Lecce
Si apre la stagione agonistica del Club Scherma Lecce
Fervono i preparativi in casa Club Scherma Lecce per la presentazione ufficiale della stagione targata 2010/11 ma soprattutto per la presenza dello spadista Diego Confalonieri
Fervono i preparativi in casa Club Scherma Lecce per la presentazione ufficiale della stagione targata 2010/11 ma soprattutto per la presenza dello spadista Diego Confalonieri (Bronzo a Squadre alle Olimpiadi di Pechino del 2008; Bronzo Individuale e Argento a Squadre ai Mondiali Assoluti 2007; Campione Italiano Individuale Assoluti nel 2000, 2007, 2008 e 2010). Proprio il campione italiano inconterà giovedì 30 settembre, dalle 19, presso la “Sala d’Armi” di Via Stomeo a Lecce, i giovani atleti forgiati dal maestro brindisino Alessandro Rubino. Dopo i saluti, Confalonieri, si esibirà in un assalto in pedana per mostrare dal vivo ai presenti la tecnica sopraffina del campione olimpico. Come sempre raggiante il presidente del Club Scherma Lecce, Sari Greco, la quale non vede l’ora di accogliere nel capoluogo salentino una delle punte di diamante della scherma internazionale. Un altro segno tangibile della crescita esponenziale di questa nobile disciplina sportiva. “Venerdì 1° ottobre – commenta il presidente del Club Scherma Lecce Sari Greco – presso la nostra sede, inaugureremo la nuova stagione agonistica. Ripartiamo dopo aver archiviato un’annata ricca di successi: ci tengo a ricordare che oltre al successo della Castrignanò nella Spada (categoria Giovanissime), il nostro club ha centrato anchea Castrignanò insieme al Maestro, Alessandro Rubino, e la Presidente del Club Scherma Lecce, Sari Greco, subito dopo la cerimonia di premiazione. l’approdo nella serie B2 con la squadra di spada femminile (composta da Francesca Greco, Gloria Leucci e Alessandra Martina) e la Coppa Italia regionale grazie a Gloria Leucci, senza stare ad elencare poi tutti gli altri piazzamenti sul podio conquistati. La nostra società – conclude il massimo esponente del club leccese – nel breve volgere di soli tre anni, ha raggiunto risultati ragguardevoli e anche i complimenti, giunti da parte del glorioso Club Scherma Roma. Inoltre, anche le classifiche regionali continuano a premiare la nostra società, grazie al secondo posto conquistato nella graduatoria pugliese relativa alle squadre di spada e al quinto posto in quella generale. Peraltro, nella prossima stagione saremo l’unica società pugliese, a poter vantare una formazione femminile al prossimo campionato di Serie B/2 e un’atleta Under 14 (Giulio Montesardo) inserito al 13esimo posto del ranking nazionale”. Infine – conclude il massimo esponente del club leccese – siamo onorati di poter ospitare nel Salento un campione del calibro di Confalonieri e questo evento sarà una delle tante sorprese che il Club Scherma Lecce ha intenzione di regalare a chi avrà la sensibilità di seguirci”. L’amicizia con Confalonieri nasce grazie alla presenza di un atleta – Giulio Martina – cresciuto presso la “Sala d’Armi” di Via Stomeo a Lecce e successivamente approdato nel prestigioso Club Scherma Roma, dove giustappunto si allena proprio il campione italiano. “Confalonieri – prosegue la presidente Greco – si è sin da subito incuriosito ed avvicinato alla nostra piccola ma produttiva realtà, chiedendo notizie dell’operato dei ragazzi diretti dal maestro Rubino. Spero che i nostri giovani atleti, possano intravedere le caratteristiche di Confalonieri: oltre ad essere un campione internazionale, Diego, nonostante il successo, resta il ragazzo della porta accanto, anche se al contempo si evidenzia anche una straordinaria forza e tenacia, ovvero le caratteristiche indispensabile per essere un campione; ecco, spero proprio che i miei ragazzi possano mutuare queste qualità atletiche ed umane. Infine – concluse Greco – chiedo alle istituzioni e alle autorità presenti all’appuntamento di domani, di credere anche in questa disciplina sportiva e di sostenere una realtà la quale rappresenta l’intera Città di Lecce e tutto il territorio salentino”.
