Dai Comuni
Un altro salentino a Tokyo 2020, ma nuota per il Kenya
Danilo Rosafio, figlio di Antonio originario di Presicce-Acquarica, sarà in vasca per i 100 metri stile libero martedì
Dopo una prima giornata di olimpiadi incredibili per la Puglia, un paese del basso Salento si prepara a tifare…Kenya!
Ebbene sì. Sabato è stata una giornata di grande festa per la nostra regione. Un oro ed un argento. Tutti pugliesi. Da Manduria e dal Foggiano. Al punto che in tanti, sui social, hanno ironizzato esultando ed han postato un medagliere ritoccato per l’occasione: dietro la Cina l’Italia? No, la Puglia!
Tocca a Danilo!
Ora però è la volta di un talento che ha sangue salentino ma che gareggia sotto la bandiera di un Paese africano: il Kenya. È Danilo Rosafio, nuotatore classe 2001. Suo papà, Antonio, è di Acquarica del Capo. Lasciò il Salento per lavoro per trasferirsi a Monbasa dove conobbe l’amore nella mamma di quello che oggi è Danilo.
Danilo Rosafio è stato uno dei due uomini che hanno rappresentato il Kenya ai campionati del mondo 2019. A Gwangju si piazzò 69° nei 50 stile libero (23.86) e 83° nei 100 stile (52.66). È stato scelto in forza del 52.09 che ha nuotato nei 100 stile libero ai Campionati mondiali juniores 2019.
Esordirà alle olimpiadi nipponiche martedì. Sarà in vasca a mezzogiorno per i 100 stile libero. E con lui non solo il tifo keniota ma anche quello di Presicce-Acquarica!
Appuntamenti
Sport inclusivo: ciclopasseggiata tra Serrano e dintorni
Il 24 novembre l’Asd aps Mollare Mai ha organizzato una ciclopasseggiata per promuovere lo sport, la cultura, la storia e l’arte, in modo inclusivo. “Sportivinsieme”, progetto finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del programma Puglia Capitale Sociale 3.0, è un’occasione per scoprire e valorizzare l’inclusione e le bellezze del territorio tra tradizione ed innovazione.
Appuntamento alle ore alle ore 8:30 a Serrano, frazione di Carpignano Salentino, in Largo di Via Martiri di Budapest.
Alcuni momenti della ciclopasseggiata saranno dedicati alla riflessione sul tema dell’inclusione e della diversità, coinvolgendotutti i partecipanti nella conversazione per sensibilizzarli al tema. Un dibattito aperto per abbattere barriere, distanze, pregiudizi che dividono le persone, per far sentire ognuno parte di una comunitàe per cercare di abolire qualunque forma di discriminazione all’interno di una società.
Appuntamento a Serrano nella sede di Mollare Mai in Via Martiri di Budapest alle ore 8:40, partenza ore 9-00. Visita dell’antica Torre dell’Orologio di Serrano e della cinquecentesca Chiesa della Madonna del Rosario di Serrano. Pedalando su stradine di campagna si giungerà verso la Chiesa di Santa Marina di Stigliano, durante il tragitto si potranno ammirare i resti della masseria “La Torre” e della masseria “Tafuro” e i resti del Palazzo Salzedo. Sulla strada del ritorno breve sosta al Frantoio “Cooperativa San Giorgio”, per vedere da vicino i nuovi metodi di produzione dell’olio d’oliva extravergine. Rientro alle ore 13.00.
«Dopo la camminata del 27 ottobre e questa passeggiata in bicicletta con Sportivinsieme faremo tappa anche nelle scuole. Ogni incontro mira a promuovere lo sport per tutti indipendentemente dalle caratteristiche personali, sociali o fisiche.
L’attività fisica è importante per il benessere fisico e mentale di tutti gli individui: bambini, adolescenti ed adulti senza nessuna distinzione che si cammini a piedi, in bicicletta o in carrozzina.Dopo l’esperienza dei campus estivi di quest’estate siamo contenti di realizzare questo nuovo progetto perché ci permette di far conoscere l’arte e la natura che ci circonda e soprattutto di sensibilizzare allo sport insieme e per tutti, perché ognuno a suo modo può partecipare» –dichiara Adriano Bolognese presidente dell’associazione Mollare Mai, da sempre in prima linea per promuovere lo sport per tutti, l’inclusione e la conoscenza del territorio senza differenze e nessuna distinzione. Info e prenotazioni: 3481204161.
