Connect with us

Sport

Tricase: il “calcio” di Mitri a Stefanelli

“Nel calcio non si finisce mai d’imparare…”. E’ un sorriso fra l’ironico e l’amaro quello che compare sul volto di Orazio Mitri quando gli viene chiesto della

Pubblicato

il

Nel calcio non si finisce mai d’imparare…”. E’ un sorriso fra l’ironico e l’amaro quello che compare sul volto di Orazio Mitri quando gli viene chiesto della sua esperienza sulla panchina del Tricase, precocemente interrotta proprio alla vigilia dell’inizio del torneo di Eccellenza, e del suo rapporto con il presidente Alfredo Stefanelli. Una frase, la sua, che è un paradosso cercato, perché lui non è certo uno che abbia ancora molto da “imparare”, quantomeno in fatto di tricasinità, essendone stato per anni una “bandiera” (con lo storico approdo in C/2 nel ’97), e di calcio a grandi livelli (è da 25 anni in questo mondo, di cui 15 trascorsi fra i professionisti con 6 campionati vinti fra C/2 e D, più uno spareggio promozione con il Castel di Sangro per salire in B). E però… “quando ci si trova di fronte a certi dirigenti, a chi come Stefanelli si considera “il” Presidente, beh… giù il cappello: si ha solo, appunto, da imparare”. L’ironia, dunque, per confutare quanto il massimo dirigente rossoblu ci aveva dichiarato sullo scorso numero de “il Gallo”, dicendo che a Mitri “sono mancati il buonsenso ed il dialogo”. E all’ex fantasista, tutt’ora idolo della tifoseria locale (“che mi ha espresso grande solidarietà, in particolare su Facebook”), questo non è proprio andato giù: “A parte il fatto che per dialogare occorre essere in due”, attacca Mitri, “ma Stefanelli attribuisce alla parola “dialogo” un significato tutto suo: ci si parla, sì, però alla fine ha sempre ragione lui! Chiedete agli altri componenti dello staff tecnico se le cose non stessero in questo modo. Sapeste quante volte, ogni giorno di quelle poche settimane, ho cercato il confronto, solo che poi si doveva per forza fare come voleva lui, anche su argomenti di natura strettamente tecnico-tattica e di mercato, dunque di mia principale competenza. E allora la verità è che, invece di buonsenso e di dialogo, dovrebbe parlare di assoluta mancanza di umiltà da parte sua. E’ da appena un paio d’anni nel calcio e già si sente onnipotente. Ecco perché io ho ancora molto da imparare e Stefanelli sa già tutto!”. Mitri, che ha conseguito lo scorso marzo il patentino di allenatore di base (valido per allenare sino alla serie D), ci confessa di essere stato “titubante quando sono stato interpellato per la panchina del Tricase, non certamente per mettere in dubbio il mio amore verso questi colori, quanto proprio per l’organizzazione societaria. Poi lo stesso Stefanelli mi aveva convinto parlandomi di un progetto tutto locale, fatto con gente del posto e per questo chiamati tutti a dare un contributo per la sopravvivenza del calcio tricasino. Ed invece proprio lui è stato l’unico a remare contro, nonostante l’impegno di quanti, io ed i miei collaboratori in primis, avessero preso a cuore la cosa. Per non parlare dell’allora direttore generale Nunzio Dell’Abate, intenditore di calcio che svolgeva quell’incarico con idee chiare anche fuori dal campo, andando persino oltre il necessario per la categoria”. Eppure l’inizio per Orazio Mitri era stato positivo: “Un gruppo unito ed una partenza con prestazioni confortanti sia nelle amichevoli (“addirittura notevole quella contro il Lecce”) che in coppa Italia. Ma evidentemente solo in questo caso l’allenatore non è stato giudicato da quanto emerso dal terreno di gioco…”. Un precampionato, insomma, travagliato, “nel quale, mentre io sul campo testavo uomini e schemi, il presidente faceva altrettanto dalla tribuna… Per non dire delle interferenze nello spogliatoio e persino nei ritiri in albergo!”. Da qui l’inevitabile rottura: “Le idee di Stefanelli di intendere il ruolo di presidente non potevano certo combaciare con quelle mie sul ruolo di allenatore”. Infine l’augurio all’attuale tecnico, ai calciatori e soprattutto ai tifosi “di una stagione che veda il nostro Tricase protagonista”.

Appuntamenti

Ugento: nasce il Lecce Club “Saverio Sticchi Damiani”

In contemporanea il già attivo Club Ugento Giallorossa verrà intitolato alla memoria di Giambattista “Titta” Viva, scomparso nell’agosto scorso

Pubblicato

il

Un Lecce Club dedicato al presidente Saverio Sticchi Damiani.

L’inaugurazione questa sera, alle ore 18,30, presso la sede di Ugento Giallorossa in via capitano Ugo Giannuzzi 85.

Oltre al presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani,  saranno presenti: Paolo Pagliaro, editore di TeleRama, media partner dell’Unione sportiva Lecce; Antonio Ricciardi, presidente F.I.S.S.C. (Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio) e presidente di Salento Giallorosso; Giovanni Apollonio, delegato SLO dell’US Lecce; Donato Provenzano, Stadium Manager dell’US Lecce.

