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Calcio: il Tricase “richiama” Mitri e Mazzotta

Esonerato Gigi Bruno. La squadra è stata affidata alla conduzione tecnica di Orazio Mitri e Davide Mazzotta che in passato hanno vestito la maglia del Tricase in C2 e che sono rimasti nel cuore dei tifosi tricasini

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Il Presidente dell’ASD Atletico Tricase, Dott. Antonio Buccoliero, e il Consiglio Direttivo della Società hanno concordemente assunto la decisione di sollevare Gigi Bruno dall’incarico di allenatore dell’ASD Atletico Tricase.


La decisione non vuole assolutamente significare una sconfessione del lavoro e dell’adesione del Tecnico Bruno alla storia calcistica del Tricase, soprattutto nel corso di questo campionato di Eccellenza segnato da vicissitudini societarie che hanno inciso negativamente sulla tenuta complessiva dei valori tecnici della squadra. A Gigi Bruno la Società dà atto della sua “volontà di concorrere, comunque, all’affermarsi dei valori sportivi e di presenza della squadra nel prosieguo del campionato, superando momenti i tanti momenti di “abbandono” che la Società ha vissuto a cavallo tra il girone d’andata e il girone di ritorno del Campionato in corso. A Gigi Bruno va il grazie sincero della Società”.


La situazione oggettiva di grande difficoltà della squadra in Campionato a quattro giornate dal termine, ha suggerito di” tentare di infondere nuovi entusiasmi sia all’interno dello spogliatoio sia all’esterno e nell’ambiente sportivo cittadino, al solo fine di tentare, in ogni modo, di poter agguantare, magari all’ultima possibilità esistente, la salvezza e la conseguente permanenza nell’Eccellenza Regionale”.


Da questo intendimento sono discese le decisioni ulteriori di affidare la conduzione tecnica della squadra “a due persone che hanno segnato positivamente la storia stessa del Tricase, soprattutto nel salto storico nel campionato della C2 e della permanenza in quella categoria per alcune stagioni: e cioè Orazio Mitri e Davide Mazzotta.

I due tecnici, che vanno ad affiancare il preparatore dei portieri, Vito De Francesco, saranno coadiuvati dalla presenza operativa del Prof. Franco Micella, preparatore atletico di assoluta professionalità e con una storia professionale personale che lo ha visto tecnico apprezzato sui campi di Gallipoli, Pisa e Taranto, per citare solo alcune delle tappe importanti e positive delle prestazioni professionali di Micella.


Ai tifosi del Tricase il presidente Buccoliero e la Società chiedono “un ritorno positivo, entusiasta, forte, numeroso sugli spalti del “via Olimpica” per sostenere quel progetto salvezza che è ancora possibile centrare. Uniti”, conclude Buccoliero, “possiamo ancora vincere. Uniti possiamo ancora essere “eccellenza” anche nel prossimo campionato”.


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Giallorossi in partenza per Atalanta-Lecce, ma non è detta l’ultima parola

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Nonostante le forti difficoltà emotive legate alla tragedia che ha colpito il ritiro giallorosso, il Lecce si prepara a partire per Bergamo.

Domani mattina, alle ore 9, è prevista la partenza della squadra salentina alla volta della Lombardia, dove si dovrebbe disputare la sfida contro l’Atalanta, inizialmente in programma venerdì sera e rinviata di sole 48 ore.

L’umore all’interno del gruppo squadra è tutt’altro che sereno: la morte improvvisa del fisioterapista del club, Graziano Fiorita, avvenuta in hotel durante il ritiro prepartita, ha profondamente scosso l’ambiente. La salma è tuttora in Lombardia, in attesa di autopsia.

In queste ore i vertici del Lecce hanno cercato di ottenere, in un confronto con Atalanta e Lega Serie A, un ulteriore rinvio della gara, così da consentire alla squadra di elaborare quanto accaduto. Tuttavia, la richiesta non ha trovato accoglimento: da Bergamo non è arrivata apertura alla proposta salentina e la Lega ha confermato la disputa della partita, mantenendo il rinvio alla sola finestra di 48 ore.

Si continua ad auspicare un ripensamento dell’ultima ora, al momento non escluso. Ma la situazione lascia poco spazio all’ottimismo. Tra le ipotesi valutate sin qui dal Lecce anche quella, estrema, del forfait: una scelta che comporterebbe una sconfitta a tavolino per 0-3 e una penalizzazione di un punto in classifica.

