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Lecce

Camera di Commercio e U.S. Lecce ancora insieme

Rinnovata la collaborazione per promuovere il Salento e le sue eccellenze. Il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci «Accordo rinnovato per riaffermare e rinvigorire il binomio vincente sport/promozione del territorio». Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani: «Rapporto nel quale sono espressi sia l’orgoglio del Salento, nelle sue migliori declinazioni territoriali e produttive, sia l’orgoglio di un Club sportivo che incarna dei valori importanti come il coraggio, la correttezza, la solidità»

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«La permanenza della squadra giallorossa in serie A è una sfida complessa e continua sotto il profilo sportivo, cui affianchiamo l’orgoglio di mostrare il nostro Salento e portarlo in tutta Italia; il massimo campionato si è rivelato un importante veicolo promozionale per le eccellenze che connotano l’imprenditoria del territorio e le sue peculiarità. Oggi rinnoviamo l’accordo di collaborazione con l’Unione Sportiva Lecce per riaffermare e rinvigorire il binomio vincente sport/promozione del territorio».


Così il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, insieme al presidente dell’Unione Sportiva Lecce, Saverio Sticchi Damiani, alla presenza del Direttore Generale dell’Area Tecnica, Pantaleo Corvino, dei membri di Giunta e Consiglio camerale e del Segretario Generale, ha dato avvio alla conferenza stampa nel corso della quale è stato sottoscritto il rinnovo dell’accordo di collaborazione tra la Camera di Commercio di Lecce e la Società giallorossa, grazie al quale le imprese del Salento potranno continuare ad avvalersi della forza mediatica e promozionale legata alla squadra del Lecce che già tanto valore aggiunto ha portato all’economia locale, anche favorendo nuove relazioni imprenditoriali, nazionali ed estere ed opportunità di business capaci di attrarre investimenti sul territorio.


«Rinnoviamo la collaborazione con la Camera di Commercio e, attraverso essa, sentiamo rinnovato il sostegno e la fiducia delle imprese del Salento che, soprattutto in questo particolare momento del campionato, fortificano l’energia e la determinazione per affrontare le sfide che ci attendono e raggiungere l’obiettivo salvezza», – ha commentato il Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani nel suo intervento, «ringrazio il presidente Vadrucci, i membri della Giunta e del Consiglio oggi presenti per aver voluto dare nuova linfa a questo rapporto nel quale sono espressi sia l’orgoglio del Salento, nelle sue migliori declinazioni territoriali e produttive, sia l’orgoglio di un Club sportivo che incarna dei valori importanti come il coraggio, la correttezza, la solidità. Tutto ciò, virtuosamente, si intreccia dando vita ad una realtà tra le più appassionate e vivaci del panorama nazionale, sotto il profilo sportivo ed economico».


ESTRATTO DELLA CONVENZIONE

La Camera di Commercio e l’Unione Sportiva Lecce intendono proseguire nella realizzazione di un’iniziativa di promozione del territorio salentino e delle imprese iscritte al registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Lecce attraverso la realizzazione di incontri business – to business e similari tra operatori locali e referenti selezionati dalle varie zone d’Italia e dall’estero, per la presentazione del Salento, delle sue bellezze, peculiarità e realtà produttive, al fine di promuovere lo sviluppo di relazioni imprenditoriali, creare opportunità di business e attrarre attenzione ed eventuali investimenti sul territorio. A tali incontri propedeutici e collaterali seguiranno, a cura integrale della U.S. Lecce, tour esperienziali, momenti di hospitality, in occasione delle partite interne di campionato ma anche eventualmente in trasferte selezionate, finalizzati al consolidarsi delle relazioni tra imprenditori salentini (selezionati tramite le piattaforma informatiche di marketing già utilizzate dall’Unione Sportiva Lecce) e referenti (imprenditori, buyers, etc..) nazionali ed esteri al fine di rafforzare la conoscenza delle potenzialità del sistema economico produttivo della provincia di Lecce, potenziando anche le opportunità sui mercati esteri.


