Connect with us

Castrignano del Capo

Leuca: finale nazionale del Campionato italiano Soap Box Scuderia Ferrari

Nel week-end dal 21 al 23 ottobre Santa Maria di Leuca ospiterà la finale nazionale del Campionato Soap Box Scuderia Ferrari. Lungo un percorso di circa due chilometri

Pubblicato

il

Nel week-end dal 21 al 23 ottobre Santa Maria di Leuca ospiterà la finale nazionale del Campionato Soap Box Scuderia Ferrari. Lungo un percorso di circa due chilometri, dal piazzale della Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae alla promenade delle ville ottocentesche, in una gara appassionante tra piccoli bolidi lunghi non più di 250 centimetri, quindici team si daranno battaglia in una competizione all’insegna delle prestazioni e della creatività. Tutto questo senza neanche un motore. Ecco gli ingredienti dell’incredibile manifestazione che vedrà protagonista la cittadina bimare salentina: un’eccezionale sfida che animerà le ripide strade della marina ed il centralissimo Lungomare Colombo. A sfidarsi a colpi di velocità, di destrezza e di stile non saranno automobili tradizionali ma Soap Box, letteralmente scatole di sapone, veicoli senza motore capaci di raggiungere fino a 80 Km/h, sfruttando la sola forza di gravità. Il Grand Prix Santa Maria di Leuca, Soap Box Competition promosso dagli Scuderia Ferrarri Club, nasce dalla volontà di unire le eccellenze del car design in un grande evento popolare all’insegna del divertimento. Le Soap Box Car che prenderanno parte alla competizione vanteranno, infatti, dei progettisti d’eccezione: carrozzieri di fama, scuole leader nella formazione legata al design e all’automotive, costruttori di prototipi di livello internazionale. Ogni modello sarà diverso dall’altro ingegnerizzato sulla base di un “progetto amatoriale”; per questo hanno aspetti così diversi: c’è chi ha pensato a linee più affusolate di altre e chi a ruote più grandi, comunque tutte autovetture a zero impatto ambientale nate dall’assemblaggio manuale di ogni componente. A competere con i bolidi a gravità targati Scuderia Ferrari Club saranno gli agguerriti Club che aderiscono al sodalizio che riunisce i tifosi della Ferrari e che da ormai cinque anni si sfidano in un appassionante Campionato con questo tipo di veicolo. Il pubblico vedrà, quindi, gareggiare tutti i veicoli dei Club Ferrari, protagonisti del Campionato 2011. Sabato 22 ottobre, nel pomeriggio, i piloti prenderanno confidenza con il percorso nelle prove libere dopo aver affidato la messa a punto delle vetture ai meccanici al lavoro nei paddocks nell’area Playtime; la partenza è prevista per le ore 10.00 di domenica 23. Le Soap Box Car affronteranno curve da brivido scendendo da Foresta Forte, superando la chicane della rotatoria del Santuario, passeranno sui ponti dei canali San Vincenzo e Leopardo, affronteranno la performante doppia curva di Via Doppia Croce, per poi sfrecciare lungo il rettilineo lungomare Colombo sino all’arrivo a Villa La Meridiana. I veicoli saranno sottoposti a due diversi metri di giudizio. Da una parte vincerà chi completerà il percorso nel minor tempo, superando anche una prova di abilità posta lungo la dirittura d’arrivo. Un’altra classifica riguarderà le componenti di stile e di innovazione proprie delle Soap Box in gara che verranno giudicate da una giuria composta ad hoc. L’evento sarà trasmesso dal canale Caroli Hotels WebTV che per le riprese lungo il circuito si avvarrà di camera car con l’audio live dei piloti, da non perdere nelle curve mozzafiato che caratterizzano alcuni tratti del percorso dove sarà messa a dura prova l’abilità di guida dei piloti. Durante le tappe del Campionato Italiano, da maggio a settembre, il pubblico è stato invitato a trascorrere il week-end della fase finale a Santa Maria di Leuca attraverso la proiezione di un video promo del Salento ed alcune degustazioni di prelibatezze enogastronomiche salentine. La manifestazione, fortemente voluta dal presidente del Ferrari Club di Puglia Michele Perrone e da Giulio Ciceri coordinatore Scuderia Ferrari Club Lombardia, ha trovato in Attilio Caputo, direttore dei Caroli Hotels, un partner sensibile alla promozione del territorio attraverso il mondo dello sport. Sono stati invitati alla premiazione dei piloti il presidente di Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, Piero Ferrari vicepresidente di Ferrari, Andrea Ghini Presidente di Scuderia Ferrari Club, Stefano Domenicali direttore sportivo del Team Ferrari, Gabriele Lalli direttore operativo Scuderia Ferrari Club, certi che un evento popolare è capace di far percepire al comune cittadino l’eccellenza che contraddistingue il mondo del design italiano. Nel week-end di Santa Maria di Leuca non mancheranno gli eventi legati al mondo della rossa del cavallino rampante nel quartier generale dell’evento tra Villa La Meridiana e l’Hotel Terminal: le scuderie dell’ottocentesca villa ospiteranno i video dell’ultima novità della casa di Maranaello il Ferrari World Abu Dhabi, in piscina Martini Rosso sarà l’esclusivo party riservato al Ferrari Lifestyle, le mitiche rosse dei Club di tutt’Italia saranno sul Lungomare di Santa Maria di Leuca in una straordinaria esposizione per l’intera giornata, la Ferrari da Formula Uno guidata da Michael Schumacher sarà esposta sulla terrazza dell’Hotel Terminal pronta per scatti unici, nella hall apertura straordinaria dello Store Ferrari con la possibilità di acquistare i prodotti ufficiali della casa di Maranello, emozionanti sfide si potranno intraprendere ai simulatori di GP F1.

