Otranto
Calcio, per il Tricase è già crisi
I rossoblù di Branà rimediano la quarta sconfitta consecutiva tra campionato e Coppa. Al comunale di Otranto gli idruntini vincono con merito, per De Benedictis e compagni solo due occasioni da gol, sventate da due interventi strepitosi del portiere biancoazzurro. I tifosi del tricase contestano l’ex Giovanni Citto.
Un inizio di stagione orrendo, almeno sul piano dei risultati. Il Tricase tra campionato e Coppa rimedia quattro sconfitte in altrettante gare disputate di cui tre contro la stessa avversaria: l‘Otranto. Gli adriatici dopo aver eliminato i tricasini dalla Coppa (2-3 and. e 2-0 rit.) hanno la meglio anche in campionato.
La gara è sin dall’inizio dominata dai padroni di casa che meritano la vittoria, anche se l’1-0 (gol di Villani al 7′ del secondo) agli uomini di mister Salvadore potrebbe stare un po’ stretto per quanto mostrano in campo e per le occasioni create, in alcune delle quali è bravo l’estremo difensore del Tricase Baglivo a sventarle. Padroni di casa che nel primo tempo sbagliano anche un penalty con Nestola.
I biancoazzurri, confermano di avere un organico di grande qualità e di essere in uno stato di forma importante, disputando un’altra prestazione maiuscola, dopo la vittoria dilagante di Brindisi alla prima di campionato.
I ragazzi di Branà, possono solo tentare di colpire in contropiede e provarci da calcio piazzato, anche se non mancano i tentativi di manovra spesso non riusciti o effettuati male, anche per merito delle capacità dei biancazzurri per l’occasione in maglia orange, che appaiono preparati e fin troppo esperti per farsi sorprendere.
A Tricase quindi, si può già parlare di crisi di risultati e domenica prossima non si potrà più sbagliare, specialmente se si vuole centrare nuovamente l’obiettivo dei Play Off è già tempo di una prima prova del nove. Mister Branà anche lo scorso anno a Leverano non aveva iniziato nel migliore dei modi, ma a fine stagione è riuscito comunque a condurre i suoi tra i primi cinque posti.
Quello che si spera è che quest’inizio d’annata, sia solo un momento negativo, dovuto alla poca consolidazione del gruppo e al fatto di aver incontrato forse due tra le più forti squadre del campionato. Il Fasano, sembra puntare alla sua terza promozione consecutiva, mentre l’Otranto sta mettendo in evidenza delle sorprendenti qualità lasciando intendere che venderà cara la pelle.
Il Tricase, necessita comunque di qualche altro ritocco soprattutto a centrocampo, ma anche l’eventuale arrivo di una prima punta non sarebbe affatto sgradito.
Dopodiché servirà tranquillità e stabilità, dal punto di vista dell’organico e quindi del gruppo.
In queste settimane infatti il mercato in uscita (soprattutto) e in entrata sembra aver trasformato l’impianto del “via Olimpica” in una piccola stazione con arrivi e partenze, alcune delle quali sorprendenti e inaspettate come quelle del portiere De Palma e del centrocampista Lentini che hanno lasciato lo spogliatoio tricasino una settimana dopo l’ex capitano Giovanni Citto successivamente accasatosi a Otranto. Quest’ultimo nel pomeriggio di oggi è stato contestato da una parte dei circa cento sostenitori tricasini presenti sugli spalti. Non sarebbero infatti piaciute alla tifoseria le “modalità” secondo la quale il tricasino avrebbe abbandonato la squadra della propria città accettando l’offerta dei biancoazzurri.
Oltre ai calciatori si è poi registrata una partenza tra i quadri societari come quella del Direttore sportivo Massimiliano Lippolis dimessosi dal suo incarico.
Sul fronte arrivi dopo l’annunciato tesseramento di Cristian Rizzello, in settimana anche Castrgnanò si è aggregato al gruppo.
Insomma un mercato in continuo fermento con la speranza di trovare la quadratura del cerchio, mai come in questo momento necessaria per dare una prima svolta che il club rossoblù necessita di avere seppur in una stagione appena cominciata.
Valerio Martella
Appuntamenti
Otranto Mistery Tour di fine anno
Doppio appuntamento, 28 e 30 dicembre tra leggende, aneddoti e personaggi misteriosi
Otranto Culture Aps, come ogni anno, promuove delle iniziative nel periodo in cui la città di Otranto si ripopola per festeggiare il Capodanno.