La Camera di Commercio e l’Unione Sportiva Lecce intendono regolamentare con un maggior dettaglio mediante la presente convenzione qualsiasi rapporto relativamente all’attuazione dei b2b ed iniziative similari anche da realizzare su impulso della stessa U.S. Lecce e dei momenti di hospitality durante le partite disputate in casa e in eventuali trasferte pre- selezionate, nonché all’uso dei locali dell’Unione Sportiva Lecce e delle professionalità della Camera di Commercio per l’organizzazione di eventuali altri eventi.


Per l’espletamento delle attività di partecipazione all’iniziativa la Camera di Commercio si impegna a riconoscere all’U.S. Lecce un contributo – rimborso avente valore promozionale pari ad centomila euro omnicomprensivo dell’IVA, se dovuta, anche a titolo di rifusione di tutte le spese sostenute dalla U.S. Lecce in favore degli operatori economici selezionati e derivanti dalle attività programmate nel periodo di svolgimento del citato Campionato, del tutto svincolato dall’esito sportivo del Campionato cui si riferisce sotto il profilo della contemporaneità temporale delle iniziative.


Appuntamenti

Acciaio, la nuova frontiera del costruire

Da domani venerdì 31 gennaio i “Dialoghi sui sistemi costruttivi per la realizzazione di un nuovo edificio_Design, Strutture, Prescrizioni, Normative e Controllo” promossi dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce. Tre appuntamenti per analizzare in dettaglio un edificio con intelaiatura in acciaio, dalle fondazioni alla struttura alle rifiniture. In collaborazione con Confindustria Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Scuola Edile di Lecce. Start ore 15

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L’analisi dettagliata, dalle fondazioni alla struttura alle tipologie di finiture, di un edificio con intelaiatura in acciaio per approfondire punti di forza e di criticità, problematiche e potenzialità, di una tipologia di costruzione sempre più apprezzata per durabilità, adattabilità, sostenibilità.

È il filo rosso dei tre “Dialoghi sui sistemi costruttivi per la realizzazione di un nuovo edificio_Design, Strutture, Prescrizioni, Normative e Controllo”, promossi dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce e curati dal Gruppo di Lavoro “Tecnologie per costruire architetture” dello stesso Ordine, organizzati a partire da domani, venerdì 31 gennaio, alle 15 nella Sala Conferenze dell’Hotel Leone di Messapia a Lecce, per proseguire poi il 28 febbraio e concludersi il 28 marzo.
Obiettivo dei lavori «illustrare, con il prezioso contributo di Confindustria Lecce, Camera di Commercio di Lecce e Scuola Edile di Lecce, il ruolo delle industrie, del mercato e delle imprese edili, in rapporto alle innovative proposte architettoniche e strutturali dei nuovi sistemi edilizi».

«Partiamo da un’esigenza sempre più evidente nel nostro lavoro: approfondire e condividere esperienze e competenze tra professionisti del settore, per rispondere in modo esaustivo e qualitativamente ineccepibile non solo alle esigenze della committenza e del mercato ma anche a quelle sociali più complessivamente intese che sollecitano soluzioni sostenibili, durature, non impattanti, capaci di coniugare qualità estetica, qualità progettuale, qualità costruttiva, sostenibilità economica e sociale», sottolinea Tommaso Marcucci, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce.

«Nonostante nel nostro Paese a partire dal dopoguerra gli edifici siano stati realizzati prevalentemente in calcestruzzo armato, per l’utilizzo dell’acciaio strutturale o da costruzione», prosegue Marcucci, «possiamo contare su una casistica ed esperienze importanti sufficienti a fare massa critica utile a restituirci i vantaggi che l’utilizzo dell’acciaio consente: ridotti tempi di realizzazione con contrazione dei costi, impatto ambientale ridotto, alta resistenza e flessibilità, preziosissime nel caso di zone sismiche, aumento della sicurezza nei luoghi di lavoro, alta percentuale di recupero e riuso, riciclabilità praticamente infinita. E ovviamente il pensiero corre subito ai maestri come Ludwig Mies van de Rohe, alla sua magistrale attenzione ai dettagli costruttivi, alla sua portata innovativa, alla bellezza di progetti come il Padiglione Barcellona che, realizzato nel 1929, ancora oggi permette spunti e suggestioni».