Appuntamenti

Sulle Orme del Senso del Sacro a Santa Maria di Leuca

Collettiva d’arte da domani e fino al 30 novembre a Villa La Meridiana. Gli artisti, provenienti da tutte le parti d’Italia, dipingeranno “en plein air”, dalle ore 10 alle ore 13

Pubblicato

il

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Presso le Scuderie dell’ottocentesca Villa La Meridiana a Santa Maria di Leuca, la mostra “Sulle orme del senso del Sacro” alla presenza di Maria Rosaria Rosato.

L’inaugurazione è in programma domani, sabato 9 novembre, alle ore 16.

Ideata e progettata da Luciana Mascia, con il patrocinio della curia di Napoli nella persona di Monsignor Adolfo Russo e con il supporto di Caroli Hotels, la mostra resterà aperta fino a domenica 30 novembre.

Gli artisti, provenienti da tutte le parti d’Italia, saranno lieti di dipingere en plein air, dalle ore 10 alle ore 13.

La mostra, allestita da Onia Schirinzi, è una collettiva d’arte che vuole riflettere sul senso del sacro nella vita di tutti i giorni e sui valori fondanti dell’animo umano.

Continua a Leggere

Attualità

Cento candeline per nonna Cosima

Pubblicato

il

Festa grande a Castrignano del Capo per nonna Cosima.

Cosima Donnicola ha raggiunto il traguardo delle cento candeline. Un secolo di vita, da festeggiare con i 5 figli Franco, Aldo, Michele, Giovanni e Antonio Schirinzi e con i 10 nipoti e 5 pronipoti.

Nata nel 1924, Cosima, prima che madre, nonna e bisnonna, è stata contadina.

Oggi tutta la nostra Redazione le augura un gioioso e lungo futuro.

Continua a Leggere

Attualità

Ovunque vai, Martinucci

Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia. Qualità e tradizione grazie alle due linee di produzione dell’azienda salentina, portavoce dell’abilità dolciaria nostrana ad ogni latitudine

Pubblicato

il

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Martinucci è un’azienda riconosciuta nel mondo, portavoce della tradizione dolciaria ad ogni latitudine, con tanti punti vendita in Salento ed in diversi Paesi del globo.

Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia.

Con Fabio Martinucci facciamo il punto su come si possano raggiungere obiettivi così grandi, continuando il proprio percorso di crescita, mantenendo alti gli standardi qualità.

Eccellere su piccola e grande scala. Qual è il segreto?

