Nardò
Calcio, chiesta retrocessione Nardò: “Ingiusto!”
Il duro commento del sindaco Mellone: “Con la classifica congelata al momento dell’interruzione del campionato, il Toro aveva il diritto di giocarsi la permanenza in serie D con i playout”
“Questa retrocessione d’ufficio è una mazzata per il club e per chi ci ha investito, per la squadra, per i tifosi, per tutta la città”.
Così il sindaco Pippi Mellone commenta la decisione del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, che ha indicato la retrocessione delle ultime quattro squadre in classifica (e quindi anche dell’Ac Nardò) come meccanismo di conclusione dei gironi di serie D.
La proposta dovrà poi essere ratificata dal Consiglio della FIGC.
“È un verdetto profondamente ingiusto“, continua il primo cittadino, “perché il Nardò, con la classifica congelata al momento dell’interruzione del campionato, aveva il diritto di giocarsi la permanenza in serie D con i playout. Banalmente, se si salvaguardano giustamente le prerogative della squadra che è prima in classifica, non si capisce perché non lo si debba fare con quelle della griglia playout. Era logico quindi aspettarsi una soluzione diversa. Il fatto di non poter scendere in campo non doveva portare a questo abuso gravissimo“.
“Con i vertici societari“, conclude il sindaco Mellone, “stiamo cercando di studiare insieme il da farsi. L’amministrazione comunale sarà al fianco del nostro glorioso Toro. Nardò e il Nardò meritano rispetto”.
Attualità
Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti
Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…
Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.
I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.
Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.
Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).
Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».
Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.
Casarano
Casarano e Nardò si dividono la posta
Vantaggio dei granata nel primo tempo. I rossoazzurri la riprendono nella seconda frazione e, nel finale, rischiano anche di vincerla. Casarano, unica squadra ancora imbattuta nel girone ed ora a tre punti dalla capolista Nocerina, sconfitta in casa
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NARDÒ-CASARANO 1-1
Reti: pt 34′ De Crescenzo (N); st 13′ Perez (C)
Note: espulso Calderoni (N) 51′ st per doppio giallo
Come accaduto di frequente nelle scorse partite, il Casarano trova pronti nella ripresa i cambi giusti per togliere le castagne dal fuoco.
Contro il Nardò, carico a mille per il derby con i cugini salentini, è toccato a Perez pareggiare le sorti dell’incontro e a Ganformina vedersi sfumare il gol della vittoria a dieci minuti dal termine, per il miracolo del portiere granata.
Purtroppo, lo spettacolo offerto dalle squadre in campo non è stato coronato, come nella tradizione storica, dal tifo rossoazzurro, per l’ennesimo impedimento da parte degli organi della sicurezza.
Ora il Casarano è a soli tre punti dalla capolista Nocerina, battuta in casa dal Martina, e resta così l’unica squadra imbattuta del girone H, trascorso quasi in terzo del campionato.
Non male, se si considera l’avvio a singhiozzo, per via di squalifiche arretrate e infortuni, e l’impegno in Coppa Italia ancora in corso verso i sedicesimi di finale.
La lunga panchina, messa su dal duo Navone-Obbiettivo, sopperisce bene ai diversi intoppi, sicché si può affermare di essere finora sulla buona strada, tracciata grazie alle notevoli risorse profuse dal presidente Antonio Filograna Sergio.
Certo il cammino nel girone più insidioso della serie D nazionale è ancora lungo e quest’anno vede quattro/cinque squadre protese al salto di categoria, per cui è imperativo il motto latino “Semper ad maiora“.
Giuseppe Lagna
Nella foto in alto il gol del pari del Casarano di Perez.
In basso, la formazione iniziale del Casarano (Legittimo, Fernandes, Saraniti, Rizzo, Logoluso, Versienti, Martinenko, Opoola, Loiodice, Cerutti, Teijo)
Attualità
Dipendenza da smartphone, cosa fare
Una serie di professionisti in prima linea coi club Rotary Tricase – Capo di Leuca, Nardò e Galatina, Maglie e Terre d’Otranto per supportare la protezione della salute dei più giovani
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Riunire le competenze per sensibilizzare su un tema delicato e di grande attualità.
Il Rotary Club Tricase – Capo di Leuca, con i Club Nardò Galatina, Maglie e Terre d’Otranto, insieme per informare, famiglie e neogenitori, sulla dipendenza da smartphone, e fornire strumenti utili per proteggere la salute dei propri figli.
Un progetto realizzato in collaborazione con ASL Lecce e SIMPE, e che ha visto la partecipazione di diversi professionisti: Luigia Morciano (pediatra e genetista – responsabile Malattie Rare), Maria Rosaria Filograna (presidente SIMPE Puglia e pediatra Asl Lecce), Maria Rita De Donno (insegnante di scuola primaria), Domenico Fabio Cuzzola (direttore ff UOC SerD Asl Lecce), Salvatore Della Bona (direttore Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Lecce) ed Angelo Massagli (neuropsichiatra infantile).
Si parte da un interrogativo: quello schermo dello smartphone che dovrebbe connetterci maggiormente al mondo esterno, talvolta, ci distacca da esso, cosa succede allora quando questa connessione diventa una dipendenza? Quando il bisogno di scrollare, swipeare e digitare diventa più forte del desiderio di godere del presente?
CONSAPEVOLEZZA
Si parte dall’educare alla consapevolezza e all’autodisciplina per spezzare il circolo vizioso che ci induce a controllare compulsivamente il nostro dispositivo, ma anche per acquisire le competenze per riconoscere nei nostri ragazzi i primi segni di dipendenza: nervosismo per mancato controllo delle notifiche, necessità di tenere lo smartphone sempre vicino, trascorrere molte ore al giorno davanti allo schermo.
Al tempo stesso la dipendenza da smartphone può nascondere disturbi d’ansia o depressione.
L’educazione digitale è l’obiettivo del progetto che si rivolge attraverso gli adulti ai bambini, i quali devono ancora strutturare la propria individualità e la propria personalità, per cui possono andare incontro a fenomeni sempre più frequenti: dispercezione di sé, isolamento sociale, cambiamenti comportamentali (ansia – irritabilità – aggressività – propensione a mentire), disinteresse per lo studio, dipendenza dal gioco online.
PLASTICITÀ CEREBRALE
L’infanzia e l’adolescenza sono momenti particolarmente delicati, perché sono periodi di crescita del cervello, epoche in cui esso è molto modificabile per via della cosiddetta plasticità cerebrale.
L’esposizione in questa fase di crescita a fattori traumatici e tossici può quindi alterarne lo sviluppo cognitivo.
Uno studio pilota ha evidenziato che: il 26% dei genitori permette ai figli di utilizzare i device in autonomia tra 0 e 2 anni, il 62% per la fascia 3-5 anni, 1’82% nella fascia 6-10 anni, il 95% tra gli 11-15 anni.
Una recente puntualizzazione del Bambino Gesù di Roma sottolinea che la sovraesposizione alla tecnologia al di sotto dei 12 anni può causare gravi conseguenze per lo sviluppo del bambino.
I rischi diminuiscono significativamente al di sopra dei 12 anni.
SOCIAL E RISCHI
Attenzione però, questo non significa che giunti a quell’età non si debbano temere pericoli e si possa smettere di riporre attenzione nell’utilizzo dei dispositivi.
Gli strumenti elettronici sono anche un mezzo per accedere ai social, il che comporta per il bambino e l’adolescente dei pericoli che vanno dal cyberbullismo all’emulazione di comportamenti pericolosi per la vita.
Vi sono inoltre dei siti accessibili, senza controllo, a bambini e adolescenti che incitano ai cosiddetti challenge.
Si tratta di sfide pericolose, lanciate e rese virali dal sito, in cui la persona che vi aderisce è chiamata ad agire in modo estremo, mettendo anche a repentaglio la propria vita il tutto registrato da un video, non tanto per sfidare i propri limiti, quanto per ottenere like, consensi e followers.
Tornando invece ai disturbi, che possono interessare trasversalmente per età e provenire dall’eccessivo utilizzo dello smart phone, vi sono anche: disturbi visivi; cefalea e disturbi muscolo-scheletrici; disturbi dermatologici; sedentarietà; aumento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco alla separazione dallo smartphone; potenziali danni alla corteccia cerebrale; rischi (al momento ancora in fase di studio) di correlazione con tumori a cervello, orecchi e ghiandole salivari; danni alla fertilità.
COME COMPORTARSI
L’uso di questi dispositivi va regolato in base all’età e accompagnato da adulti di riferimento, per le scelte dei contenuti e il tempo di esposizione agli schermi.
Vigilanza attiva e attenta da parte dei genitori sull’utilizzo che i figli fanno dei social, mediante un dialogo costruttivo che li metta al corrente dei rischi, facendo un uso improprio di questi mezzi e senza il rispetto della privacy.
Si possono mettere in atto strumenti come Parental control, account privato, gestione contenuti, controllo orario.
Soprattutto offrire loro valide alternative per trascorrere del tempo in maniera costrutti
va ed in contatto con la realtà: gioco interattivo, sport, frequentazioni di persona e non virtuali, musica ecc. Fondamentale è non privare i nostri ragazzi delle interazioni dirette, a partire da quelle con i genitori per arrivare a quelle coi coetanei.
Importantissimo, ancora, è invitarli a parlare se c’è un problema, con i genitori, gli insegnanti, i pediatri, gli amici o, se occorre, rivolgersi alle forze dell’ordine.
IL BUON ESEMPIO PAGA SEMPRE
Come affermava lo scrittore James Baldwin, “i bambini non sono mai stati molto bravi nell’ascoltare gli adulti, ma non hanno mai mancato di imitarli”.
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