Attualità
Xylella: 30 milioni per il reimpianto
Con colture resistenti. Sostegno ad agricoltori pugliesi annunciato dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida. Coldiretti Lecce: «Servono più risorse per il reimpianto, fermo al 17%, nonostante i milioni in arrivo»
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Sostegno agli agricoltori colpiti dalla Xylella: 30 milioni di euro per supportare il reimpianto con colture resistenti nelle zone colpite.
Lo ha annunciato su Facebook il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida.
«Il nostro impegno», ha postato il ministro, «è chiaro: restituire ai produttori pugliesi gli strumenti per tornare a lavorare la terra e tutelare il patrimonio olivicolo, simbolo della nostra tradizione e della qualità italiana. Fin dal primo giorno, il Governo Meloni ha lavorato per riportare l’agricoltura al centro delle priorità nazionali, sostenendo con interventi concreti chi ogni giorno si dedica alla terra».
Il decreto, come previsto nel Dl Agricoltura, destina aiuti per il ripristino del potenziale produttivo attraverso il reimpianto di olivi resistenti o la riconversione verso altre colture ammesse.
La Regione Puglia sarà l’ente responsabile dell’attuazione della misura, avvalendosi dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) per l’erogazione dei fondi.
Il piano di sostegno, precisa il Masaf in una nota, è destinato alle aziende agricole situate nelle zone infette, con l’esclusione delle aree soggette a misure di contenimento previste dal regolamento UE 2020/1201.
Gli aiuti saranno concessi per interventi di reimpianto con cultivar resistenti o per la conversione a colture alternative individuate dal Comitato fitosanitario nazionale.
Il contributo coprirà il 100% dei costi ammissibili, fino a un massimo di 15mila euro per ettaro.
Potranno accedere al finanziamento proprietari, detentori o possessori di terreni olivetati, sia in forma singola che associata.
Le imprese interessate potranno presentare domanda secondo i termini e le modalità stabilite dalla Regione Puglia, che definirà anche i criteri di selezione per l’assegnazione delle risorse.
COLDIRETTI LECCE: «PIÙ RISORSE PER IL REIMPIANTO»
L’avanzamento dei reimpianti degli ulivi resistenti nelle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia è fermo al 17%, un dato allarmante che rallenta la rigenerazione del paesaggio e della produzione olivicola.
Il nuovo decreto del MASAF, annunciato dal anche dal sottosegretario Giacomo La Pietra, stanzia ulteriori 30 milioni di euro per sostenere il ripristino del potenziale produttivo attraverso la piantumazione di cultivar resistenti o la riconversione ad altre colture.
Coldiretti Lecce accoglie positivamente il provvedimento, ma sottolinea l’urgenza di un secondo piano straordinario di rigenerazione, poiché ben 115milaettari restano esclusi dal primo intervento da 300 milioni di euro.
«A dodici anni dall’arrivo della Xylella che ha devastato il patrimonio olivicolo del Salento», afferma il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli, «è fondamentale eliminare gli ulivi secchi ancora presenti nelle campagne e garantire finanziamenti adeguati a completare il lavoro avviato nell’ottica di una completa rigenerazione del territorio».
IL POLO ANTIXYLELLA
Per accelerare la ricostruzione del settore olivicolo, Coldiretti, Unaprol e CAI hanno istituito il Polo AntiXylella, una task force per supportare gli agricoltori nella realizzazione di nuovi impianti con cultivar resistenti come Lecciana, Leccio del Corno, Leccino e FS17.
Il Polo fornirà piante certificate di alta qualità, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e un servizio di assistenza specializzata per la progettazione e gestione degli impianti, oltre a consulenze agronomiche e fitosanitarie.
«Serve un’azione rapida e coordinata a livello regionale, nazionale ed europeo», Conclude Coldiretti Lecce, «per restituire al Salento il suo straordinario patrimonio olivicolo e produttivo e la bellezza unica del suo paesaggio».