La nascita del Lecce Club ad Ugento, resa possibile dalle volontà del Club Ugento Giallorossa, rafforzerà il legame tra Lecce ed Ugento.

Contestualmente all’inaugurazione del Lecce Club, il già attivo Club Ugento Giallorossa verrà intitolato alla memoria di GiambattistaTittaViva, ex calciatore del Lecce e importante personalità calcistica locale.

La titolazione del club a Titta Viva si propone di essere un tributo al valore sportivo ed umano di un uomo in grado di segnare profondamente la comunità, scomparso nell’agosto scorso.

Un evento in cui lo sport e l’amore per i colori della maglia giallorossa lasceranno l’impronta nella storia locale, grazie alla presenza di tanti ospiti ed al calore dei tifosi.

Sefora Cucci

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Casarano

Pari a Francavilla e Nocerina in arrivo. Domenica sarà decisiva per il Casarano?

Rocambolesco 2-2 a Francavilla. Andria e Martina lontane cinque punti, resta a due passi soltanto la squadra campana attesi al Capozza per il big match

Pubblicato

il

VIRTUS FRANCAVILLA-CASARANO 2-2

Reti: pt 9′ Allegrini (VF), 37′ Malcore (C), 47′ Gjonaj (VF); st 23′ Malcore

L’esodo dei cinquecento tifosi casaranesi bardati di rossoazzurro, bambini compresi, nonostante il pareggio dei propri beniamini, si conclude ugualmente con il saluto alla squadra, fatto di applausi, sciarpate e l’ormai consueto coro sulle note di “Amarti ancora”.

Era partito lezioso l’undici di mister Di Bari, nella formazione consueta iniziale con l’unica defezione di capitan Legittimo: una sorta di fase di studio, ma pagata cara sotto forma di una rete subita già al nono minuto.

Alla veemente partenza degli Imperiali gradualmente si opponeva, man mano che passavano i minuti, il Casarano dei Loiodice e Malcore.

Solo che, ottenuto il pari, ecco ancora una gaffe difensiva all’ultimo minuto di recupero del primo tempo.

Tutt’altra storia nella ripresa con il 2 a 2 sempre di Malcore e almeno tre altre occasioni sfumate per portare a casa i tre punti.

Il tecnico delle Serpi in sala stampa nel post-gara vede il bicchiere mezzo pieno e dichiara: «C’è da stare sereni, siamo ancora in vetta e al decimo risultato utile consecutivo».

In conclusione, con Andria e Martina lontane ora cinque punti, resta a due passi soltanto la Nocerina, a testimoniare una certa scrematura nel gruppo di testa.

Non rimane altro che attendere domenica prossima e riempire come non mai il Capozza, per il big-match contro i “molossi” campani, incontro che ha tutto il crisma di una vera e propria disfida.

Giuseppe Lagna

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

 

Continua a Leggere

Casarano

Prove di fuga, Casarano a +4

A dieci partite dalla fine i Rossoazzurri staccano trio composto da Nocerina, Martina e Fidelis Andria. Domenica prossima si va a Francavilla

Pubblicato

il

CASARANO-MATERA 5-0
Reti: pt 1′ Caiazzo, 22′ Ferrara; st 2′ Malcore, 12′ Loiodice (rig.), 37′ Caiazzo

Complice il pareggio del Gravina contro la Nocerina, il Casarano è ora al comando con quattro punti di distacco sul trio composto da Nocerina, Martina e Fidelis Andria.

Certo il cammino delle Serpi rossoazzurre, dall’arrivo in panchina di mister Vito Di Bari, è diventato un caterpillar, lo dimostrano le stesse cifre: in nove incontri disputati lo “score” è di sette vittorie e due pareggi, per un totale di ventitre punti incamerati su ventisette disponibili.

La penosa sconfitta al “Degli Ulivi” dall’arrendevole prestazione ormai è un lontano ricordo, oggi la squadra è come trasformata nella mentalità propositiva e vincente, con la quale scende in campo.

In particolare, ieri gli uomini del tecnico barese hanno affrontato il Matera con manovre rapide e in profondità, pur su un terreno pesante e scivoloso.

Non c’è stata storia, perché il Casarano ha surclassato i lucani, concedendo soltanto un paio di tiri pericolosi.

Il Capozza, divenuto sempre più gremito, anche con il tempo incerto, si gode finalmente lo spettacolo lungamente atteso con frequenti applausi.

La curva Nord poi saluta la capolista con il coro “Amarti ancora, non ci ferma niente, oggi come allora perdutamente”.

In sala stampa circola aria di soddisfazione, ma
mister Di Bari invita gli astanti a mantenere i piedi per terra, perché mancano ancora dieci giornate.

Uscendo l’attempato cronista mormora “fusse ca fusse la volta bona” del compianto Nino Manfredi e si avvia verso l’auto.

Domenica prossima si va a Francavilla Fontana e poi la Nocerina al Capozza: c’è tanto ancora da combattere.

Giuseppe Lagna

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti