Sport
Club Scherma Lecce: tanta sfortuna a Lamezia Terme
Si è concluso, lo scorso weekend, il prestigioso appuntamento con i Campionati Italiani di Serie C – Zona Sud – in programma presso il Palazzetto dello Sport
Si è concluso, lo scorso weekend, il prestigioso appuntamento con i Campionati Italiani di Serie C – Zona Sud – in programma presso il Palazzetto dello Sport “Palasparti” di Lamezia Terme (Cz). Alla prestigiosa kermesse, indetta dalla Federazione Italiana Scherma (Fis), ha partecipato anche la formazione leccese, iscritta nel Campionato di Serie C2 di Spada maschile e diretta dal maestro Alessandro Rubino. Nella compagine salentina, hanno preso parte Marco Marra, Giulio Turrisi, Marco Leucci e Cesare Foggetti. «L’obiettivo dei nostri ragazzi era innanzitutto quello di migliorare il sesto piazzamento ottenuto nel Campionato dello scorso anno – esordisce la presidente del Club Scherma Lecce, Sari Greco – ma anche quello di centrare la promozione alla serie successiva (in Serie C1). Purtroppo sul nostro cammino abbiamo incontrato la Polisportiva Partenope (Napoli), che è poi risultata vincitrice del campionato. Siamo stati sfortunati nell’abbinamento ai gironi; il nostro team, difatti dopo aver brillantemente superato il Club Scherma Cosenza con il punteggio di 45-28, nel secondo match, invece, i nostri ragazzi hanno incontrato in pedana, l’Ass. Polisportiva Partenope, che ha avuto la meglio per 45 a 30. Nel tabellone ad eliminazione diretta, poi – aggiunge la presidente Greco – la nostra squadra giunta agli ottavi di finale ha vinto contro i siciliani del Club Scherma Siracusa con il punteggio di 45 a 38; ai quarti di finale, però, il destino ha voluto ancora una volta, che si materializzasse l’abbinamento con la Polisportiva Partenope, la quale ha nuovamente superato i nostri ragazzi, questa volta col punteggio di 45 a 27, vincendo successivamente, come già detto, tutti gli incontri ottenendo il primo posto e conquistando così la promozione in C1 assieme al Club Scherma Taranto, quest’ultimo classificatosi al secondo posto». Non nasconde il rammarico la presidente del Club Scherma Lecce, la professoressa Greco, peraltro presente a Lamezia Terme a supportare la squadra: «Contro Cosenza e Siracusa i ragazzi hanno tirato davvero bene, un gran peccato aver pescato nel girone e poi anche nelle dirette il Napoli – aggiunge il massimo esponente del sodalizio leccese – speriamo di poter essere più fortunati il prossimo anno. Adesso, incombe il Campionato Nazionale di Scherma Categoria Under 23 e speriamo di poter cogliere qualcosa di prezioso, anche se non aspiriamo certamente per la lotta al podio». Il Campionato Nazionale di Scherma Categoria Under 23, si disputerà a Brindisi dal 25 al 27 marzo prossimi presso l’impianto sportivo della “Nuova Idea” e vedrà impegnati circa seicento schermidori provenienti da tutte le società d’Italia. Per il Club Scherma Lecce, saliranno in pedana quattro atleti: nella Spada Femminile, ci sarà Alessandra Martina e Gloria Leucci, mentre nella Spada Maschile, Nico Brindisino e Marco Marra. Presente a Brindisi, anche se con la maglia del prestigioso Club Scherma Roma, Giulio Martina, figlio della presidente Greco: «Sarebbe davvero assurdo e singolare se sulla strada dei miei tesserati si dovesse inserire mio figlio – conclude Greco – ma questa è la conferma dell’imprevedibilità dei sorteggi, spesso determinanti per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato».
Casarano
Passerella d’onore per il Casarano
Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

GRAVINA- CASARANO 4-2
Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)
Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.
Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.
Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.
In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.
Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.
Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.
Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.
Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.
Giuseppe Lagna
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Cronaca
Lecce d’applausi. Lezione all’Italia pallonara
Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.
Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.
Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.
Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.
Ed è stato di parola!
Anche nella difficoltà estrema tra un lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.
Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.
Pur nella difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.
E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.
Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.
Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.
Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».
I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.
Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.
Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.
Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.
Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.
Come se il dolore si potesse mettere da parte.
Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.
Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.
La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.
La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.
Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.
Attenzione, però! Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.
Giuseppe Cerfeda
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Sport
Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.
La nota
“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.
Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.
Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.
Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.
Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.
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