Specchia
Atletica: Specchia gioisce con la sua Francesca
Francesca Lanciano, della Salento Atletica Matino, durante la 35^ edizione dei Campionati Italiani Giovanili Indoor di Atletica Leggera, svoltasi a Ancona presso il Banca Marche Palas, ha conquistato, con la misura di 11,99 metri, nuovo record personale, il titolo di Campionessa Italiana del Salto Triplo Categoria Allieve (Under 18), conquistando la Medaglia d’Oro. La giovane atleta, originaria di Specchia, nata nel 1974 e non ancora sedicenne, ha dominato, sin dal primo salto, la sua gara. Alle sue spalle si è classificata la tarantina dell’Alter Atletica Locorotondo, Jolanda Mele, terzo posto per la varesina Ilaria Crosta, in una competizione alla quale hanno partecipato le atlete con le dieci migliori prestazioni in Italia. La rassegna tricolore nazionale sportiva marchigiana, che si è disputata sabato 13 e domenica 14 febbraio, si è articolata nella formula che prevede la contemporanea celebrazione di tre campionati, per le categorie Allievi (atleti nati nel 1993/94), Juniores (1991/92) e Promesse (1988/89/90).
Erano settanta i titoli in palio, che i 1108 atleti iscritti (633 maschi e 475 femmine), in rappresentanza di 238 società italiane. Nel momento in cui è giunta la notizia del grande risultato, tutta la cittadinanza di Specchia ha espresso la sua soddisfazione, complimentandosi con la famiglia e con l’atleta anche attraverso Facebook, il social network che da tempo registra un “gruppo” a lei dedicato, in quanto ormai Francesca Lanciano è divenuta l’orgoglio sportivo specchiese e sarà fortemente sostenuta nella prossima stagione sportiva, che si lascia presagire ricca di successi e di soddisfazioni. L’anno in corso sarà cruciale per l’atleta di Specchia, nel corso del quale avrà modo di misurarsi su diverse specialità, oltre al salto triplo. La poliedrica Francesca Lanciano lo scorso anno ha stabilito il record regionale negli 80 ostacoli con 12.2 sec., nei 100 ostacoli con 15.15 sec., e l’ottima misura di 5.20 metri nel salto in lungo, inoltre, nello scorso mese di ottobre ha ottenuto la medaglia d’argento ai Campionati Italiani Cadette (Under 16) di Desenzano del Garda (Brescia) e l’ottima finale nei 100 ostacoli alla finale dei Campionati Nazionale Studenteschi di Lignano Sabbiadoro, essendo studentessa, con ottimo profitto, dell’Istituto Tecnico Commerciale “Gaetano Salvemini” di Alessano. Altri risultati di rilievo nel 2009 sono stati, tra gli altri, le importanti vittorie ottenute nel mese di luglio al Meeting Nazionale di Formia (salto triplo e 80 ostacoli); mentre nel mese di settembre ha vinto la gara di salto triplo durante l’incontro tra le rappresentative di tutte le regioni del Centro-Sud Italia tenutosi ad Isernia, infine, a Luglio, altra importante affermazione nella gara di salto in lungo al IX “Meeting Città di Giulianova – V Memorial Donato Mara’ ”. Francesca Lanciano, inoltre, nel 2009 ha stabilito il record regionale del salto triplo con 11.85 mt., quello degli 80 ostacoli con 12.2 secondi e quello dei 100 ostacoli con 15.3 secondi, in quest’ultima specialità, ha vinto la Fase Regionale Categoria Allieve dei Giochi Sportivi Studenteschi a Bari conquistando l’accesso alla fase nazionale che si è svolta a Lignano Sabbiadoro. L’atleta specchiese è seguita da Raimondo Orsini, tecnico nazionale di atletica leggera, uno dei migliori allenatori in Italia, che lavora sul campo di atletica con la passione e con la precisione degli artigiani certosini e come gli artisti, sapientemente ma anche con molta umiltà, preferisce lasciare il ruolo da protagonisti agli atleti che segue da anni.
