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A Rizzello e Sorano su Peugeot 207 Super 2000 vincono il 17° Rally Città di Casarano

Il pilota ruffanese Francesco Rizzello in coppia con il navigatore casaranese Fernando Sorano su Peugeot 207 S2000 si sono aggiudicati la 17^ edizione del Rally Città di Casarano

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Il pilota ruffanese Francesco Rizzello in coppia con il navigatore casaranese Fernando Sorano su Peugeot 207 S2000 si sono aggiudicati la 17^ edizione del Rally Città di Casarano, seconda prova a coefficiente 1,5 del Challenge Rallies Nazionali di Settima Zona. Il portacolori della Salento Motor Sport, vincitore di 5 prove speciali di cui una a pari merito è stato al comando della gara dall’inizio alla fine conquistando così, in una competizione dove non gli è mancato il calore degli appassionati,  la terza vittoria assoluta in carriera. Dopo la prima prova speciale disputatasi lungo il tracciato della Pista Salentina di Torre San Giovanni finita a pari merito con Mario Sulpizio, Rizzello con la sua solita tattica ha attaccato a fondo per poi prendere il largo approfittando anche dei tanti problemi lamentati dai numerosi equipaggi che hanno provato ad ostacolare la sua corsa verso la vittoria. La seconda piazza sembrava alla portata di Enrico Girardi (vincitore di due prove speciali) in coppia con Gino Abatecola che sulla Mitsubishi Lancer Evo X della Vomero Racing non è riuscito a portare a termine la sua impresa per via di un incidente che lo ha visto coinvolto sul finire dell’ultima prova e che lo ha notevolmente attardato facendolo scivolare al  4°posto (1°di Gruppo N). Gradino d’onore quindi per la coppia che ha catalizzato l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori quella formata da Davide Stefanelli e Davide Micaletto che a bordo di una Citroen Saxo OVS Team, ha trionfato nella classe S1600. L’equipaggio della scuderia Casarano Rallly Team  ha  colto  così la  migliore prestazione a Casarano in sette partecipazioni. Sul terzo gradino del podio ha chiuso l’equipaggio  formato da Ivan Pisacane e Salvatore Invidia su Renault New Clio Sport, primi in R3C che dopo un avvio guardingo hanno reagito con decisione passando al comando della classe dopo la 3^ prova. Buono il debutto sulla Peugeot 207 S2000 per  Marco De Marco e Andrea Nicoli i quali hanno chiuso quinti con tempi in crescendo. Risultato di straordinaria importanza per Fernando Primiceri e Martino Rosato giunti su New Clio Sport, sesti assoluti e secondi di R3C. Gara da incorniciare anche per Pierpaolo Zompì e Paolo Potera che alla guida della Renault Clio by Turbocar Sport hanno potuto festeggiare oltre al 7° posto assoluto anche la vittoria tra le S1600.


Come da pronostico, la battaglia in ogni classe è stata molto accesa. In A7 si sono succeduti al comando Mascia, Serafini e Lucrezio tutti su Renault Clio Rs, con la vittoria finale finita nelle mani del pilota Casarano Rally Team. In A6 dopo un convincente avvio di Pepe, rallentato poi da problemi all’interfono, il successo se lo è aggiudicato De Maria su Citroex Saxo vts. In N3 vittoria di Sorci su Renault Clio Rs. In N2 Castrioto su Opel Corsa gsi ha ereditato il successo da Garzia che è stato costretto alla resa dalla rottura del motore accusata nel trasferimento verso l’ultima prova.


Da segnalare infine i ritiri di Sulpizio quando era secondo assoluto (rottura motore dopo la prova 3) di Ascalone quando era settimo assoluto (uscita di strada sulla ps 3), di D’Amico quando era 6° assoluto (problema elettronico sulla 4^ ps) e di Francesco Laganà favorito numero 1 alla vigilia quando era. Una gara difficile la sua, condotta a lungo al terzo posto ma conclusa con un  ritiro per un incidente sull’ultima prova.


Con le vittorie di gruppo di Rizzello, Stefanelli, Lucrezio, Girardi e Pisacane gli stessi si portano in seconda posizione (13,5 punti) nella classifica provvisoria del Challenge dietro a Rendina (15 punti) e vanno a fare compagnia a Di Cosimo, Di Giovanni e Nucita, assenti a Casarano.


Prossimo  appuntamento con il Challenge Rallies Nazionali di Settima Zona dal 30 aprile al 1 maggio a Sala Consilina in provincia di Salerno per la disputa del 5°Rally Valdiano.


Challenge Rally 7^ zona – 17°Rally Città di Casarano, Classifica Finale Assoluta.

1.Rizzello – Sorano – Peugeot 207 S2000 – in 45m42.9s


2.Stefanelli-Micaletto – Citroen Saxo S1600 – +1m22.2s


3.Pisacane – Invidia – Renault New Clio Sport R3C – +2m05.0s

4.Girardi – Abatecola – Mitsubishi Lancer Evo X – +2m07.3s


5.De Marco – Nicoli – Peugeot 207 S2000 – +2m23.8s


6.Primiceri – Rosato – Renault New Clio Sport R3C – +2m26.5s


7.Zompì – Potera – Renault Clio S1600 – in +2m32.2s


8.De Rosa M. – Natale – Renault New Clio Sport R3C – +2m48.9s


9.Di Gesù – Quarta – Renault New Clio Sport R3C – +3m27.8s


10.Catalano – Cioffi – Peugeot 106 FA6 – +3m32.3s


Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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Sport

Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

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Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.

La nota

“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

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