Il primo appuntamento si aprirà domani alle 15 con i saluti istituzionali di Tommaso Marcucci, presidente Ordine degli Architetti P.P.C. provincia di Lecce e

Valentino Nicolì, Presidente Confindustria Lecce.
Proseguirà con l’introduzione al tema curata da Giuseppe Spisso, consigliere dell’Ordine e Referente Gruppo di lavoro Tecnologie per costruire architetture (TCA), e una tavola rotonda cui parteciperanno Alessandra Buoso (ingegnere), Livio Pascali (Università Di Bologna(, Claudio Giancane (ingegnere), Luca Torelli (geometra).

Alle 19,30 dibattito e conclusione dei lavori.

Agli Architetti PPC che parteciperanno agli appuntamenti saranno riconosciuti 4 crediti formativi per ogni giornata di approfondimento.

CALENDARIO E PROGRAMMA DEI DIALOGHI

 31 gennaio

Ore 14,30 Registrazione

Ore 15 Saluti

Arch. Tommaso Marcucci – Presidente Dell’ordine Degli Architetti P.P.C. della provincia di Lecce

Dott. Valentino Nicolì – Presidente Confindustria Lecce

Ore 15,45 Introduzione

Arch. Giuseppe Spisso – Consigliere Oappc Lecce, Referente Gruppo di lavoro Tecnologie per costruire architetture (TCA).

A seguire

Il Gruppo di lavoro Tecnologie per costruire architetture dialoga con:

Ing. Alessandra Buoso
Prof. Ing. Livio Pascali – Università Di Bologna
Ing. Claudio Giancane
Geom. Luca Torelli

Ore 19,30 Dibattito e Conclusione dei lavori

28 febbraio

Ore 14,30 Registrazione

Ore 15 Saluti

Arch. Tommaso Marcucci – Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Lecce

Dott. Mario Vadrucci – Presidente Camera di Commercio Lecce

Ore 15,30 Introduzione

Arch. Luigi Cardignan – Coordinatore del Gruppo di Lavoro Tecnologie per Costruire Architetture (TCA)

A seguire

Il Gruppo di lavoro Tecnologie per costruire architetture dialoga con:
Arch. Giampiero Guarracino
Ing. Giuseppe Pugliese
Dot. Gianni Capriglia
Ing. Antonio Piscopiello
Ing. Vincenzo Saracino
Ore 19,30 Dibattito e Conclusione dei lavori

28 marzo

Ore 14,30 Registrazione

Ore 15 Saluti

Arch. Tommaso Marcucci – Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Lecce

Ing. Roberto Babbo – Presidente della Scuola Edile di Lecce

Ore 15,30 Introduzione

Arch. Pierluigi De Giorgi componente del Gruppo di Lavoro Tecnologie per Costruire Architetture (TCA)

A seguire

Il Gruppo di lavoro Tecnologie per costruire architetture dialoga con:

Arch. Giovanna Novella

Ing. Alessandra Buoso

Ing. Claudio Giancane

Geom. Giuseppe David

Ore 19,30 Dibattito e Conclusione dei lavori

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Attualità

Cuore e mani aperte per i piccoli pazienti del “Fazzi”

Donato alla Unità operativa semplice dipartimentale di Reumatologia e Immunologia pediatrica un Podoscopio, uno strumento diagnostico con il quale è possibile effettuare l’analisi posturale

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Si è tenuta la cerimonia di consegna di alcune strumentazioni medicali a due reparti pediatrici del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.

Le donazioni sono frutto dell’iniziativa dell’Ente del Terzo Settore Cuore e mani aperte OdV, presieduto dal cappellano del nosocomio di Lecce, Don Gianni Mattia.

Nello specifico, alla Unità operativa semplice dipartimentale di Reumatologia e Immunologia pediatrica è stato donato, in collaborazione con la Cooperativa sociale Art Work, un Podoscopio, uno strumento diagnostico con il quale è possibile effettuare l’analisi posturale del paziente pediatrico.

Mentre alla Unità Operativa Complessa di Pediatria, l’associazione Cuore e mani aperte OdV ha donato 10 sistemi modulari per aerosol terapia inclusi di kit ampolla e maschere, utili per la somministrazione di farmaci ai pazienti pediatrici in forma di aerosol.

