Miggiano
Il Rally dei 5 Comuni apre alla storia
Miggiano, Montesano, Ruffano, Specchia e Supersano: vi potranno partecipare tutti i tipi di auto da competizione, comprese le performanti World Rally Car e quelle storiche
Tutto pronto per l’ultimo rally della stagione agonistica salentina del 2013: il 5° Rally dei 5 Comuni. La gara, organizzata dalla Scuderia “Salento MotorSport” di Ruffano con il patrocinio della Provincia di Lecce e dei Comuni di Miggiano, Montesano, Ruffano, Specchia (insieme al Consorzio “Terra di Leuca Bis”, da questi costituito) e Supersano, si svolgerà sabato 28 e domenica 29 settembre prossimi.
La novità più importante di questa edizione è che, oltre ad essere valida per lo Challenge Rallies Nazionali 7^ Zona e per il Trofeo Twingo R2 Gordini “di Zona”, vi potranno partecipare tutti i tipi di auto da competizione, comprese le performanti World Rally Car e le storiche (in coda alle “moderne”). Ovviamente la possibilità concessa in via sperimentale in questo tipo di rally dalla competente Federazione Sportiva, la C.s.a.i., consentirà un aumento del numero degli iscritti e dello spettacolo.
Il programma della manifestazione prevede lo svolgimento delle ricognizioni autorizzate del percorso nella mattinata di sabato 28 seguite, nel pomeriggio, dalle verifiche tecnico-sportive e, alle 20:30, dalla cerimonia di presentazione degli equipaggi (Largo D’Annunzio a Ruffano).
Domenica 29 le auto in gara usciranno dal Riordino notturno alle 10:30 per effettuare i tre passaggi previsti sulle P.S. “Madonnina” di 13,16 Km (ore 11:20; 13:49, 16:18) e “Fontanelle” di 9,91 Km (ore 11:58; 14;27; 16:56) prima dell’Arrivo in programma alle 18:05. Alla fine della gara i concorrenti avranno percorso 172,51 Km, di cui 69,21 Km di P.S.
Le Prove Speciali hanno subìto delle modifiche importanti pur svolgendosi nelle stesse aree, mentre lo splendido complesso turistico “Borgo Cardigliano” è stato confermato quale centro logistico della kermesse (qui sono ubicati Direzione Gara, Segreteria, Ufficio Stampa, Parchi Assistenza, Riordini e Refuelling) così come l’Arrivo in Largo D’Annunzio a Ruffano.
La “Fontanelle”, che si svolge in agro di Specchia, mantiene approssimativamente la stessa configurazione ma la partenza ha una nuova ubicazione che và ad insistere nella stessa zona dell’arrivo: la strada che da Specchia porta a Presicce.
Tutte le fasi del rally potranno essere seguite in diretta sulle frequenze di “MondoRadio” e “RadioAurora”.
Gianluca Eremita
Cronaca
Mancata precedenza al semaforo: incidente a Miggiano
Due i mezzi coinvolti, entrambi rimossi con carro attrezzi: sul posto anche carabinieri e soccorsi
Violento incidente stradale questa mattina alle porte di Miggiano.
Due vetture si sono scontrate all’incrocio semaforico all’ingresso del paese lungo la provinciale 374 che conduce a Taurisano.
Per via di una mancata precedenza, sono entrati in collisione un Fiat Doblò vecchio modello ed una Volkswagen Tiguan.
A bordo del primo viaggiavano due uomini di Miggiano. Sul suv invece un uomo di Ruffano.
Non gravi le conseguenze patite.
I danni patiti dai mezzi e gli airbag, praticamente tutti apertisi, raccontano la portata dello scontro.
Sul posto soccorsi e forze dell’ordine, con l’intervento di due carro attrezzi, per la rimozione delle vetture, entrambe non più marcianti, e di una ditta specializzata nella pulizia e rimessa in sicurezza del manto stradale.
Attualità
Nonna Rosa spegne 100 candeline
Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia
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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.
In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.
«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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