Approfondimenti
Gli anni passano, le tradizioni cambiano, in meglio o in peggio?
Il problema è che il momento del divertimento, dello spettacolo, della pubblicità e del consumo sta divenendo prevalente rispetto al significato di ciò che si dovrebbe celebrare. Una volta vi era uno stretto legame tra il significato della celebrazione e gli eventi conseguenti..
di Hervé Cavallera
Con le Festività di inizio novembre si è entrati nell’ampio periodo delle feste di fine anno con tutte le celebrazioni rituali che esse implicano. Ora, già da un remoto passato l’essere umano ha avvertito con perplessità la fine della bella stagione, l’allungarsi del buio nelle giornate e l’appressarsi del freddo.
Ed ha collegato la fine della stagione calda e luminosa con la fine di un ciclo, che non è soltanto quello solare, ma soprattutto quello della stessa vita. Ha colto cioè il senso del trapasso con tutte le incognite ad esso legate, sì da elaborare nel corso dei millenni dei riti di passaggio tra questa e l’altra vita oltremondana. Al tempo stesso, si è pensato di illustrare il cammino del tempo secondo calendari legati al ciclo solare e a quello lunare.
Così per diverse popolazioni dell’antichità, tra cui i Celti che risiedevano principalmente nel centro Europa, il transito tra un anno e l’altro era previsto con l’attuale 1° novembre e in quel giorno, essendo poco netta la transizione tra la luce e le tenebre, il mondo dei vivi si mescolava con quello dei morti e questi ultimi potevano riapparire.
Non a caso il 2 novembre, che seguiva Ognissanti, fu scelto come il giorno della commemorazione dei defunti ed è triste constatare come oggi tanti cimiteri monumentali siano praticamente abbandonati.
Ora, il primo calendario che unificò il mondo mediterraneo fu quello giuliano, ideato dall’astronomo greco Sosigene e divenuto operativo nel 46 avanti Cristo con Giulio Cesare.
Tale calendario rimase in vigore sostanzialmente sino al 24 febbraio 1582 quando papa Gregorio XIII, attraverso la bolla Inter gravissimas, lo sostituì con vari ritocchi con il calendario tuttora esistente detto appunto gregoriano.
Il mondo cristiano ha poi inserito varie ricorrenze a tutti note, fissando le feste di precetto, ossia quelle in cui i fedeli sono particolarmente tenuti alla partecipazione della messa.
Per i cattolici sono: tutte le domeniche; Capodanno (1° gennaio); Epifania (6 gennaio); Assunzione di Maria Vergine (15 agosto); Tutti i Santi (1° novembre); Immacolata Concezione (8 dicembre); Natale (25 dicembre).
Accanto alle feste religiose ogni Stato ha aggiunto per suo conto le feste civili, tra le quali in Italia ricordiamo almeno il 1° maggio (festa dei Lavoratori) e il 2 giugno (festa della Repubblica).
È evidente che se la divisione del tempo in anni, mesi, settimane, giorni, corrisponde ad una esigenza di dare ordine in una realtà ciclica (il rinnovarsi delle stagioni), il concetto di festa si collega, per l’aspetto civile, ad un evento di cui si è particolarmente orgogliosi, e, per quello religioso, è volto ad onorare la Divinità e i Santi.
Sotto tale profilo la festa sia religiosa sia civile non è da intendersi come una vacanza, ma come una celebrazione. Certo nei giorni festivi non si lavora, ma essi non si dovrebbero intendere come meramente vacanzieri.
Festa o vacanza?
Al contrario, dovrebbero servire a raccogliere i componenti di una comunità, quotidianamente intenti ad attività differenti, in uno spirito celebrativo comune.
Una comunanza soprattutto spirituale che può naturalmente trovare un momento gioioso particolarmente nei pasti che una volta erano frugali per i più e ai quali si riusciva a fare qualche eccezione nei giorni di festa.