Il messaggio del Sindaco
L’Amministrazione Comunale di Specchia, sicura di interpretare il pensiero di tutti i cittadini, si complimenta con Francesca per l’ottimo risultato raggiunto. Il sindaco Antonio Biasco, a nome della Giunta e dell’Amministrazione comunale, ha inviato alla giovane atleta il seguente messaggio: “La convinzione, la caparbietà nel raggiungere gli obiettivi, la costanza quotidiana profusa negli allenamenti ed il sostegno della tua famiglia aggiunto al tuo innato talento ti ha portato al raggiungimento di questo importante risultato. Che il tuo impegno sia da esempio per tutti i giovani di Specchia, che possano vedere in te, un modello da emulare. Il risultato ottenuto inorgoglisce ancora una volta la nostra comunità in quanto porti alto, il nome di Specchia e di questo ti ringraziamo. Con l’augurio che tu possa raggiungere traguardi sempre più importanti”.
Cronaca
Incidente sulla Tricase-Lucugnano, arrestato il conducente dell’auto
Migliorano le condizioni del 28enne, che viaggiava in bici, rimasto ferito gravemente…
Dopo la tragica fine di uno dei due ragazzi del Bangladesh, Uddin Naem, di 22 anni, che ieri sera ha perso la vita, mentre viaggiava a bordo del suo monopattino, durante il tragico incidente avvenuto sulla Tricase-Lucugnano, ci sono importanti novità.
Migliorano le condizioni del 28enne, che viaggiava in bici, rimasto ferito gravemente.
L’automobilista, il 30enne D. S., originario di Specchia, che guidava una Volvo V40 in direzione di Lucugnano, è stato arrestato per omicidio stradale (agli arresti domiciliari), è risultato positivo e guidava sotto effetto di alcol e droga.
La salma del 22enne è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a disposizione della procura, ed i mezzi coinvolti sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti.
La patente dell’automobilista è stata ritirata.
Attualità
Ovunque vai, Martinucci
Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia. Qualità e tradizione grazie alle due linee di produzione dell’azienda salentina, portavoce dell’abilità dolciaria nostrana ad ogni latitudine
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Martinucci è un’azienda riconosciuta nel mondo, portavoce della tradizione dolciaria ad ogni latitudine, con tanti punti vendita in Salento ed in diversi Paesi del globo.
Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia.
Con Fabio Martinucci facciamo il punto su come si possano raggiungere obiettivi così grandi, continuando il proprio percorso di crescita, mantenendo alti gli standardi qualità.
Eccellere su piccola e grande scala. Qual è il segreto?
«Senz’altro la nostra produzione, che oggi viaggia su due linee: una artigianale ed una industriale, mantenendo sempre altissimi standard di qualità. I prodotti della linea artigianale sono quelli che realizziamo nel nostro laboratorio di Acquarica del Capo. Da qui partono i prodotti freschi che lavoriamo giornalmente e che servono tutte le nostre pasticcerie presenti in Salento. I prodotti che vendiamo nelle pasticcerie Martinucci nel mondo, invece, sono realizzati dalla nostra linea industriale. Una linea che conserva tutte le caratteristiche del prodotto artigianale e tutte quelle preziose conoscenze artigiane tramandate nel tempo, lungo la decennale esperienza di Martinucci nel settore. La nostra azienda oggi è un po’ una fotografia del settore dolciario, in cui produzione artigianale ed industriale viaggiano sempre l’una accanto all’altra».
In che modo due metodi di lavoro, all’apparenza lontani, si avvicinano?
«Nel mondo della pasticceria, la produzione artigianale oggi si regge in gran parte sul lavoro industriale. Questo non ci deve spaventare o insospettire. Al contrario, è un percorso che ormai avanza in simbiosi e che permette di accrescere la qualità dei prodotti. Basti pensare che tutta la pasticceria oggi è improntata sull’utilizzo di semilavorati, compresa quella di pasticcieri e gelatai che si definiscono artigiani. Nel settore, tutti utilizziamo i prodotti semilavorati, talvolta anche provenienti dalle grandi multinazionali, senza che questo rappresenti un peggioramento nella qualità del prodotto. Anche grandi aziende storiche come la Pernigotti forniscono ingredienti, per fare un esempio come la nocciola di Piemonte DOC, che vengono impiegati dai mastri artigiani. Questo ci dice, nella realtà dei fatti, che produzione artigiana ed industriale non devono essere considerate antitetiche, come molte campagne di marketing vogliono farci credere, ma sono molto più prossime di quanto possiamo immaginare. Non a caso Martinucci oggi, con la sua linea industriale, è sia produttore che distributore sul mercato di semilavorati, che vengono acquistati ed impiegati giornalmente anche da molte piccole realtà del nostro territorio».
Esiste ancora l’antica figura del pasticciere che gestisce la produzione dalla A alla Z?