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Attualità
Edilizia sempre fondamentale per economia salentina
Boom rispetto al 2019, il commento ai dati aggregati di Cassa Edile ed Edilcassa su salari, ore lavorate e occupati. Il monito di Luca Toma (Fillea Lecce): «Effetti della stagione dei bonus e del Pnrr, che hanno legato la crescita del settore al rispetto dei diritti dei lavoratori: un legame messo in discussione dal Governo»
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«Anche nel corso del 2024, il settore edile si conferma fondamentale per l’economia della provincia di Lecce, per la sua capacità di garantire lavoro e generare reddito».
Il segretario generale della Fillea Cgil Lecce, Luca Toma, commenta così l’andamento dell’edilizia salentina.
Al 30 settembre, giorno di chiusura dell’esercizio edile, il numero degli operai occupati sfiora le 10mila unità (9.695), confermando un trend di costante crescita che ha visto un aumento del 24 per cento rispetto ai dati pre-Covid riferiti al 2019.
È quanto emerge dallo studio di Fillea Cgil Lecce sulla base delle rilevazioni degli enti bilaterali Cassa Edile ed Edilcassa.
I NUMERI
Aumentano anche le ore lavorate, pari a quasi 10 milioni (più 4 per cento rispetto al 2023), segnale anche questo di una progressiva emersione di lavoro grigio o irregolare. Incrementi ancora più significativi arrivano dai numeri riferiti alla massa salari: 6 per cento in più rispetto al 2023, addirittura il 46 per cento in più rispetto al 2019: «Ulteriore segno, anche questo, della centralità del settore edile in provincia di Lecce», spiega il sindacalista.
Le donne in edilizia
Stabili, seppur poche, le donne con qualifica operaia, impiegate prevalentemente nel restauro ed a cui spesso non vengono riconosciuti i giusti trattamenti contrattuali e salariali.
Le imprese
Cala invece, ma in maniera non molto impattante, il numero delle imprese attive (20 unità in meno).
«Occorre riflettere bene su alcune scelte del Governo. La chiusura della stagione dei bonus sta certamente determinando una contrazione dei volumi dell’edilizia privata, rallentando, tra l’altro, l’efficientamento e la manutenzione di tanti immobili che ne avrebbero bisogno, con particolare riferimento a quelli occupati dalle fasce meno abbienti e con ridotto potere di spesa. Una contrazione in parte compensata dall’impulso dato dal Pnrr ai lavori pubblici, rispetto ai quali molte ombre restano con particolare riguardo ai continui tentativi di scardinare il sistema degli appalti con costanti interventi deregolativi. Resta il ruolo fondamentale svolto dal nostro sistema bilaterale (Casse e Scuole edili) quale strumento per garantire legalità, governo del mercato del lavoro, promuovere sicurezza, nonché per assicurare piena fruizione dei diritti economici e normativi. Da questo punto di vista la piena operatività del Durc (Documento unico di regolarità contributiva, ndr) di congruità, il recente rinnovo del contratto integrativo, così come del contratto collettivo nazionale, non potrà che spingere il settore verso una rinnovata attenzione ai salari ed ai diritti dei lavoratori».
Manodopera straniera
Secondo Toma devono far riflettere ancora di più i dati sul costante e progressivo aumento dei lavoratori edili stranieri.
Anche se permangono nella manodopera straniera maggiori tassi di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro (l’11,3% dei lavoratori stranieri dipende da aziende irregolari, a fronte di una media del 7,8%), è innegabile una maggiore integrazione in aziende più strutturate e regolari (il tasso di irregolarità nel 2022 sfiorava il 22%).
Più in generale, nel 2019 gli edili stranieri erano appena 682; cinque anni dopo sono quasi raddoppiati, avendo raggiunto quota 1.359, con incrementi in doppia cifra nell’ultimo anno.