La presa di posizione dei tifosi

La curva salentina, intanto, ha fermamente preso posizione, puntando il dito contro l’ insensibilità della Lega Calcio, ed esponendo un eloquente striscione davanti allo stadio. In queste ore è stato anche lanciato l’invito a tutti i tifosi del Lecce presenti a Bergamo a non entrare allo stadio per lasciare il settore ospiti deserto, per protesta.

I tifosi dell’Atalanta, dal canto loro, in segno di rispetto, hanno annunciato lo sciopero del tifo nel caso in cui la gara si dovesse disputare domani.

Ore di grande tensione, dunque, in casa Lecce, chiamato a scendere in campo in condizioni psicologiche molto difficili.

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Lecce a rischio penalizzazione se non scende in campo a Bergamo

È scontro con la Lega Calcio per il breve rinvio del match con l’Atalanta nonostante il lutto in casa giallorossa, ma si rischia più di una sconfitta a tavolino

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È tensione altissima tra l’Unione Sportiva Lecce e la Lega Serie A. Dopo il rinvio della partita originariamente prevista per venerdì scorso, il club salentino si trova ora in aperto contrasto con l’organizzazione del campionato.

La sfida all’Atalanta, spostata a domani sera, lascia infatti pochissimo margine di tempo a una squadra profondamente colpita dalla scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista e colonna giallorossa.

Il Lecce, che aveva chiesto un rinvio più lungo per rispettare il lutto interno e permettere al gruppo squadra di superare almeno in parte lo shock emotivo, considera l’attuale decisione un grave errore di sensibilità istituzionale. La società, infatti, sta seriamente valutando l’ipotesi di non presentarsi alla partita in programma a Bergamo, con tutte le conseguenze del caso.

Cosa rischia

Non presentarsi al match significherebbe incorrere nella sconfitta a tavolino per 3-0, ma soprattutto rischiare una pesantissima penalizzazione di un punto in classifica, un’eventualità che potrebbe compromettere il cammino salvezza in questa fase delicata della stagione.

La posizione del Lecce è chiara: il tempo concesso tra il rinvio e la nuova data della gara è considerato irrispettoso verso una situazione umana dolorosa, non una semplice questione tecnica o logistica. La società ha fatto sapere di voler tutelare prima di tutto la dignità dei propri tesserati e il rispetto per la memoria di Fiorita, figura amatissima nell’ambiente leccese.

Dall’altra parte, la Lega Calcio difende la propria decisione, appellandosi alle necessità di calendario e agli equilibri organizzativi del torneo, già messi alla prova da un calendario fitto di impegni.

Nelle prossime ore è attesa una decisione definitiva da parte del Lecce, ma lo scontro con le istituzioni calcistiche è ormai aperto, e rischia di lasciare strascichi anche al di là della vicenda contingente.

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Nonostante il lutto, Atalanta-Lecce domenica sera: i giallorossi disertano?

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La Lega Serie A ha deciso di rinviare a domenica sera la sfida tra Lecce e Atalanta, inizialmente in programma per venerdì. La partita, valida per la corsa salvezza dei giallorossi, è stata posticipata di appena 48 ore a seguito della tragica scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club salentino.

Una scelta che non ha lasciato indifferente il Lecce, ancora profondamente scosso per la tragedia che ha colpito la società e lo spogliatoio. Il dolore e lo sgomento per la morte improvvisa di Fiorita, figura amatissima e presente da anni nella vita quotidiana dei calciatori, non lasciano al momento spazio a pensieri legati al campo.

All’interno del club ci si aspettava un rinvio ben più ampio, anche per permettere al gruppo squadra di elaborare quanto accaduto. La decisione della Lega di far disputare la partita già nel weekend ha colto di sorpresa il Lecce, che ora valuta l’ipotesi clamorosa di non presentarsi in campo in segno di protesta. Una scelta estrema, che potrebbe portare alla sconfitta a tavolino, ma che la società considera coerente con il momento drammatico vissuto da tutto l’ambiente.

Ore di riflessione, dunque, in casa Lecce, dove il calcio — almeno per ora — è passato inevitabilmente in secondo piano.

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