Visto il grande successo dell’iniziativa, propone due date dell’Otranto Mystery Tour, il 28 e 30 dicembre 2024.
Un tour originale che racconta Otranto da un punto di vista differente.
La storia della città sarà narrata attraverso leggende, aneddoti e personaggi misteriosi partendo dal Castello, percorrendo i vicoli del centro storico e passando dalla Cattedrale.
Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia.
Sinistri personaggi, reali o protagonisti di romanzi ambientati a Otranto, si intrecciano con storie tramandate di generazione in generazione.
Dai 14 anni in su.
Il tour sarà condotto da una guida turistica accreditata dalla Regione Puglia.
Partenza piazza Castello ore 16.30.
Prenotazione obbligatoria: 339.2261678 – otrantoculture@gmail.com.
Attualità
Anche il sarago morde!
Finalmente svelato il mistero: il sarago maggiore è il responsabile dei morsi ai bagnanti. Uno studio italiano identifica il Diplodus sargus come causa di ferite ai bagnanti, grazie anche al contributo della citizen science. Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento,: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati alla pelle morta dagli umani, un comportamento sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. In rari casi, alcuni adulti possono avere lo stesso comportamento, con conseguenze più serie»
Dopo anni di segnalazioni e ipotesi, un team di ricercatori delle Università del Salento, di Catania e di Torino ha finalmente individuato uno dei responsabili dei morsi subiti dai bagnanti in varie aree del Mediterraneo: il Sarago Maggiore (Diplodus sargus).
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Annales Series Historia Naturalis, rappresenta il primo rapporto documentato di questo comportamento insolito da parte del Sarago Maggiore. Grazie all’analisi dettagliata di tre episodi, tra cui un caso significativo avvenuto nell’agosto scorso in provincia di Siracusa, i ricercatori hanno confermato il ruolo di questo pesce nel provocare ferite, in alcuni casi abbastanza serie da richiedere cure mediche.
Fondamentale per questa scoperta è stato il contributo della cosiddetta citizen science. La piattaforma Facebook, attraverso il gruppo “Fauna Marina Mediterranea” – che conta oltre 29.000 membri tra ricercatori, pescatori e appassionati – ha permesso di raccogliere testimonianze dirette e materiali utili all’indagine.
IL CASO EMBLEMATICO
Tra i casi analizzati, spicca quello di una donna di 70 anni che, mentre nuotava in acque poco profonde nel siracusano, è stata ripetutamente morsa da un singolo Sarago Maggiore. L’attacco ha provocato una ferita di circa 4-5 cm di diametro, che ha richiesto cure mediche per evitare infezioni.
LE SPIEGAZIONI DEI RICERCATORI
«Le cause di questo comportamento, insolito per questa specie, restano ancora da chiarire», spiega Francesco Tiralongo dell’Università degli Studi di Catania, che ha guidato la ricerca presso l’ateneo etneo, «Sappiamo però chi è il colpevole, e questo ci dà un punto di partenza per ulteriori studi per comprenderne le cause. È altrettanto importante sottolineare il ruolo determinante della citizen science nel raccogliere e validare dati utili alla ricerca».
Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento, che ha partecipato alla ricerca insieme ad Emanuele Mancini dello stesso ateneo e Alessandro Nota dell’Università di Torino, aggiunge: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati a rimuovere pelle morta dagli umani, un comportamento noto e sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. Tuttavia, in rari casi, alcuni adulti possono mostrare lo stesso comportamento, con conseguenze più serie».
CONSULTA LO STUDIO
L’articolo scientifico originale, intitolato “Wounds inflicted on humans by the White Seabream (Diplodus sargus): First scientific report of aggressive behavior”, è liberamente scaricabile dal sito della rivista ANNALES Series Historia Naturalis.
CONCLUSIONI
Questa scoperta, resa possibile da un lavoro congiunto tra ricerca accademica e partecipazione dei cittadini, rappresenta un passo avanti nella comprensione del comportamento della fauna marina. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire le cause di questa aggressività sporadica e il suo possibile legame con fattori ambientali o biologici.
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Andrano
Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto
I 12 comuni (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca
Il Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.
«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»
I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».
Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».
La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».
«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».
Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».
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