«Tutto ciò conferma il fondamentale contributo che i lavoratori stranieri offrono nel settore edile, e più complessivamente all’economia salentina, senza considerare il ruolo svolto nel dare una risposta ai sempre più preoccupanti fenomeni del calo demografico e della carenza di manodopera», spiega il segretario generale della Fillea Lecce.
«Tali numeri», conclude Luca Toma, «impongono una riflessione profonda sulla necessità del nostro sistema di garantire pieni diritti a tutti. E quindi sull’importanza del prossimo referendum sulla cittadinanza che, insieme ai quesiti proposti dalla Cgil, rappresenta un’importante occasione per rendere il nostro paese più civile ed inclusivo ed il lavoro più stabile, dignitoso, sicuro e tutelato».
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Attualità
Centro di Simulazione Didattica Avanzata in Ospedale
Frutto della stretta collaborazione fra Università del Salento e Asl di Lecce. Gli studenti del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia potranno mettersi alla prova su una vasta gamma di casi clinici, rafforzando le esperienze dal vivo su paziente durante le attività di tirocinio pratico
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Formare i medici del futuro attraverso un’esperienza pratica e realistica, che permette di acquisire competenze cliniche fondamentali e di migliorare le capacità decisionali e di intervento in un ambiente controllato e sicuro.
È questo l’obiettivo del Centro di Simulazione Didattica Avanzata, inaugurato all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Un Centro frutto della stretta collaborazione fra Università del Salento e Asl di Lecce e realizzato da Accurate, l’unica azienda italiana con ricerca e sviluppo completamente incentrati sulla simulazione in medicina, insieme a Learnit Italia.
La creazione del Centro è stata possibile grazie al finanziamento ottenuto dall’ateneo, che si è aggiudicato il bando di Fondazione Puglia per l’acquisto di tutta la strumentazione.
Con l’apertura del Centro, gli studenti del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia potranno mettersi alla prova su una vasta gamma di casi clinici, rafforzando le esperienze dal vivo su paziente durante le attività di tirocinio pratico. La simulazione è infatti un approccio educativo che utilizza scenari e contesti simulati per insegnare e migliorare le competenze cliniche degli operatori sanitari.
Tra le tecnologie presenti nel Centro, i simulatori robotizzati di pazienti adulti per testare la corretta procedura nelle punture, nel posizionamento del catetere venoso profondo e in quello vescicale, l’inserimento del sondino nasogastrico, un simulatore cardiologico, un simulatore per la gestione del paziente traumatizzato, il software di micro simulazione per accelerare i tempi di apprendimento e la trasmissione di concetti complessi.
Tra i vantaggi della simulazione spiccano la possibilità di apprendere in un ambiente clinico controllato esente da rischi per il paziente, di acquisire familiarità con i device reali e con la standardizzazione dell’assistenza e delle cure, ma anche l’implementazione della capacità per i futuri professionisti della sanità di gestire in maniera appropriata lo stress, la comunicazione e le emozioni in situazioni di emergenza-urgenza.
L’uso della simulazione nella formazione è un modo efficace e sicuro per fornire un’esperienza pratica nella gestione dei rischi clinici.
La possibilità di farlo all’interno di un centro di eccellenza come il Centro di Accurate, società del gruppo Digit’Ed, che ha già realizzato 89 centri di simulazione medica avanzata presso le più note Università italiane ed estere, rappresenta un’opportunità unica.
Il Rettore: «Progetto innovativo che farà del Salento Lecce il centro di addestramento per le emergenze sanitarie in Italia e in Europa»
«L’inaugurazione del Centro di Simulazione», ha commentato il rettore Fabio Pollice, «è un evento importante non solo perché la Scuola di Medicina dell’Università del Salento si dota di una imprescindibile infrastruttura didattica che consente di arricchire e qualificare i percorsi formativi già attivati, ma anche perché offre la disponibilità a tutto il personale sanitario di un training centre per la formazione continua. Realizzato con la collaborazione di una delle più importanti aziende del settore e dell’Asl di Lecce che ha messo a disposizione i locali che lo ospitano, il Centro è il primo nucleo di un più vasto progetto che mira a dotare l’Università del Salento, prima in Italia, di una struttura di simulazione strutturata sul modello delle unità ospedaliere modulari per l’assistenza sanitaria in aree di crisi. Un progetto innovativo che farà di Lecce il centro di addestramento per le emergenze sanitarie in Italia e in Europa. Ritengo, infatti, che sebbene oggi ci si sia avvalsi di una delle più importanti società attive nel settore, nei prossimi anni, con una più stretta collaborazione fra il Dipartimento Med Tech e quelli di Ingegneria e di Matematica e Fisica si possa immaginare di creare e lanciare nuove tecnologie dedicate all’area medica: abbiamo le eccellenze per farlo».