Alla cerimonia odierna erano presenti il Direttore Generale di ASL Lecce, avvocato Stefano Rossi; per la Direzione sanitaria del Presidio, le dottoresse Roberta Tornese e Carmen Attanasi; la dottoressa Adele Civino responsabile del Centro di Reumatologia e Immunologia pediatrica e la professoressa Flavia Indrio direttrice responsabile della Pediatria, oltre allo stesso Don Gianni e altri rappresentanti della sua Associazione.

«Dopo tanti anni, trascorsi ad aiutare gli altri e soprattutto i più piccoli, non smetto di commuovermi davanti alla bellezza semplice di un gesto d’amore. Ogni donazione è il risultato di più cuori che, battendo all’unisono, creano una melodia dolce che sa alleviare le sofferenze», sono queste le parole con le quali Don Gianni Mattia ha aperto la cerimonia di donazione, «per onorare la vita che abbiamo ricevuto in dono e dare a essa un senso profondo che possa alleviare ogni tipo di solitudine e sofferenza, non si può non prendere posizione in tutte quelle situazioni di abbandono e disperazione che la malattia alle volte porta con sé e lo facciamo riconoscendo l’importanza della solidarietà e della collaborazione che nasce quando più persone si uniscono per uno stesso scopo».

La dottoressa Adele Civino, che ha tenuto a sottolineare che lo strumento verrà utilizzato insieme al Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione, diretto dalla dottoressa Cristina Del Prete, con un ambulatorio congiunto, che prevede l’intervento periodico in reparto di una fisiatra, la dottoressa Maria Forcignanò, con riconoscenza per l’attenzione rivolta ai piccoli pazienti, ha spiegato l’importanza della donazione del podoscopio: «I bambini seguiti presso la UOSD di Reumatologia e Immunologia Pediatrica dell’Ospedale “Vito Fazzi” presentano spesso problematiche articolari, ossee o muscolari che si possono associare ad anomalie posturali, alterazioni nell’appoggio e nella morfologia dei piedi e rischio di esiti permanenti. Per garantire una presa in carico completa e tempestiva, è attivo un ambulatorio congiunto reumatologico pediatrico e fisiatrico che consente una diagnosi precoce di tutte le condizioni che richiedono specifici interventi di terapia fisica e riabilitativa. All’interno di questo ambulatorio la presenza del podoscopio, costituito da una lastra di cristallo su cui il bambino appoggia i piedi e uno specchio inclinato, fornisce una chiara immagine dell’impronta plantare evidenziando eventuali squilibri e anomalie come piede piatto, cavo, varo o valgo.  Una diagnosi precoce e accurata di queste alterazioni è importante per impostare programmi di terapia fisica mirati, migliorando i risultati delle cure e la qualità di vita dei piccoli pazienti».

Don Gianni ha ricordato che l’UOSD diretta dalla dottoressa Civino, nei prossimi giorni riceverà, su donazione della Associazione Cuore e mani aperte, anche un frigorifero.

La professoressa Flavia Indrio ha espresso parole di stima nei confronti dell’Associazione presieduta da Don Gianni: «Desidero esprimere la nostra più sincera gratitudine per la vostra generosa donazione delle macchine per aerosol. Grazie al vostro prezioso contributo, possiamo garantire una corretta somministrazione delle terapie, aiutando i nostri piccoli pazienti a guarire più rapidamente e con maggiore efficacia. La vostra sensibilità e il vostro supporto sono fondamentali per migliorare il nostro servizio e offrire cure sempre più mirate e di qualità. Grazie di cuore per essere al nostro fianco nel prenderci cura dei bambini».

L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è stata fondata nel 2001 e non si è mai discostata dall’amore verso l’altro.

Lo spirito di carità cristiana gli ha permesso di riscoprire nel più fragile l’amore più grande.

Uno sguardo sempre attento e gentile rivolto con particolare attenzione e sensibilità alle esigenze di natura socio-sanitaria.

Negli ultimi anni si è soffermata con attenzione a esplorare il concetto della cura che passa anche attraverso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri.

In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere, da una Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti a diverse umanizzazioni pittoriche di risonanze magnetiche, tac e intere unità operative pediatriche.