«Sono davvero rarissimi i pasticcieri che continuano a gestire artigianalmente l’intero processo di produzione e vendita in autonomia. È difficile pensare che al giorno d’oggi un pasticciere prepari ogni mattina tutta la produzione per la singola giornata. La prassi vuole che anche i dolci dei laboratori artigianali vengano realizzati in gran numero per coprire più giornate, poi conservati e cotti di volta in volta, giorno per giorno, secondo vendite e necessità».
Pesano ancora i falsi miti sulla produzione industriale nelle scelte dei consumatori?
«Purtroppo, si. Diverse credenze spingono il consumatore a pensare che un prodotto, se non realizzato e consumato al momento, abbia un gusto differente oppure possa nascondere delle sorprese. Ma non è così. Uno dei falsi miti più radicati è quello relativo alla conservazione. I prodotti della linea industriale, anche ma non solo per poter essere gustati in luoghi diversi da quelli di produzione, sono sottoposti a congelamento. E questo può generare scetticismo nel consumatore. In realtà, il processo di conservazione non altera le proprietà organolettiche. Ed inoltre rappresenta anche un presidio di sicurezza per il consumatore, dal punto di vista batteriologico. L’abbattimento che effettuiamo a livello industriale (oggi richiesto in molti ambiti anche dalle Asl), portando il prodotto a -18° in venti minuti, rende la proliferazione batterica innocua per il consumatore. È un po’, per fare un parallelismo, come quando in ambito domestico congeliamo la classica lasagna della nonna per mangiarla l’indomani. In questo caso, nei laboratori, con strumentazioni e procedure professionali, che permettono il cosiddetto abbattimento, abbiamo ulteriori garanzie circa la sicurezza del prodotto che viene somministrato al cliente. È proprio come nei ristoranti dove, per intenderci, non consumeremmo mai un tonno o delle cozze se prima non passate in abbattitore».
Processo industriale ed artigianale: la qualità è nel punto d’incontro?
«Mi sento di dire che senza la grande industria oggi non ci sarebbero i grandi artigiani. Se un prodotto è scadente questo non dipenderà dall’utilizzo dei semilavorati, ma dalla qualità di quei semilavorati che si sceglie di utilizzare. Un consiglio? Assaggiare per credere!».
Specchia
Il salentino Luigi Placì campione del mondo nelle arti marziali
Specialità “Kumite Kombat Submission”. Lo specchiese è figlio di Camillo Placì, coach internazionale di volley
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Il salentino Luigi Placì, appartenente ai reparti specialistici della Marina Militare Italiana, è Campione del Mondo di “Kumite Kombat Submission”, in occasione del Campionato Mondiale di Arti Marziali svoltosi a Roma ed organizzato dalla Federazione Internazionale di Lotta (XFC – Xtreme Fighting Championships), una delle principali organizzazioni internazionali di arti marziali miste (MMA) con sede negli Stati Uniti e in Sud America.
Il fighter di Specchia, nome di battaglia Lumberjack, cintura nera di jujitsu israeliano, nato nel 1983 a Specchia, con i suoi 1,85 cm per 105 kg di peso, per raggiungere l’ambito traguardo ha combattuto contro avversari provenienti da tutto il globo.
In occasione dell’appuntamento sportivo internazionale erano in palio le cinture per diverse discipline dal karatè alle MMA, tra queste anche il “Kumite Kombat Submission”, un mix tra judo, jujitsu e lotta greco romana.
Uno sport per fini competitivi tra due atleti che combattono fra loro impiegando delle determinate regole d’ingaggio (di solito significativamente diverse da quelle simulate nei combattimenti intesi per pratica), simulando parte di un combattimento corpo a corpo all’interno di un contesto agonistico.
Si può dire che buon sangue non mente: Luigi è figlio di Camillo Placì, allenatore di pallavolo che, nella sua carriera, oltre che in Italia, alla guida di squadre di vertice a livello internazionale, ha conquistato tanti trofei allenando in Bulgaria, Russia, Turchia e Serbia.
Nel suo curriculum annovera Coppe dei Campioni, medaglie olimpiche, World League, intere stagioni senza avere mai perso un match.
Attualmente allenatore della Saturnia Acicastello, team che disputa il campionato di volley maschile di serie A2, con l’obiettivo di ritornare in SuperLega.
Ora papà Camillo dovrà fare spazio tra i suoi trofei perchè non è più l’unico vincente in famiglia.
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