Così a Natale si poteva arricchire la tavola con il panettone o il pandoro, come nel cenone di Capodanno si mangiavano lenticchie (ritenute ben auguranti) e cotechino.
Sono solo pochi esempi di cibi per così dire “nazionali”, mentre ogni regione aveva (e in gran parte ha) i suoi piatti tipici. Per tale aspetto, nelle feste (e soprattutto in quelle religiose) il sacro si mescola col profano, la speranza del premio ultraterreno con il buon piatto, il senso della fratellanza spirituale con quello della buona compagnia. In ogni caso si percepisce o si dovrebbe percepire il riconoscimento del sacro confermato dalla grazia di star bene.
È così ancora oggi? Non proprio. Nella nostra società si è imposto e si va imponendo un modo di essere sempre più materialistico e consumistico. L’esempio più vistoso è Halloween, la notte di Tutti i Santi, che alla luce di evidenti influenze anglosassoni, è divenuta la festa del macabro e del soprannaturale in una atmosfera neopagana e consumistica. Che dire poi di prodotti come il panettone o la colomba che si cominciano a vendere mesi prima di Natale o di Pasqua?
Le due stesse massime festività della Cristianità (la nascita di Cristo e la Sua resurrezione) passano quasi in second’ordine nella loro specificità di fronte alle spese, ai doni e a quant’altro di godereccio possa esistere. Anche in questo caso occorre precisare che non vi è nulla di male nel mangiare il panettone e la colomba, che è bene brindare purché non si ecceda, che qualche bambino può ben dire Trick or Treat (Dolcetto o Scherzetto).
Il problema è che il momento del divertimento, dello spettacolo, della pubblicità e del consumo sta divenendo prevalente rispetto al significato di ciò che si dovrebbe celebrare. Una volta vi era uno stretto legame tra il significato della celebrazione e gli eventi conseguenti (si pensi alle processioni, ai piatti particolari e così via), ora tutto si va modificando e si impone solo la dimensione del consumo e dello spettacolo.
Certo, il mondo da sempre va cambiando ed è così, ma il mutamento positivo è quello che sa conservare i valori e mettere da parte l’inutile; in tal modo una civiltà cresce e si sviluppa e le persone maturano. Che le cosiddette tradizioni rimangano solo per attrarre turisti o per generare consumi certamente non è positivo e rischia di ridurre tutta la realtà al semplice godimento – non sempre corretto né di tutti – dell’immediato.
Quello che veramente oggi dovrebbe contare, in una società dove soffiano pericolosi venti di guerra e l’Occidente è pervaso da un edonismo individualistico, è il recupero della dimensione spirituale che accomuna gli animi e li rende aperti al dialogo e agli affetti disinteressati.
E da tempo immemorabile tale è stato il compito della famiglia, della scuola, della Chiesa, istituzioni che attraversano un momento non facile, ma nel rilancio della loro funzione risiede la salvezza di un Occidente che va spegnendosi nelle luci artificiali dei consumi.
Appuntamenti
Pattinaggio, mercatini, eventi e tanto altro: il Natale a Ugento
Prende il via il progetto “Uxentum – Le Vie del Natale” a cura del Comune di Ugento, Associazione Arcoiris, Proloco Ugento e Marine e Coldiretti, con il prezioso contributo della Regione Puglia, Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambiente.
LA PISTA DI PATTINAGGIO
Il Natale a Ugento si annuncia più magico che mai. Una delle novità più attese è la pista di pattinaggio ecologica che sarà allestita in Piazza San Vincenzo, ai piedi del maestoso albero di Natale e sotto un cielo appeso di lucine, che rendono tutto più magico. Un’attrazione unica nel suo genere, con soluzione innovativa e sostenibile, attenta all’ambiente e priva di sprechi energetici. Infatti, la pista di pattinaggio sul ghiaccio non ha bisogno di energia elettrica e di acqua per alimentarsi. Sarà gestita dall’Associazione Arcoíris, che negli ultimi anni si è distinta per l’organizzazione di eventi e allestimenti nel centro storico, come quelli di San Valentino e del Natale passato. Anche per questa edizione delle festività. Anche altre associazioni del territorio sono già al lavoro per arricchire il calendario di eventi.