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Andrano

Operazione antimafia, arresti a Sud Est

I carabinieri hanno arrestato 87 persone per associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da fuoco e estorsioni. Smantellate piazze di spaccio a Racale, Tricase, Scorrano e Maglie. Raggiunti dal provvedimento oltre al boss Antonio Marco Penza, già condannato per 416bis, anche la cosiddetta leva emergente, Francesco Urso, operante sul territorio di Andrano e centri vicini

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A Lecce e ulteriori 22 centri della provincia, più di 470 carabinieri del Comando Provinciale, supportati dai rinforzi della Legione Puglia, nonché dai baschi rossi dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori Puglia”, dai militari della Compagnia operativo di ordine pubblico e dalle unità specializzate API/SOS dell’11° Reggimento “Puglia” e del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Lecce, su proposta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 87 persone su un totale di 112 indagati, di cui 56 da associare al carcere e 31 da sottoporre ai domiciliari.

L’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e altri reati, fra cui ripetute estorsioni.

Tutti i reati sono aggravati dal metodo mafioso.

La vasta operazione antimafia, che ha visto anche la partecipazione del Nucleo Carabinieri Cinofili di Bari e degli elicotteristi del 6° Nucleo Elicotteri stanziato a Bari-Palese, ha toccato anche altre province del Nord Italia, dove sono stati rintracciati e arrestati alcuni destinatari del provvedimento che negli ultimi tempi avevano lasciato il Salento.

Altre venti persone già detenute, hanno invece ricevuto il provvedimento direttamente in carcere.

L’indagine, condotta dal 2020 al 2024 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lecce, è stata convenzionalmente denominata “Sud Est” perché gli elementi indiziari acquisiti hanno messo in evidenza l’esistenza nella provincia di Lecce di un’associazione per delinquere di tipo mafioso, capeggiata da un uomo già condannato per mafia e ora detenuto, a cui sono collegati ulteriori 2 gruppi criminali dediti al narcotraffico in tutto il territorio salentino, secondo intese definite all’interno dell’associazione a delinquere di tipo mafioso di base nella città di Lecce.

L’attività dei militari dell’Arma, condotta con metodi tradizionali sul campo come gli appostamenti, i pedinamenti, le ricognizioni e osservazioni aeree ed anche attraverso sofisticate indagini tecniche, hanno confermato come il traffico di droga continua a costituire il core-business della mafia leccese.

Tuttavia un significativo elemento di novità evidenziato dall’indagine è l’apertura a possibili “collaborazioni” fra gruppi criminali operanti in differenti zone del Salento, una sorta di joint venture criminale eletta a forma di profitto che abbraccia più sodalizi capeggiati da esponenti della criminalità organizzata, attorno alla quale ruotano il narcotraffico, le estorsioni per debiti di droga, l’autoriciclaggio e la violazione della disciplina sulle armi, tutti reati svolti anche in modo autonomo oltre che associato, originando un intreccio di affari illeciti lucrosi per tutte le associazioni, in un patto di collaborazione reciproca che assicurava guadagno e controllo del territorio.

La gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, riguarda indagati di elevato spessore criminale, fra cui spicca il detenuto Antonio Marco Penza, già condannato per 416bis, operante nella città barocca, nonché i suoi due principali referenti territoriali come Andrea Leo, anche lui già condannato per 416bis, (operante nei territori di Vernole, Melendugno e paesi vicini) e la cosiddetta leva emergente, Francesco Urso, operante sul territorio di Andrano e centri vicini.

Ciascuno di loro era al vertice delle organizzazioni egemoni nelle zone di rispettiva competenza.

Questi ultimi due sarebbero stati capaci di gestire un vero e proprio monopolio del traffico e dello spaccio di droga avvalendosi della loro appartenenza alla compagine mafiosa capeggiata dal Penza, utilizzando una fitta rete di collaboratori distribuiti nel capoluogo e nei vari paesi della provincia, che si ritiene abbiano avuto il compito di curare i rapporti con le altre realtà criminali presenti in tutto il Salento interessate al business della droga.

Al riguardo, dagli indizi emersi, ciascun gruppo criminale avrebbe una struttura organizzativa a carattere verticistico, connotata da vincoli gerarchici, stabili rapporti di frequentazione, grande capacità di rigenerarsi, interscambiabilità dei ruoli, disponibilità di armi e di basi logistiche.

