La giuria del Nokia University Program, il concorso tra università italiane per il miglior progetto di web tv, ha scelto: il vincitore dell’edizione 2009 è “University survivors Italy”, la “televisione per sopravvivere al mondo universitario”, realizzata dalla facoltà di Economia dell’Università Bocconi. Si è invece piazzata al secondo posto “I’ll be your tv”, presentata dal gruppo IRIS composto da quattro studenti di Ingegneria Gestionale dell’Università del Salento: Irene Scoglio (di Lequile), Roberta Bevilacqua (di Taviano), Isabella Cerfeda (di Tricase) e Salvatore Modeo (di Avetrana, Taranto).

La sfida, per gli atenei italiani, era creare un prototipo per la Nokia Social Web Tv, la televisione del futuro basata su un’integrazione tra canali tematici e social network.

Diversa è stata la valutazione dei lettori di Repubblica.it, che hanno partecipato attivamente votando sul sito internet uno dei cinque finalisti. A raccogliere il maggior numero di preferenze è stata proprio la web tv salentina: i 5.410 voti su un totale di 13.350 (40% dei consensi) gli sono valsi una “menzione speciale”. La salentina “I’ll be your tv”  si compone di sei aree tematiche ispirate alla canzone del duetto australiano dei Savage Garden, “Truly madly deeply”.

Alla cerimonia di premiazione, presso l’Università Luigi Bocconi di Milano. hanno partecipato i membri della giuria: Carlo Alberto Pratesi (ordinario di marketing all’Università Roma Tre), Andrea Facchini (responsabile marketing per Nokia Italia), Sylvain Querce (Nokia Italia), Giuseppe Smorto (condirettore Repubblica. it), Bruno Pellegrini (TheBlogTV), Marco Giannotti (H3G) e Giorgia Longoni (Google Italy).

Prima della premiazione, si è svolta una tavola rotonda sulle nuove possibilità della televisione nell’era digitale: “New TV – canali, contenuti e modelli di business”. L’incontro è stato moderato da Riccardo Luna, direttore di Wired.

Positivi i commenti dei diretti interessati, gli studenti. Al di là di classifiche e votazioni, il Nokia University Program ha rappresentato infatti un’occasione di incontro e scambio culturale tra giovani. Nelle parole di una studentessa, “un buon modo per mettere in pratica la teoria imparata sui libri e lanciare un ponte tra mercato e atenei, in un momento in cui se ne sente forte il bisogno”.