LE CASETTE IN LEGNO
I Mercatini di Natale, che prenderanno vita sempre in Piazza San Vincenzo dal 1° dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, saranno un’occasione per valorizzare l’artigianato e i prodotti locali. Si tratta di 11 casette di legno dedicate ad artigiani, produttori, ristoratori e associazioni, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze del territorio, farle conoscere ai turisti e offrire un’esperienza autentica a tutti i visitatori. Le domande per partecipare ai mercatini con una delle casette possono essere presentate entro il 18 novembre 2024. I dettagli sono disponibili sul sito ufficiale del Comune di Ugento.
LE LUMINARIE
Le decorazioni luminose, curate dalla prestigiosa ditta MarianoLight, renderanno ancora più suggestiva l’atmosfera natalizia. Grazie ad un lavoro di pianificazione attento e oculato, il Comune di Ugento si è assicurata un’illuminazione d’effetto che interesserà il centro storico e le principali aree del territorio ugentino, a partire dall’accensione ufficiale del 1° dicembre e fino all’Epifania.
IL CAPODANNO
La notte di Capodanno sarà animata dal Bar Italia, un evento per accogliere il 2025 con musica e spettacoli dal vivo. La serata del 30 Dicembre sarà invece dedicata alla tradizione con “I Calanti” che termineranno il loro tour 2024 a casa propria salutando la città in grande stile!
GLI EVENTI
Il calendario risulta costantemente in aggiornamento e a breve verrà reso noto alla comunità, che promette di animare tutte le serate dal 1 Dicembre al 6 Gennaio, in collaborazione anche con le Associazioni del territorio. Un Natale con tutti i presupposti per diventare indimenticabile e che potrebbe riservare ancora delle sorprese.
IL COMMENTO DEL SINDACO
“Quest’anno abbiamo voluto organizzare a Ugento un Natale che sappia unire tradizione, innovazione e sostenibilità. La pista di pattinaggio, i mercatini e le luci rappresentano il frutto di un grande lavoro di squadra, che coinvolge il Comune, le associazioni e le realtà locali. Quanto presentato sono solo alcune delle novità che saranno poi pubblicate in un ricco calendario di eventi fatto anche di concerti e momenti di festa. Vogliamo che ogni giorno abbia un qualcosa di speciale da offrire ai cittadini e visitatori. Ugento, che eccelle dal punto di vista del turismo rispetto ad altre realtà pugliesi, confermandosi tra le mete preferite dai vacanzieri italiani ed esteri, sia scelta anche d’inverno. Ugento non è solo mare, ma anche storia, tradizione e calore. Perciò, invito tutti a promuovere il Natale ugentino, ad essere sempre più orgogliosi di questo paese, uno tra i pochi che ha saputo programmare per tempo uno dei momenti più significativi del commercio e del turismo. Viviamo insieme l’atmosfera unica del nostro paese in questo periodo speciale. Infine, ringrazio tutta la mia squadra, assessori e consiglieri, che con il loro impegno stanno contribuendo alla realizzazione di una magia. Ci tengo a ringraziare in particolar modo, l’Assessore al Turismo e alla Cultura, Chiara Congedi, l’Assessore ai Lavori Pubblici Alessio Meli, l’Assessore alle Attività produttive e Commercio Enzo Ozza, la Consulta delle attività produttive per il prezioso ausilio garantito in fase di stesura dell’avviso dedicato ai mercatini, e il Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Scorrano”.
-
Cronaca4 settimane fa
Appuntamento-trappola: 12enne violentata e rapinata
-
Cronaca2 settimane fa
Incidente a Surano sulla SS275: un decesso
-
Alessano2 settimane fa
Motorsport Scorrano: piccoli talenti crescono e…vincono
-
Cronaca3 settimane fa
Influencer a Lucugnano fomenta la rabbia contro un indagato: allontanato
-
Cronaca3 settimane fa
Folgorato in casa, muore 37enne a Gagliano del Capo
-
Attualità2 settimane fa
Surano: “grattati” 500mila euro!
-
Cronaca4 settimane fa
Violento incidente a Miggiano: grave una donna
-
Cronaca3 settimane fa
Cade albero sulla Supersano-Casarano: colpita auto in transito