Inoltre, le prolungate e articolate attività investigative hanno consentito di riscontrare l’attivismo di numerose piazze di spaccio ben strutturate e organizzate nella provincia di Lecce, come ad esempio quella sul territorio di Racale e dei paesi vicini, oppure quella di Tricase e ancora le piazze di spaccio nella zona di Scorrano e Maglie, che sarebbero tutte gestite da altri affiliati al gruppo Penza.

A tal proposito, nel provvedimento cautelare il Giudice ha contestato a 18 indagati l’appartenenza all’associazione mafiosa, specificando la forte carica di intimidazione dei gruppi criminali capeggiati da esponenti storici della mafia salentina come il già citato boss Antonio Marco Penza, tuttora in carcere, che forte di una storica leadership mafiosa sarebbe riuscito da dietro le sbarre a dare continuità al clan e nel contempo a incrementare il volume dei traffici di sostanze stupefacenti, garantendo così una completa egemonia sul territorio di Lecce e provincia, avvalendosi di suoi uomini di fiducia a piede libero, i cosiddetti bracci operativi dell’associazione, capaci all’occorrenza di mettere in atto azioni intimidatorie oppure ritorsive, per garantire il controllo sugli altri gruppi.

Per ultimo, c’è un capitolo dell’indagine che riguarda un tentato omicidio avvenuto a Lecce nel 2014, quando era sopravvissuto per miracolo ai colpi di un’arma da fuoco l’allora 46enne Massimo Caroppo, raggiunto dai proiettili al volto e al braccio sinistro, durante un agguato avvenuto in località San Ligorio, alle porte di Lecce, episodio rimasto un cold case per oltre dieci anni.

I carabinieri sono riusciti a svelare il nome dei presunti responsabili di quell’agguato, riscontrando anche le parole di alcuni collaboratori di giustizia che avevano reso alcune dichiarazioni riguardo quell’imboscata, scaturita dai contrasti fra esponenti di clan rivali per interessi legati ai traffici di droga.

LE DICHIARAZIONI DEL COLONNELLO DONATO D’AMATO, COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI

I CAPI DI IMPUTAZIONE

Agli indagati vengono contestati 127 capi di imputazione, segnatamente: associazione mafiosa (a carico di 18 indagati); tre associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti (quella operante su Lecce contestata a 24 indagati, la seconda operante su Andrano a carico di 30 indagati, la terza operante su a Vernole-Melendugno a carico di 12 indagati); 319 delitti in tema di stupefacenti;

sette delitti estorsivi; 12 in materia di armi; 16 delitti vari (fra i quali tentato omicidio, reati contro la persona e contro il patrimonio).

Nel corso dell’attività investigativa sono stati eseguiti 25 arresti in flagranza per reati di droga portati a termine dai carabinieri nel corso dell’indagine, con il sequestro di quasi 40 chilogrammi di stupefacenti fra cocaina, hashish, eroina e marijuana, nonché diversi sequestri di armi a disposizione degli affiliati, fra cui pistole, fucili a pompa e relativo munizionamento.

Sono in corso altri sequestri preventivi finalizzati alla confisca per equivalente, a carico di alcuni indagati che hanno accumulato con il narcotraffico ingenti quantità di denaro tra beni immobili (terreni e fabbricati), autovetture e rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa un milione settecentomila euro.

Fra i beni sequestrati c’è anche il compendio aziendale di una rinomata pizzeria che si trova in centro a Lecce, gestita da una società di cui fa parte uno dei principali indagati.