«Senz’altro la nostra produzione, che oggi viaggia su due linee: una artigianale ed una industriale, mantenendo sempre altissimi standard di qualità. I prodotti della linea artigianale sono quelli che realizziamo nel nostro laboratorio di Acquarica del Capo. Da qui partono i prodotti freschi che lavoriamo giornalmente e che servono tutte le nostre pasticcerie presenti in Salento. I prodotti che vendiamo nelle pasticcerie Martinucci nel mondo, invece, sono realizzati dalla nostra linea industriale. Una linea che conserva tutte le caratteristiche del prodotto artigianale e tutte quelle preziose conoscenze artigiane tramandate nel tempo, lungo la decennale esperienza di Martinucci nel settore. La nostra azienda oggi è un po’ una fotografia del settore dolciario, in cui produzione artigianale ed industriale viaggiano sempre l’una accanto all’altra».

In che modo due metodi di lavoro, all’apparenza lontani, si avvicinano?

«Nel mondo della pasticceria, la produzione artigianale oggi si regge in gran parte sul lavoro industriale. Questo non ci deve spaventare o insospettire. Al contrario, è un percorso che ormai avanza in simbiosi e che permette di accrescere la qualità dei prodotti. Basti pensare che tutta la pasticceria oggi è improntata sull’utilizzo di semilavorati, compresa quella di pasticcieri e gelatai che si definiscono artigiani. Nel settore, tutti utilizziamo i prodotti semilavorati, talvolta anche provenienti dalle grandi multinazionali, senza che questo rappresenti un peggioramento nella qualità del prodotto. Anche grandi aziende storiche come la Pernigotti forniscono ingredienti, per fare un esempio come la nocciola di Piemonte DOC, che vengono impiegati dai mastri artigiani. Questo ci dice, nella realtà dei fatti, che produzione artigiana ed industriale non devono essere considerate antitetiche, come molte campagne di marketing vogliono farci credere, ma sono molto più prossime di quanto possiamo immaginare. Non a caso Martinucci oggi, con la sua linea industriale, è sia produttore che distributore sul mercato di semilavorati, che vengono acquistati ed impiegati giornalmente anche da molte piccole realtà del nostro territorio».

Esiste ancora l’antica figura del pasticciere che gestisce la produzione dalla A alla Z?

«Sono davvero rarissimi i pasticcieri che continuano a gestire artigianalmente l’intero processo di produzione e vendita in autonomia. È difficile pensare che al giorno d’oggi un pasticciere prepari ogni mattina tutta la produzione per la singola giornata. La prassi vuole che anche i dolci dei laboratori artigianali vengano realizzati in gran numero per coprire più giornate, poi conservati e cotti di volta in volta, giorno per giorno, secondo vendite e necessità».

Pesano ancora i falsi miti sulla produzione industriale nelle scelte dei consumatori?

«Purtroppo, si. Diverse credenze spingono il consumatore a pensare che un prodotto, se non realizzato e consumato al momento, abbia un gusto differente oppure possa nascondere delle sorprese. Ma non è così. Uno dei falsi miti più radicati è quello relativo alla conservazione. I prodotti della linea industriale, anche ma non solo per poter essere gustati in luoghi diversi da quelli di produzione, sono sottoposti a congelamento. E questo può generare scetticismo nel consumatore. In realtà, il processo di conservazione non altera le proprietà organolettiche. Ed inoltre rappresenta anche un presidio di sicurezza per il consumatore, dal punto di vista batteriologico. L’abbattimento che effettuiamo a livello industriale (oggi richiesto in molti ambiti anche dalle Asl), portando il prodotto a -18° in venti minuti, rende la proliferazione batterica innocua per il consumatore. È un po’, per fare un parallelismo, come quando in ambito domestico congeliamo la classica lasagna della nonna per mangiarla l’indomani. In questo caso, nei laboratori, con strumentazioni e procedure professionali, che permettono il cosiddetto abbattimento, abbiamo ulteriori garanzie circa la sicurezza del prodotto che viene somministrato al cliente. È proprio come nei ristoranti dove, per intenderci, non consumeremmo mai un tonno o delle cozze se prima non passate in abbattitore».

Processo industriale ed artigianale: la qualità è nel punto d’incontro?

«Mi sento di dire che senza la grande industria oggi non ci sarebbero i grandi artigiani. Se un prodotto è scadente questo non dipenderà dall’utilizzo dei semilavorati, ma dalla qualità di quei semilavorati che si sceglie di utilizzare. Un consiglio? Assaggiare per credere!».

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti