettivamente 57 e 61 anni, colti in flagranza per sfruttamento della prostituzione in concorso

Due arresti in flagranza per sfruttamento della prostituzione in concorso: questo il risultato di attività d’indagine portata a compimento nella notte tra sabato e domenica dal NORM, Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Campi Salentina. In manette sono finiti due fratelli, Antonio e Teresa Sorrento, rispettivamente 57 e 61 anni, già noti alle Forze del’Ordine. Gli investigatori di Campi avevano ultimamente raccolto voci circa un “movimento” in località Monteruga, nel pieno delle campagne dell’agro di Veglie, presso un piccolo stabile dove – secondo qualcuno – c’era la possibilità di trascorrere del tempo in compagnia femminile, anche intima. Il tutto per cifre nell’ordine di alcune decine di euro, a seconda delle intenzioni del visitatore di turno. I militari hanno deciso di approfondire la questione e si sono posti al lavoro, restringendo rapidamente l’area delle ricerche e infine puntando la propria attenzione su un casolare, appunto immerso nelle campagne del vegliese, nel quale effettivamente pareva concentrarsi, nelle ore notturne, e soprattutto nella seconda parte della settimana, una certa quantità di persone. Fatto in sé curioso, considerando che il punto di ritrovo non è di facile reperibilità, essendo lontano dalla principale rete viaria. Durante lunghe ore di appostamento e pedinamento sono stati osservati movimenti e persone e non c’è voluto molto perché arrivassero i primi riscontri a dare fondamento ai sospetti.
La conferma è giunta quando i Carabinieri si sono presentati presso il piccolo stabile che – di fatto – era stato trasformato e allestito come un circolo privato. Inizialmente presentatisi “in borghese” come normali visitatori, i militari dell’Aliquota Operativa – insieme a personale di altri reparti della Compagnia, come Radiomobile e Stazione di Carmiano, giunto subito a supporto – sono intervenuti nel locale accertandovi la presenza di oltre una decina di avventori, provenienti da varie località. Ma, soprattutto, vi erano quattro donne di giovane età, tutte straniere (di origine divisa tra l’America Latina e l’Europa dell’Est) e tutte abbigliate con poco più che biancheria intima. Alcune di loro sono state notate intrattenersi con avventori sedute su divani. Altre, invece, sono state trovate mentre erano appartate in una stanza riservata del “circolo”, ove con tende e panche erano state stati ricavati dei piccoli vani; all’arrivo dei Carabinieri si stavano intrattenendo con altrettanti clienti, in atteggiamenti chiaramente intimi. Insomma, tra una bibita e una chiacchiera, c’era chi pensava spendere pochi euro per regalarsi una serata diversa a base di carezze e conversazioni e chi, invece, a quanto pare puntava su sensazioni decisamente più hard, sino a cercare esplicitamente prestazioni di tipo sessuale. E per questo era pronto a pagare di più, avvicinandosi alla cassa e versando il dovuto ai titolari. Il resto lo facevano proprio le ragazze, proponendo ai singoli la propria “compagnia”. L’attività del locale era in quel momento curata appunto dai fratelli Teresa e Antonio Sorrento, che gestivano gli ingressi di quello che hanno definito un “circolo privato” denominato “Associazione Incontro” con tanto di iscrizione di soci (e proprio su questo ulteriore aspetto sono in corso approfondimenti per verificare l’esistenza o meno di autorizzazioni di qualsiasi genere). Sequestrato in un locale attiguo al circolo anche materiale, come decine di confezioni di preservativi, il cui possesso è stato giustificato come “per uso personale”. La nottata è proseguita, per donne e avventori, presso la Caserma di Campi Salentina. E qui, dopo molte ore, sono state raccolte nuove dichiarazioni sul meccanismo alla base dell’attività del “club”, sulle cifre corrisposte dai clienti e sulle prestazioni assicurate dalle ragazze. Gli elementi messi insieme hanno rafforzato il quadro degli indizi a carico dei Sorento, permettendo di configurare nei loro confronti il reato di sfruttamento della prostituzione, in concorso, e di procedere al loro arresto in flagranza. Dichiarati in arresto, per loro, come detto, è stata disposta la restrizione in regime di arresti domiciliari.
Arnesano
Xylella fastidiosa: si rischia la tragedia e il bis anche per le viti?
Minerva: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”…