TUTTI GLI ARRESTATI

Ecco i nomi di coloro che sono finiti in carcere: Francesco Urso, 37 anni, Massimo Accogli, 51 anni e Alfonso Accoto, 58 anni, Salvatore Accoto, 55 anni, tutti e 4 di Andrano; Cirino Accoto, 51 anni di Poggiardo; Manuele Capirola, 41 anni di Castrì di Lecce; Raffaele Capoccia, 36 anni di Lecce; Fabio Capone, 58 anni di Lizzanello; Damiano Lorenzo Carlà, 32 anni di San Cesario di Lecce; Carlo Coviello, 47 anni di Trepuzzi; Andrea D’Alba, 23 anni di Borgagne; Donato D’Amico, 44 anni di Tricase; Oliviero De Nuzzo, 49 anni di Ortelle; Maurizio De Pascali, 45 anni di Andrano; Nicola Eder Di Nunzio, 42 anni di Maglie; Giampiero Dora, 46 anni di DisoAntonio Elia, 34 anni di Andrano; Nadir Frisullo, 31enne di Tricase; Michele Fuso, 26 anni di Melendugno; Santo Gagliardi, 59 anni di LecceEmanuele Gammariello, 31enne di ArnesanoDavide Gigliola, 31 anni di Andrano; Andrea Gubello, 42 anni di Monteroni di Lecce; Gennaro Hajdari, 41enne di Lecce; Giorgio Hameti, 32 anni di Scorrano; Oronzo Indraccolo, 36 anni di Lecce; Micheal Ingrosso, 35 anni di LizzanelloAndrea Leo, 53 anni di VernoleMattia Leo, 22 anni di Vernole; Antonio Leto, 34enne di Melendugno; Stefano Leucci, 35 anni di Poggiardo; Davide Marra, 24enne di Spongano; Ivan Martella, 49 anni, di Andrano; Fabio Marzano, 55enne di Lecce; Silvano Massafra, 37 anni di Andrano; Graziano Melis, 35enne di Castrì di Lecce; Federico Melissano, 27 anni di Andrano; Cosimo Miggiano, 43 anni di Muro Leccese; Marco Minonne, 47enne di Andrano; Giuliano Montagna, 47 anni di Maglie; Pierluigi Musarò, 47enne di Andrano; Diego Negro, 43 anni di Poggiardo; Andrea Panico, 47enne di Andrano; Marco Antonio Penza, 41 anni di Lecce; Salvatore Perrone, 58enne di Trepuzzi; Andrea Podo, 47 anni di Monteroni di Lecce; Andrea Podo, 29enne di Lecce; Giacomo Russo, 25 anni di Scorrano; Paolo Raffaele Stefanelli, 50 anni di Andrano; Cristian Stella, 29enne di LecceGianluca Stella, 35enne di Lecce; Emiliano Sulka, 31 anni di Lizzanello; Oronzo Taurino, 28enne di San Donato di Lecce; Maurizio Toma, 49 anni di Scorrano; Cristian Urso, 46 anni di Andrano; Vito Paolo Vacca, 30 anni di Racale; Micheal Veri, 26enne di Melendugno.

Agli arresti domiciliari invece: Paolo Accoto, 45enne di Andrano; Tania Benincasa, 51enne di Lecce; Pierluigi Lorenzo Calogiuri, 22enne di Lizzanello; Giulia Caraccio, 34enne di Tricase; Simone Caracuta, 26enne di Martano; Alessandro Casciaro, 27 anni di Andrano; Ippazio Casciaro, 32enne di Andrano; Lorenzo Cisternino, 22enne di Melendugno; Marco Colona, 33enne di Ruffano; Roberto Corpus, 59enne di Lecce;  Antonio De Iaco, 41enne di Sanarica; Federico Elia, 21enne di Melendugno; Marco Franchini, 50enne di Lecce; Corrado Geusa, 55enne di Tricase; Roberto Ingrosso, 41enne di Galatina; Federico Letizia, 36enne di Caprarica di Lecce; Gabriel Longo, 22enne di Melendugno; Ippazio Manno, 28enne di Tiggiano; Alessandro Marra 62enne di Tricase; Marco Martinese, 45 anni di Specchia; Federico Mazzotta, 23enne di San Cesario di Lecce; Lucio Minonne, 54enne di Andrano; Daniele Morciano, 36enne di Tricase; Luigi Nicolì, 36enne di Tricase; Andrea Piri, 40enne di Poggiardo; Damiano Antonio Piri, 66enne di Poggiardo; Alessandro Santoro, 24enne di Melendugno; Carlo Saracino, 40enne di Borgagne; Mario Sciurti, 39enne di Andrano; Gioele Striani, 23enne di Melendugno; Angelo Terrizzi, 45enne residente in Lombardia ma domiciliato a Poggiardo.

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