Il rettore Pollice ha chiarito che è «nella fase conclusiva di progettazione anche il secondo nucleo del Centro di simulazione didattica avanzata».
«Intanto», ha concluso, «propongo di intitolare il primo a un medico ospedaliero che si sia distinto per le sue capacità didattiche e umane».
Luisa Siculella, professoressa di Biologia Molecolare dell’Università del Salento evidenzia come «la simulazione si propone come una delle metodologie di apprendimento più efficaci per la formazione sanitaria. Intendiamo implementare il centro di simulazione acquistando altri dispositivi per completare l’area della diagnostica per immagine, quella chirurgica e quella materno-infantile. Siamo convinti che possa diventare un centro di riferimento non solo per la didattica dei nostri allievi della scuola di medicina ma anche per i futuri specializzandi, un riferimento per il training di giovani medici e una vetrina per le aziende che vorranno esporre i loro nuovi dispositivi. Questo centro sarà anche un catalizzatore di collaborazioni con altre sedi universitarie».
«La simulazione», sottolinea, «è una delle forme di apprendimento più efficaci nella formazione medica perché racchiude i quattro elementi essenziali della didattica: lezioni frontali, esercitazioni pratiche, discussione dei casi clinici e autoapprendimento. Non solo. La sperimentazione in questo Centro avverrà in un ambiente standardizzato, privo di rischi, sia per gli operatori che per i pazienti”.
Alessandro Sannino, direttore del Dipartimento di Medicina: «Abbiamo compiuto un lavoro enorme e questo progetto è la testimonianza della interazione forte fra Asl e Università, imprescindibile per guardare al futuro. Puntiamo ora ad acquisire nuove tecnologie di simulazione per la ricostruzione di tessuti duri, molli e vasi in 3D. Vogliamo che Med Tech diventi il punto di riferimento europeo per le nuove tecnologie».
Luciana Mascia, referente scientifica del Centro di simulazione: «È allo stesso tempo un traguardo e un punto di partenza. Mi auguro che il Centro sarà un punto di riferimento anche per il personale sanitario per la formazione clinica quotidiana. L’errore è umano, ma in ambito sanitario non bisogna perdere mai l’umiltà di imparare dall’errore: questo è il luogo sicuro dove imparare».
«In una congiuntura come quella attuale, in cui la sfida del sistema sanitario nazionale è incentrata, in buona parte, sulla difficoltà a reclutare figure professionali in grado, da subito, di affrontare i gravosi e complessi impegni che l’attività clinico-assistenziale richiede», commenta Stefano Rossi, direttore generale dell’Asl di Lecce, «un centro di simulazione didattica avanzata, come quello realizzato all’interno del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi, rappresenta un incredibile volano formativo che consente ai nostri studenti di Medicina di formarsi sul campo, in un ambiente clinico controllato e in totale sicurezza».
«Questo Centro rappresenta un altro tassello nel nostro impegno per l’eccellenza e l’innovazione nella formazione medica», aggiunge Patrizia Angelotti, amministratore delegato Accurate, società del Gruppo Digit’Ed, «il Centro è stato progettato e sviluppato con l’intento di fornire agli studenti un ambiente all’avanguardia in cui prepararsi adeguatamente per le sfide del presente e del futuro. Siamo convinti che questa struttura favorirà la loro crescita professionale, contribuendo a formare una nuova generazione di medici e operatori sanitari altamente qualificati ed eticamente responsabili».
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