Dopo la rovinosa débâcle che ha subìto il settore agricolo negli ultimi dieci anni a causa della xylella fastidiosa, prima che vada in scena il secondo atto che scateni una tragedia ancor più virulenta della prima, è stato convocato oggi, in Provincia, a Palazzo dei Celestini, un tavolo con i componenti dell’unità operativa per lo sviluppo.
Il tema? La xylella fastidiosa nel settore vitivinicolo.
Ora che il pericolo per le viti, dopo quello per gli ulivi, è sotto gli occhi di tutti significa lanciare un segnale al territorio.
I componenti di questo organismo hanno preso l’impegno di inviare proposte, suggerimenti, osservazioni, finalizzate alla redazione di un documento che sarà “accompagnato” dalla Provincia all’attenzione dei vari livelli istituzionali.
Il presidente Stefano Minerva, che ha convocato la riunione odierna, ha sottolineato il senso dell’iniziativa: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”.
Il vice presidente con delega all’Ambiente, Paesaggio e Riforestazione Fabio Tarantino ha aggiunto “Abbiamo voluto confrontarci sul tema, volgarmente detto della xylella della vite, in quanto riteniamo che la Provincia debba essere portavoce, debba fare cassa di risonanza nei confronti dei settori produttivi e delle associazioni che li rappresentano, così come facciamo in qualità di Casa dei Comuni rispetto agli enti locali”.
E il consigliere con delega all’Agricoltura Paolo Greco ha aggiunto: “La questione xylella è un tema importante, sappiamo quanto abbiamo sofferto e quanto il tessuto agricolo, il paesaggio, l’ambiente stanno patendo nel nostro Salento. Anche per la Xylella della vite il monito deve essere quello di evitare di dare ascolto a prose, poesie e formule magiche, ossia l’humus intorno al quale il nostro territorio si è trovato a muoversi, ed affiancarsi invece completamente alla scienza e al rispetto delle prescrizioni previste. La nostra regione non può vivere una nuova stagione medievale come accaduto per la Xylella”.
Tutti i componenti dell’UOS presenti (Enti, Università, associazioni di categoria e datoriali, organizzazioni sindacali) sono intervenuti con punti di vista e proposte.
I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di mantenere alto il livello di guardia su questa nuova forma di Xylella e l’esigenza di dotare il territorio di un piano di rigenerazione unitario.
Il dirigente del Servizio Politiche europee e Assistenza agli enti locali Carmelo Calamia ha, poi, ricordato come l’Unità Operativa per lo Sviluppo é un organismo consultivo creato dalla Provincia dal 1996, composto da 26 soggetti territoriali, chiamati e coinvolti sui temi dello sviluppo del territorio, che tornerà a riunirsi con più frequenza.
In seguito, ha illustrato ai componenti dell’Unità presenti lo stato di avanzamento degli ultimi 6 mesi di SaL.E., il progetto pilota finanziato alla Provincia di Lecce nell’ambito dei Patti territoriali.
“Il primo rapporto semestrale vede tutti i progetti avviati nel completamento delle prime fasi amministrative. Ci attendiamo ora un avanzamento significativo nei primi mesi nel 2025. La chiusura degli investimenti è fissata al 31 dicembre 2026. Per fruire dei 30 trenta progetti pubblici e dei 6 privati, inoltre, si costruirà un itinerario virtuale, un collante unico, sviluppando una modalità innovativa di fruizione e di comunicazione”.
Attualità
Campionato Nazionale di Cucina, Gold Metal a Chef Ciardo
Il 58enne di Depressa di Tricase, tra i più apprezzati con il suo “Tria di mare”. Tutti i riconoscimenti riservati ai salentini

L’arte è emozione e la cucina, anche ogni singolo piatto che noi mangiamo, può essere emozione.
Soprattutto se preparato da uno chef ispirato come Tonino Ciardo di Depressa di Tricase.
Il cinquantottenne chef del Ristorante La Tora di Felloniche (Patù) ha messo tutti d’accordo durante la convention calabrese di Siderno.
Proprio in provincia di Reggio Calabria si è celebrato il prestigioso Campionato Nazionale di Cucina (Organizzato dall’A.I.C. (Associazione Italiana Cuochi) in collaborazione col Comune di Siderno e il Presidente nazionale Simone Falcini e la sua commissione), una sorta di chiamata a raccolta dei migliori artisti dei fornelli, più di un centinaio, provenienti da tutte le regioni dello Stivale.
Tonino, forte della sua ultratrentennale esperienza, ha presentato una delle sue tante specialità: la Tria di mare.
Lo chef di Depressa ha sollecitato la vista ed il palato dei presenti preparando ed impiattando una pasta alla curcuma coi i frutti di mare, meritando apprezzamenti e complimenti degli autorevoli assaggiatori.
I PREMIATI
Medaglia d’argento nella categoria “piatti caldi” allo chef Danilo Romano di Matino con il suo piatto contadino quando “E rrumasuijie te ieri su cchiù bbone allu crai”.
Altra medaglia d’argento a Salvatore Palma di Carpignano Salentino e la sua ricetta tradizionale “Fave e Foijie”.
Tra gli emergenti, primo posto assoluto nella categoria junior chef di Alessio Pio Nuzzo di Racale studente dell’IPSAR di Santa Cesarea Terme che ha presentato il piatto Corona del Mediterraneo.
La squadra pugliese è stata guidata dal presidente regionale A.I.C. Puglia, lo chef Mirco Antonio Vigna di Alessano.
Infine attestato di eccellenza per i vini dell’Azienda Cantina Monsellato di Presicce-Acquarica e per Offishina di Matino, certificata azienda ecosostenibile per la sua lavorazione di prodotti stagionati di pesce e condimenti pregiati di mare.
Attualità
Autovelox, telelaser e postazioni fisse di dicembre
Sono disponibili i calendari dei controlli sulle strade provinciali che saranno effettuati dalla Polizia provinciale, tramite autovelox, telelaser e postazioni fisse, nel mese di dicembre.

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